Latina

Ortega assicura che il Nicaragua non invierà mai più soldati alla Scuola delle Americhe

Delegazione dell'Osservatorio della Scuola delle Americhe e di NicaNet si riunisce con il presidente nicaraguense
7 settembre 2012
Giorgio Trucchi

Delegazione si riunisce con Ortega (Foto SOAW)

Il presidente nicaraguense Daniel Ortega ha assicurato nei giorni scorsi a una delegazione dell'Osservatorio della Scuola delle Americhe, Soaw, e di Nicaragua Network, NicaNet, che il Nicaragua non invierà mai più i propri soldati alla famigerata Scuola delle Americhe, Soa.

Dopo avere spiegato ai presenti quanto sia difficile per una nazione piccola, impoverita e fortemente dipendente economicamente dagli Stati Uniti portare avanti una politica indipendente, Ortega ha sottolineato l'importanza del processo unitario e di sostegno reciproco che si è avviato tra i Paesi latinoamericani.
A dispetto delle difficoltà, il presidente nicaraguense ha evidenziato i passi in avanti fatti dal Nicaragua negli ultimi anni con il governo sandinista e ha affermato che si stanno adottando misure politiche ed economiche sempre più incentrate sui concetti di sovranità e dignità nazionale. Secondo Ortega, un esempio di ciò è il ritiro del Nicaragua dal patto militare dell'Organizzazione degli stati americani, Osa, conosciuto come Trattato interamericano d'assistenza reciproca, Tiar.  

La delegazione, guidata dal sacerdote e difensore dei diritti umani Roy Bourgeois e dalla coordinatrice di Soaw per l'America Latina Lisa Sullivan, ha chiesto nuovamente al presidente Ortega - l'avevo già fatto nel 2008 - la sospensione definitiva dell'invio di soldati nicaraguensi alla Soa. Allo stesso tempo, i delegati hanno riconosciuto che durante la gestione del governo sandinista (2007-2011) l'invio di militari si è sensibilmente ridotto - da 78 nel 2008 a 5 nel 2011 -.

"La Scuola delle Americhe è un anatema etico e morale. Tutti i Paesi latinoamericani hanno subito le angherie dei suoi 'diplomati'. La Soa è un simbolo di morte e di terrore. Per questo motivo abbiamo continuato a ridurre il numero dei soldati inviati. Lo scorso anno (2011) ne abbiamo mandati solo cinque e quest'anno nessuno", ha detto Ortega durante la riunione. Il leader sandinista ha inoltre assicurato che il Nicaragua è entrato in una nuova fase della sua storia e che non invierà mai più truppe alla Scuola delle Americhe. "È il minimo che possiamo fare. Noi stessi siamo stati vittime di questa scuola", ha aggiunto. 
 
La delegazione della Soaw e di NicaNet, che è rimasta in Nicaragua per più di una settimana e si è riunita con diversi settori della società, tra cui alcune comunità rurali ed urbane, donne, organizzazioni giovanili, cooperative, organizzazioni religiose, ma anche funzionari di governo, rappresentanti dei diritti umani, mezzi di comunicazione e dirigenti dei partiti d'opposizione, si è mostrata molto soddisfatta per la decisione presa dal capo di governo. "È un risultato molto importante, anche perché si tratta del primo Paese centroamericano a prendere questa decisione. Una volta ancora, il piccolo Nicaragua invia un messaggio di speranza, di tenacia, d'integrità, di solidarietà, facendo vedere all'America Latina e al mondo il suo enorme coraggio", ha commentato Lisa Sullivan. 
 
Alla fine dell'incontro, il giovane Alejandro Ramírez, membro del Comitato dei familiari dei detenuti scomparsi in Honduras, Cofadeh, ha ringraziato il presidente Ortega in nome del popolo honduregno. "La nostra gente continua a soffrire e a essere vittima  della grave repressione iniziata con il colpo di Stato del 2009 e continuata con questo governo continuatore del colpo di Stato", ha detto il giovane che indossava una maglietta nera con stampato il viso di Tomás Nativí, il marito scomparso di Bertha Oliva, coordinatrice del Cofadeh e storico difensore dei diritti umani. 
 
Storia di terrore 
 
La Scuola delle Americhe venne fondata nel 1946 a Panama con l'obiettivo di addestrare i soldati latinoamericani in tecniche di guerra e controinsorgenti. Dalle sue aule sono passati più di 64 mila soldati, molti dei quali si sono poi macchiati di orrendi crimini contro l'umanità e si sono fatti conoscere nei loro Paesi per le ripetute violazioni ai diritti umani. Alcuni dei colpi di Stato, tentati o riusciti, del nuovo secolo - Venezuela 2002, Honduras 2009, Ecuador 2010 - sono stati promossi proprio da "diplomati" della Soa.
 
Prima della decisione presa dal Nicaragua, erano già cinque i Paesi latinoamericani - Argentina, Bolivia, Ecuador, Uruguay e Venezuela - che avevano interrotto qualsiasi tipo di legame con la Soa, le cui installazioni furono spostate a Fort Benning, in Georgia, nel 1984.  
 
Durante gli ultimi 11 anni (2001-2011), la Soa, oggi ribattezzata come Istituto dell'emisfero occidentale per la cooperazione alla sicurezza, Whinsec, ha addestrato circa 14 mila tra militari e poliziotti. La Colombia, il Cile e il Perù sono state le nazioni che hanno inviato il maggior numero di soldati. Quasi la metà degli alunni della Soa sono colombiani. "Per nessuno è un segreto che l'esercito colombiano è quello che ha violato maggiormente i diritti umani in America Latina", ha detto Sullivan. In Centroamerica, i Paesi che hanno inviato il maggior numero di soldati tra il 2008 e il 2011 sono l'Honduras (234) e il Salvador (227).
 

 

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Note: © Testo Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org
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