No alle pellicce: sangue sulle vetrine di Prada
22.01.05
Un gruppo di militanti animalisti della Peta ha fatto irruzione ieri mattina nella boutique di Prada in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. Tutti insanguinati e portando cartelli in italiano e inglese con lo slogan "La morte è in vendita", hanno protestato in vetrina contro il massacro di milioni di animali utilizzati per la risorgente moda delle pellicce e annunciato prossimi interventi della "Peta - polizia della moda": ragazze in minigonna e tacchi a spillo addette a richiamare tutti coloro che indosseranno pellicce durante la Settimana della moda di Milano. Gli stilisti italiani hanno già "meritato" più volte le attenzioni - spesso eclatanti - dell'associazione. Alla Settimana dell'anno scorso il vicepresidente Dan Mattews, vestito da prete, gettò lo scompiglio durante sfilata di Gianfranco Ferré, conquistando la passerella e mostrando un cartello contro le pellicce. Negli stessi giorni due attiviste riuscirono a esibire scritte "No fur" durante la sfilata di Dolce e Gabbana.
Nell'ottobre del 2003, durante un sit in davanti alla boutique di Versace a Milano, un'inclemente immagine di Donatella Versace appoggiò lo slogan "La pelliccia è indossata da animali stupendi e persone orrende". La Peta (People for the Ethical Treatments of Animals, volontari per il trattamento etico degli animali) è stata fondata nel 1980 per affermare e proteggere i diritti degli animali. Esordì con un'indagine sotto copertura in un laboratorio del Maryland. Oggi conta 800mila iscritti nel mondo. Opera secondo un semplice principio: gli animali non sono "nostri", né come cibo, né come abbigliamento, né come materia di esperimento, né come oggetto di divertimento.
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