Diritti Animali

L’uso di questi collari, non a scopo terapeutico, configura un maltrattamento

Collari elettrici, incivile chi li usa

3 dicembre 2004
Oscar Grazioli
Fonte: www.libero.it
2.12-04

Credo che molti lettori abbiano visto le drammatiche immagini, trasmesse da Striscia, circa l’addestramento di un cane mediante l’utilizzo di collare elettrico. “Non ci sono parole”, concludeva desolatamente la Hunzinker alla fine del filmato in cui si vedeva un “addestratore che obbligava il cane a tenere un oggetto tra i denti mediante scosse elettriche ravvicinate e tanto violente da ribaltarlo a terra.
Se la trasmissione avesse mandato in onda la quotidiana vicenda d’ordinaria follia, pazienza.

Ogni giorno ci arrivano, sparate nelle nostre case dai mass media, notizie drammatiche di stragi, omicidi, abbandoni di neonati nei cassonetti, maltrattamenti feroci e via dicendo. Ci starebbe che l’ignoranza inducesse qualche addestratore di cani, più o meno improvvisato, a torturare un cane mediante scosse elettriche con l’intento di fargli apprendere norme di comportamento. Il problema serio è che questi collari antiabbaio e collari da addestramento, sono di libera vendita. Ne trovate finché volete su Internet come in alcuni negozi che vendono accessori per cani e gatti.

Ho personalmente telefonato a una ditta che importa dagli Stati Uniti questi collari, distribuendoli in Italia, e un solerte impiegato mi ha spiegato che tali strumenti, se usati bene, non fanno male perché rilasciano una carica elettrostatica. “Ha presente quando scende dalla macchina con le scarpe di gomma? Una cosa simile”. Chissà perché però il tecnico mi ha confessato che l’azienda sta cambiando politica e smetterà di vendere i collari elettrici.

Ve lo dico io il perché, dopo aver interpellato un amico che sa di fisica e che ha dato un’occhiata alle caratteristiche di questi strumenti. In realtà l’elettrostatica non c’entra niente. C’è un collare e un telecomando a pile che invia scosse elettriche di intensità crescente. Oltre tutto sulle scatole non si dichiarano neanche amperaggio e altri dati sulla potenza.

Se si considera che la figura dell’addestratore di cani in Italia non è regolamentata, chiunque oggi può aprire un campo d’addestramento e usare questi dispositivi nella piena legalità. Lo sgomento cresce poi quando, collegandosi su Internet con alcuni siti della SAS (Società che tutela il Pastore Tedesco) compaiono link che rimandano a venditori di collari elettrici. Mi risulta che l’unico Club italiano che ha bandito i collari elettrici sia quello del Golden Retriever e che l’ENCI abbia semplicemente dichiarato che non è d’accordo con l’uso di tali strumenti. Gradiremmo qualcosa di più, grazie. Esiste una legge sui maltrattamenti oggi in Italia. L’uso di questi collari, non a scopo terapeutico, configura un maltrattamento. Aboliamone la vendita e sanzioniamo chi li usa. Senza se e senza ma.

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