Diritti Animali

Viva lo sport

9 febbraio 2004
Roberto Bernoni

Finalmente è tornato il silenzio nei boschi, (bracconieri permettendo), si potrà tornare a fare lunghe passeggiate, per ascoltare il canto degl'uccelli liberi di svolazzare tra gli alberi senza il terrore di una fucilata mortale.
700mila fucili che hanno invaso i boschi e le campagne di tutta Italia, massacrando milioni di animali, sono tornati negl'armadi blindati dei loro crudeli proprietari.
Si è fermato per il momento uno sport assassino, non solo per gl'animali abbattuti, ma anche per i morti e feriti tra gli umani per incidenti causati da quello che purtroppo in molti ritengono ancora uno sport.
Il 31 gennaio si è chiusa la stagione venatoria 2003-2004, circa 700mila cacciatori, che per cinque mesi l'anno, sono lasciati liberi di scorazzare a loro piacimento anche nei fondi privati contro la volontà dei proprietari, uccidendo oltre 100 milioni di animali selvatici, mettendo a rischio la sopravvivenza di alcune specie rare e arrecando notevoli danni agli equilibri ecologici, questi hanno smesso momentaneamente di dimostrare la loro virilità attraverso la "protesi assassina".
Purtroppo la situazione della caccia in Italia, rischia di aggravarsi ancora di più a causa di 16 Proposte di legge, (13 del centrodestra e tre del centro sinistra), le quali promuovono una caccia senza limiti, ripercorrendo a ritroso le fasi della passata stagione venatoria, ricordiamo: nel maggio 2003 la contestata Conferenza Internazionale sulla Fauna di Venezia, la nomina del Comitato Venatorio Nazionale, tutto sbilanciato a favore dei cacciatori, il decreto per la caccia alla rarissima Lepre Italica, la proposta del Ministro Alemanno per una liberalizzazione selvaggia della caccia, inoltre i vari pronunciamenti di illegalità del Consiglio di Stato, dei TAR del Lazio, Toscana, Lombardia, ecc., che hanno sospeso la caccia ed i provvedimenti illegittimi delle Amministrazioni Regionali.
Tutto questo accade in un contesto sociale etico, naturalistico e culturale, contrario alla caccia, lo dimostrano i vari sondaggi effettuati sino ad oggi, l'ultimo dei quali quello dell'ABACUS, che rileva che il 72% degl'italiani è per la totale abolizione della caccia e 81% per un Referendum Abolizionista.
Si legge sul dossier Fatti & Misfatti della caccia all'italiana" della LAV, quanto segue: “Tali proposte costituiscono un compendio delle istanze più retrive ed estremiste di quella lobby armieristico-venatoria che vorrebbe sparare a tutto, sempre e dovunque – denuncia Ennio Bonfanti – E’ incomprensibile che, mentre gli Italiani ritengono che gli animali abbiano il diritto a vivere e a non essere fucilati per sport, la maggior parte delle forze politiche parlamentari si dedichi forsennatamente a legiferare nuove possibilità di massacro per i cacciatori, ormai incompatibili con una società civile: caccia nei Parchi e nelle Riserve; aumento delle specie cacciabili includendo uccelli meno pesanti della cartuccia usata per ucciderli e specie protette dall’UE; dilatazione della stagione venatoria quasi per tutto l’anno; massima mobilità in tutto il Paese per le doppiette “spara-tutto”; agevolazione del “lavoro” dei bracconieri con tanto di depenalizzazioni dei reati; contributi e agevolazioni fiscali ai cacciatori e alle loro associazioni…Una galleria degli orrori, insomma, che vuole trasformare l’Italia in un cimitero”.
Tirando le somme anche questa stagione venatoria chiude con un bilancio in negativo a sfavore degli animali, non si riesce a capire come si possa chiamare Sport una pratica che genera solo Morte, come si può definire Sportivo chi uccide per il solo gusto di stroncare una vita indifesa.

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