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Contro la guerra e il terrorismo

"Siamo due milioni", sfila il corteo pacifista a Roma

Sul palco nessun politico alla chiusura del corteo ma si alterneranno ai microfoni volontari, operatori di pace, testimoni di conflitti nel mondo. Il 'Comitato fermiamo la guerra' leggera' un documento unitario sottoscritto da tutte le associazioni che hanno aderito alla manifestazione.
La cronaca su http://www.rainews24.it/ran24/speciali/PAX2004/default.htm#
20 marzo 2004
Redazione

Sta sfilando un corteo che è ben al di sopra dei 300.000 previsti. "Siamo due milioni", dicono gli organizzatori al Tg2 delle ore 17.30.
Il popolo della pace è in marcia

"Il corteo, da Piazza della Repubblica al Circo Massimo, si e' svolto senza disordini. Imponenti le misure di sicurezza", riferisce l'Ansa.

Sul prato del Circo Massimo campeggia poi un lungo striscione nero che porta la firma di Greenpeace: 'Un impegno concreto: guerra': c'e' l'immagine del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, con in testa l'elmetto militare. Si tratta dello stesso striscione che lo scorso anno gli ambientalisti di Greenpeace hanno esposto sull'Altare della Patria per dire no alla guerra in Iraq.

Tra la gente anche i gonfaloni degli enti locali. Gino Strada (Emergency): questo è un popolo di pace, non di sinistra. E ha affermato: ''Da cittadino italiano chiedo e voglio che la Costituzione sia rispettata e la Costituzione dice che l'Italia ripudia la guerra''. E poi: ''Se sapessi - ha spiegato - che ogni governo puo' interpretare l'art. 11 come vuole, cambierei passaporto''.

''La politica deve guardare con occhi diversi quello che si muove in questo paese''. E' il richiamo del segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, secondo il quale ''dire, come qualcuno ha fatto, che coloro che partecipano alla manifestazione sono a favore del terrorismo significa offendere milioni di persone''. ''Basta guardare la manifestazione di oggi per capire il sentire della gente'', ha sottolineato il leader della Cisl che sta sfilando al corteo organizzato a Roma per la pace. Il sindacalista ha ricordato che da sempre la Cisl ha partecipato a tutte le manifestazioni per la pace. ''Non e' mancata una volta - ha detto - e non poteva mancare neanche qui''. Alla domanda se e' necessario ritirare le truppe dall'Iraq, Pezzotta ha risposto: ''Tutto cio' che aiuta a fare in modo che gli alleati siano sostituiti dall'Onu va bene''.

Tra i manifestanti anche una nutrita delegazione di immigrati a Roma, provenienti da Marocco, Ecuador, Filippine. ''Siamo per la pace, contro il terrorismo e contro la guerra'' ha detto Abdul, marocchino di 39 anni. Il gruppo non appartiene ad alcuna associazione e si e' dato spontaneamente appuntamento per partecipare alla manifestazione".

Qualche contestazione a Fassino. Fassino è stato contestato (foto LaPresse)

La cronaca è su http://www.repubblica.it/diretta/online/politica-politica-corteopace/index.html

E' stato proibito di mostrare striscioni sotto alla sede del Governo. Due giovani che volevano srotolare un lungo striscione arcobaleno in piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, sono stati subito dissuasi dalla polizia.

Molte bandiere arcobaleno della pace. Fra i tanti striscioni quello dell'Arci: "Con i movimenti Usa contro la guerra, alleati per la pace". Attack: "L'unica guerra giusta e' quella alla miseria. Diritti in movimento".
Sul palco del Circo Massimo la grande bandiera della pace che ha fatto il giro dell'Italia. A sventolarla decine di persone, tra cui il leader dei No global, Vittorio Agnoletto. Fa da sottofondo la canzone 'Liberi tutti'.

"Bisogna guardare la differenza tra una iniziativa come quella di oggi fatta con i cittadini e una come quella di giovedì organizzata semplicemente dalle segreterie di partito". Lo ha dichiarato il portavoce dei Girotondi, Gianfranco Mascia.

Dopo un lungo silenzio la questura alle 18.30 ha valutato in circa 250 mila i partecipanti.

Note: I commenti dei leader

FASSINO: SONO AL MIO POSTO - «Questa è una manifestazione in cui ci sono decine di migliaia di nostri sostenitori ed elettori, questo è il mio posto, come lo è stato in tutte le altre manifestazioni». Lo ha detto il segretario dei Ds, Piero Fassino, che ha partecipato al corteo di Roma.

REALACCI: ITALIANI CONTRO LA GUERRA - «Ci dispiace per Bush e Berlusconi, ma l'opinione pubblica italiana ed europea si conferma nettamente contraria alla guerra in Iraq». Lo dichiara Ermete Realacci della Margherita, sfilando tra le strade di Roma nel corteo per la pace. «Questo dá maggior forza a tutti coloro che pensano che il terrorismo può essere battuto con le armi della democrazia e impegnandosi contro i conflitti e le sofferenze del mondo», osserva Realacci. «Di questa straordinaria prova di pace, la politica dovrá tenerne conto», conclude Realacci.


DI PIETRO: CONTROLLO IRAQ ALL'ONU - «Spenderò ogni mia energia per dire con forza che la guerra genera terrorismo e il terrorismo genera guerra». Lo ha detto Antonio Di Pietro alla manifestazione per la pace in corso a Roma. Secondo Di Pietro «questa è una spirale da cui si può uscire solo dando il controllo dell'Iraq ad organizzazioni internazionali come l'Onu». Interpellato dai cronisti sulle recenti polemiche all'interno del centrosinistra Di Pietro ha risposto: «Oggi non dirò una parola per polemizzare con chi c'è alla manifestazione e con chi non c'è».


EPIFANI: «TANTISSIMI GIOVANI» - «Ci sono tante persone e tantissimi giovani. Questa - sottolinea il leader della Cgil - è la forza del popolo della pace. La Cgil, parte di questo movimento, è in piazza contro il terrorismo e la spirale terrorismo-guerra-terrorismo, per la pace e per il ritiro della truppe dall’Iraq. Un ritiro - spiega - che non lasci il vuoto ma determini il pieno ruolo delle Nazioni Unite».

BERTINOTTI: «SIAMO UNITI E DIVISI ALLO STESSO TEMPO» - «Le opposizioni - secondo Fausto Bertinotti, segretario del Prc - sono unite nella condanna alla guerra di Bush, sono invece purtroppo divise su quello che bisogna fare per rimediare a quell'errore. Per noi l'unico modo è ritirare le truppe per tornare al punto giusto, cioè alla pace».

PECORARO SCANIO: «IL RITIRO E' LA VERA RIFORMA» - «Il ritiro delle nostre truppe dall'Iraq è il vero atto riformista che noi chiediamo» secondo il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. Il ritiro, ha spiegato Pecoraro Scanio, «costringerebbe Bush alla sostituzione delle sue truppe con quelle con il mandato dell'Onu, altrimenti rimarremo bloccati». «Un'altra grande notizia - ha aggiunto il leader dei Verdi - è la partecipazione di popolo a questa manifestazione che contrasta in modo plateale con i 4 gatti di piazza del Campidoglio dell'altro venerdì'».

DILIBERTO: «LA PRESENZA MILITARE ALIMENTA IL TERRORISMO» «Siamo qui oggi per chiedere prima di tutto che vengano tolti i nostri soldati dall'Iraq anche perchè la presenza in quella zona serve solo ad alimentare il terrorismo». E' stato questo il commento del segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, a margine della manifestazione indetta dai movimenti pacifisti.

AGNOLETTO: «PRESENZA DEI DS E' UNA VITTORIA DEL MOVIMENTO» - La presenza dei Ds nel corteo per la pace di Roma è «una vittoria del movimento». Il leader del Social Forum Vittorio Agnoletto ha commentato così la presenza dei Democratici di Sinistra alla manifestazione pacifista. «Questa è una manifestazione unitaria di tutto il pacifismo mondiale - ha detto - ed è importante ricordare che le parole d'ordine, per tutti, sono quelle del movimento pacifista americano che ha lanciato la mobilitazione: ritiro delle truppe e stop all'occupazione dell'Iraq».

D'ARCAIS: C'È UN MARE DI GENTE- «Qui c'è un mare di gente ma forse Piero Fassino direbbe che c'erano più gonfaloni al Campidoglio...». Lo dice il direttore di Micromega Paolo Flores D'Arcais a margine della manifestazione organizzata dai movimenti pacifisti. «La manifestazione vera - prosegue - è qui ma voglio vedere domani che dati darà il governo sulla partecipazione...»

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