Green Tour

Green tour: prima giornata

7 marzo 2015
Antonio Caso

La prima tappa del Green Tour segna l’entrata nella Valle d’Itria, a Martina Franca, in un’area disseminata dai primi trulli e dal barocco tipico della città.
Sulle colline a sud-est della Murgia, Martina Franca è caratterizzata da un ecosistema molto complesso ed il suo territorio, ricco di boschi e macchia mediterranea ospita una fauna variegata.
I ritrovamenti più antichi a testimonianza della presenza umana nell’area sono quelli di Monte Fellone (di rilevanza archeologica Grotta Cuoco e Grotta Monte Fellone), risalenti al neolitico.
In questo periodo è già presente in quest’area l’allevamento di cavalli.
Diverse anche le specchie, come Specchia Tarantina, con funzione militare, difensiva e di demarcazione.
In Piazza Roma, antistante il Palazzo Ducale, risultato di diversi interventi edilizi dal XVII alla metà del XX secolo, iniziano le prime misurazioni.
Il vento soffia da nord a 5 km/h, alle ore 9.00.
Il passaggio dei mezzi di servizio è stato frequente, vista anche la vicinanza di una situazione cantieristica e di lavori di ristrutturazione di un edificio antistante la piazza.
Si conferma che, nei valori di picco, le impennate di IPA (misurati ad altezza pedonale) sono corrispondenti al passaggio di autoveicoli, mentre nei momenti di assenza di questi, i valori si abbassano sensibilmente.
Foto di Luciano Manna


Ci spostiamo, quindi, in Piazza Plebiscito davanti alla splendida Chiesa di San Martino.
In stile roccocò, dedicata al santo patrono, vescovo di Tours vissuto nel IV secolo d.C, essa fu edificata a partire dal 1747 in un luogo che aveva già ospitato un edificio del periodo pre-angioino e un tempio tardo-romanico medievale.
Il vento soffia ancora da nord a 5 km/, alle ore 9.30.
In questo contesto persistono continui valori di 0 IPA e, nei restanti casi, risultano comunque estremamente bassi.
Qui le misurazioni di Martina Franca.
Il Green Tour continua, dunque, inoltrandosi nella Valle d’Itria alla volta di Alberobello.
In quest’area i primi centri importanti nacquero solo a partire dal XVI secolo dopo l’impulso del conte di Conversano, Andrea Matteo II Acquaviva d’Aragona, ma la sua tipicità è sicuramente il trullo.
Dal greco τροῦλλος “cupola”, sono abitazioni in pietra a secco, coniche, probabilmente di origine protostorica.
I trulli più antichi attualmente intatti sono risalenti, però, al XVI secolo per il fatto che, data la loro struttura, una volta danneggiati, era più conveniente distruggerli interamente e ricostruirli con lo stesso materiale.
I trulli sono Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO.
Percorriamo la strada della Chiesa di Sant’Antonio a forma di trullo, aperta al pubblico dal giugno del 1927, un tempo appendice estremo del Rione Monti, oggi ricco di numerose botteghe che alimentano un vivo turismo.
Le misurazioni hanno luogo, dunque, in corso Vittorio Emanuele all’incrocio con Piazza del Popolo davanti al Municipio.
Il vento soffia da nord-ovest a 11 km/h alle ore 11.05.
In presenza di auto sono stati registrati alcuni aumenti di IPA sempre all’interno di un’aria comunque accettabile e, in assenza di queste, è stato registrato più volte il dato di 0 IPA e generalmente valori molto bassi.
Dopo aver oltrepassato una splendida vista panoramica del Rione Monti, vengono svolte ulteriori misurazioni presso Villa Donnaloja.
Il vento soffia da nord/nord-ovest a 8 km/h, alle ore 12.00.
Si registrano costanti misurazioni di 0 IPA, aria eccellente, e per il resto aria decisamente buona.
Il tour continua in contrada Bosco Selva, in una zona amena ricca di muretti a secco, olivi secolari e trulli del XVIII secolo, sul tetto del “Trullo della Ghiandaia”. Trullo della ghiandaia.
Il vento soffia da nord a 7 km/h alle ore 12.45.
Foto di Luciano Manna
Qui le misurazioni segnano una vera e propria costante di 0 IPA per il 69% e valori generalmente corrispondenti ad una qualità dell’aria eccellente.
Qui le misurazioni di Alberobello.
Lasciandoci alle spalle lo spettacolo dei trulli di Alberobello, il Green Tour approda a Locorotondo.
La città, fondata nell’anno 1000 inizialmente ai piedi della collina e successivamente, secondo una leggenda, spostata in cima dopo un miracolo di san Giorgio Martire, dal Seicento santo patrono, è caratterizzata dal tipico colore bianco delle abitazioni della valle d’Itria.
Secondo un’altra leggenda, fu san Rocco a liberare il popolo di Locorotondo dalla peste nel 1700, evento per il quale fu costruita quindi una statua e nel 1787 egli fu proclamato santo patrono.
Ancora oggi si tiene una delle fiere più antiche della Puglia, la fiera di San Rocco, il 16 agosto, giorno dedicato al santo.
Giunti in via Garibaldi, in pieno centro storico, in totale assenza di veicoli, hanno inizio le misurazioni:
Il vento soffia da nord-est a 8 km/h alle ore 14.55.
Foto di Luciano Manna
La rilevazione ha evidenziato per metà un’aria 0 IPA e aria ottima per la restante metà.
Ci avviamo quindi verso Piazza Moro, antistante via XX settembre (una delle vie principali), sede del Municipio, fuori dal centro storico, ma non meno ricca di verde.
Il vento soffia da nord a 5 km/h alle ore 15.25.
Dalle rilevazioni si evince una maggioranza di aria buona e accettabile con dei picchi di IPA in corrispondenza con il passaggio di autoveicoli.
Qui le misurazioni di Locorotondo.
Prima di toccare l’estremo orientale della Valle d’Itria, Cisternino offre una spettacolare visione d’insieme con il suo belvedere adiacente via san Quirico.
Le strade che portano ai numerosi centri della valle sono immerse in un orizzonte di colline, olivi, viti, masserie e campi coltivati con il sole che si riflette sull’immancabile colore bianco degli edifici.
Gli insediamenti umani nell’area risalgono alla preistoria come provano gli utensili preistorici di ogni genere ancora oggi ritrovati nella zona di monte Specchia.
Il nome della città di Cisternino si perde, invece, nell’epica antica.
Pare, infatti che derivi dall’eroe eponimo Sturnoi, compagno di Diomede il quale, dopo la Guerra Troia, avrebbe fondata “Sturninum”, ovvero Ostuni.
Da qui, “Cis-Sturninum”, al di qua di Sturni, antico insediamento japigio.
Proprio in via san Quirico iniziano le misurazioni.
Il vento soffia da nord a 5 km/h alle ore 16.05.
Bisogna sicuramente tenere conto della vicinanza del traffico stradale che provoca alcuni picchi, ma comunque la misurazione rileva una maggioranza di area accettabile, soprattutto in assenza di traffico.
Per Cisternino, le misurazioni sono a disposizione qui.
Il Green Tour, partito dalla città jonica per eccellenza giunge, infine, all’altro capo della Puglia.
Ostuni, “Struninum”, la “Bianca regina degli olivi” offre uno spettacolo incredibile con un’infinita distesa di olivi che solo la risacca dell’Adriatico sembra riuscire a fermare.
Il territorio della città, già frequentato nel paleolitico medio da cacciatori neanderthaliani, è sede di numerose grotte.
La testimonianza più importante è, sicuramente, lo scheletro (risalente a circa 25.000 anni fa) della “donna di Ostuni”, di 20 anni circa sul punto di partorire e del suo feto nella grotta di Santa Maria di Agnano.
È presente un calco di quest’ultima nel Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale, nell’attuale centro storico della città.
Giunti in viale Oronzo Quaranta con la chiesa di Santa Maria della Stella e il centro storico illuminato dal tramonto alle spalle e davanti il mare, iniziano le misurazioni in un’area interdetta al traffico.
Il vento soffia da est sud-est a 11 km/h alle ore 17.05.
Foto di Luciano Manna
L’aria rilevata è buona con un eccellente quarto di misurazioni a zero IPA.
Qui le misurazioni di Ostuni.
Termina così, il primo giorno del Green Tour, con un itinerario che dallo Jonio arriva direttamente in Adriatico, esaltando le bellezze di quel bellissimo tratto di colline al centro, chiamato Valle d’Itria.

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