"Se questa e' vita" di Suad Amiry - Feltrinelli -
Suad in questo suo libro-diario narra la quotidianita' palestinese con una buona dose di ironia e senso pratico, ma non senza dolore per un'occupazione che dura ormai da troppo tempo e per un muro che, come la maggior parte dei trecentoventi checkpoint, nulla ha a che fare con la sicurezza di Israele. Un muro che non separa Israele dalla Palestina, ma separa i palestinesi dalla Palestina!
Vivere a Ramallah e' difficile, tutti i diritti di ogni singola persona vengono violati ogni giorno e ogni notte; i villaggi vengono spianati con i bulldozer, le case demolite e gli ulivi sradicati; eppure Suad cerca di vivere nel migliore dei modi e cerca di raccontare a noi la sua vita fatta di tanti piccoli e grandi "contrattempi". Ci narra di suo marito, di sua suocera ultranovantenne, dei suoi vicini di casa, dei suoi parenti e dei suoi amici, di soldati dei checkpoint, di funzionari israeliani, di spie e "collaboratori" e di cani...
Per chi ha la carta d'identita' di Ramallah e' illegale vivere a Gerusalemme; puo' accadere che sia piu' facile per un cane ottenere un passaporto di Gerusalemme che non per un essere umano; questo e' accaduto ad esempio a Nura, il cane di Suad, che dopo una vaccinazione a pagamento in un ambulatorio veterinario israeliano ha ottenuto il passaporto di Gerusalemme; cosi' il cane, in teoria, puo' passare liberamente dai checkpoint mentre per Suad e la sua automobile ci vogliono due diversi tipi di permessi e lunghe attese. Percio', l'unica possibilita' che resta a Suad e' quella di spiegare al soldato del checkpoint che lei e' l'autista di un cane di Gerusalemme e che il cane non puo' guidare da solo, per questo lei gli fa da autista...
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