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Cartucce contro olive

Raccogliere le olive nella terra di Bari e ritrovarsi nella striscia di Gaza. Molti contadini e piccoli proprietari terrieri sono costretti a lavorare in campagna tra gli scoppietii e gli spari dei cacciatori.
14 novembre 2012
Teresa Manuzzi

un cacciatore passeggia tra i campi con un fucile, non aperto, in spalla

Nelle campagne pugliesi è cominciata la raccolta delle olive. Un lavoro duro che richiede fatica. Mentre si è impegnati nello stendere i panni, rastrellare gli ulivi e spostare le pesanti cassette, può anche capitare di vedere delle persone armate, con gilet mimetici, passeggiare nella tua campagna.

Soprattutto nei fine settimana i cacciatori, in gruppo o in solitario, passeggiano indisturbati e si dilettano a sparare ai danni dei volatili. I coltivatori si ritrovano quindi a raccogliere le olive tra latrati di cani e scoppiettii di fucili da caccia, una situazione che ricorda quasi la striscia di Gaza. Spesso i colpi sono davvero molto vicini e si è costretti ad urlare per segnalare ai cacciatori che in quel campo ci sono delle persone. Colpi e scoppiettii creano un clima teso e di paura, ci si sente nel mirino, non al sicuro, si teme il peggio per sé e per chi è lì a lavorare nel campo con noi.

Quando poi si ritrova un perfetto sconosciuto che passeggia con un fucile in spalla a poche decine di metri da te il diverbio è inevitabile e la risposta standard è “Spariamo in alto e non ad altezza d’uomo”. Se questo fosse vero non avremmo in Italia 16 morti e 48 feriti a causa della armi da caccia ( dati dell’associazione italiana contro la caccia).  La cosa peggiore è che “il porto d’armi” del fucile da caccia permette di passeggiare sui campi privati che non siano recintati come prevede il Codice Civile.

COSA PREVEDE IL CODICE CIVILE RIGUARDO ALLA CACCIA? 

In Italia infatti l’articolo 842 del Codice Civile permette ai cacciatori di poter cacciare nei campi privati a meno che questi non siano recintati, per tutto il loro perimetro, con reti metalliche o con muri alti almeno un metro e venti. In alternativa, se si vuole inibire il passaggio dei cacciatori, si dovrebbe delimitare il campo con corsi d’acqua perenni il cui letto deve essere fondo almeno 1.50 m e largo non meno di 3 metri.

cartucce

OLIVE CONTRO CARTUCCE

Così le tensioni tra i cacciatori e i contadini che non hanno recintato il loro campo si inaspriscono e, ad avere la peggio è spesso il secondo. Infatti alla volte, ai diverbi seguono le azioni e le ritorsioni. I coltivatori che osano protestare potrebbero ritrovarsi con dei cavoli o dei bidoni di raccolta dell’acqua distrutti dalle cartucce da caccia.

Cartucce contro olive, fucili contro zappe. Nel 1990 e nel 1997 i referendum promossi per abolire la possibilità per il cacciatore di entrare liberamente nel fondo altrui non hanno raggiunto il quorum. Ci ritroviamo così con una legge di mussoliniana memoria nata per accrescere lo spirito bellico degli italiani.

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