gli israeliani che sulla collina sopra Sderot hanno brindato per la caduta delle bombe nel terreno di Gaza e poi minacciato di “distruggere la nostra macchina se dico una parola sbagliata”
viene definita “dual use” perché può essere utilizzata a fini di protezione civile ma anche per imbarcare i caccia F35 in grado di trasportare e lanciare bombe atomiche
Pare non tanto male. Ne parliamo con Antonio Mazzeo, giornalista da anni impegnato nella denuncia dei traffici di armi, del militarismo e dell’affarismo conseguente. Militante nella campagna No MUOS, Mazzeo è autore di numerose pubblicazioni sui saccheggi ambientali, i conflitti internazionali e i crimini delle mafie transnazionali.
Un anno fa s'insediava come minsitro della Difesa l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, ex Capo di stato maggiore ed ex presidente del Comitato militare della Nato. 365 giorni di missioni nei teatri di guerra, di visite alle fiere internazionali dei produttori di armamenti e d'incontri con i massimi vertici delle forze armate Usa, Nato e dei paesi partner. E le forze armate italiane acquistano nuovi e costosi sistemi d'arma
Abbiamo deciso di indire questa manifestazione alla quale invitiamo a partecipare tutti coloro che condividono la lotta contro la produzione e la vendita di armi
La festa delle Forze Armate è una vetrina del modello di guerra e del complesso militare-industriale nazionale. Ma dopo la guerra in Libia, i bombardamenti dei caccia dell'Aeronautica, le numerose basi utilizzate dagli alleati e l'espansione delle spese per l'acquisto di nuovi e sofisticati sistemi di morte, deve diventare un momento per riflettere sul senso delle guerre moderne e rilanciare le campagne per la smilitarizzazione del territorio e il disarmo globale.
30 ottobre 2011 - Antonio Mazzeo
Oggi le bombe a grappolo vengono chiamate “intelligenti” quando sono dotate di kit di orientamento (WCMD).
“Con la possibilità di cancellare un campo di battaglia, veicoli militari, bunker e soldati, la CBU-97 (Sensor Fuzed Weapon, SFW) è una delle armi più potenti delle forze armate statunitensi”.
Gli aerei ed i mezzi distrutti nel quadro della campagna militare messa in atto contro il regime di Muammar Gheddafi spesso risultano essere quelli che la Francia ed altri paesi produttori di armi hanno venduto e consegnato a Tripoli fino a pochi giorni prima dello scoppio della rivolta in Libia.
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