Non acquistare prodotti con il codice a barre n. 729
Non possiamo guardare le immagini di tutto quello che sta accadendo in Palestina e far finta di nulla.
Non possiamo piangere sulle foto dei bimbi uccisi dalle bombe israeliane e rimandare a domani la possibilità di fare "qualcosa".
Non possiamo scendere in piazza, sventolare bandiere, arrabbiarci e sentire così di aver assolto al nostro compito di esseri umani.
Non possiamo più riporre speranze nell'operato dei nostri governi o nelle istituzioni mondiali.
E' fin troppo evidente che i rapporti economici e politici di molte nazioni intessuti con Israele, rappresentino un forte deterrente per una richiesta di "cessate il fuoco".
E' depositata nella coscienza di ognuno di noi la possibilità di concretizzare l'aiuto per questa popolazione condannata allo sterminio. Possiamo iniziare una battaglia personale semplicemente boicottando tutti i prodotti importati da Israele. A molti può sembrare una strategia inutile e dispersiva, in realtà già negli anni passati una iniziativa simile, unita al ritiro di investimenti e alla cessazione di ogni rapporto commerciale, ha accellerato la fine dell'aparthed in Sudafrica.
Questa è la risposta, pacifista e nonviolenta, che noi occidentali possiamo lanciare contro le bombe di Israele. Non acquistare più prodotti il cui codice a barre inizia con il numero 729.
Nessuna guerra è legittimata, nessuna giustificazione pùo assolvere i crimini perpetratti ai danni di civili inermi e disarmati. Un gesto di protesta, come il boicotaggio contro un paese criminale, è un atto dovuto per tutti quei bimbi che non potranno più essere stretti al petto delle loro madri, per tutti quei bimbi che non potranno più addormentarsi senza avere paura e terrore per il loro domani.
Lucia D'Augelli
Casa per la nonviolenza
San Severo (FG)
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