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Mentre l'Italia riunisce alla Farnesina 23 paesi per progettare un attacco congiunto...

All'appello “ITALIA-LIBIA: BASTA GUERRE!” la prima adesione

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Alfonso Navarra risponde sì all'appello di Alex Zanotelli per un incontro – a Roma – degli attivisti per la pace. Ma ci sono nella Capitale le forze disposte ad organizzare l'evento e anche – se il governo annuncia un attacco alla Libia – una massiccia protesta nazionale? Una protesta di tutti coloro che non vogliono né essere complici né esporre se stessi e le proprie famiglie a rappresaglie.
3 febbraio 2016
Patrick Boylan

Italia e i suoi partner della NATO bombardano la Libia.

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Il contributo del missionario comboniano Alex Zanotelli : “ITALIA-LIBIA: BASTA GUERRE!”, sotto riportato, è importante perché lancia, con accorata preoccupazione ed efficacia comunicativa, l’allarme sull’imminente nuova guerra neocoloniale per il petrolio che, con l’Italia stavolta formalmente alla guida, verrà a breve scatenata sul suolo libico colpendo principalmente non il DAESH, ma le popolazioni civili.

E’ davvero vergognoso che, dopo la COP 21 di Parigi, conclusasi diciamo ieri, in cui tutti gli Stati del mondo si sono accordati per salvare il pianeta dal riscaldamento globale (il pericolo è gravissimo e ci riguarda veramente tutti!) attraverso la collaborazione nel taglio delle emissioni di CO2 (il Nord del mondo dovrebbe investire allo scopo 100 miliardi di dollari l’anno nel e per il Sud del mondo), i fatti che poi vengono in atto siano proprio il contrario di quanto promesso!

Non impegno e lavoro comune per liberarsi insieme dalla dipendenza dai combustibili fossili, ma concorrenza e guerra per accaparrarsene il controllo!

La dinamica di pace, nel Mediterraneo e nel Medio Oriente allargato, dovremmo costruirla su tre pilastri:

1.) La creazione di una zona denuclearizzata per la quale abbiamo anche avuto voti quasi unanimi (unica eccezione: Israele) in varie sessioni del Trattato di non proliferazione nucleare;

2.) L’attuazione del processo economico avviato con Barcellona 1995: partenariato euromediterraneo su basi paritarie (e qui anche Israele è stata positivamente coinvolta);

3.) La cooperazione per attuare l’accordo di Parigi del 2015 attraverso una conversione energetica ed ecologica: cioè la creazione di un ecosviluppo comune che garantisca a tutte e tutti reddito, lavoro e diritti sociali!

Se poi si vuole contrastare il DAESH fino ad estinguerlo le prime cose da fare sono sicuramente due:

Non rifornire di armi chi combatte la “guerra regionale a pezzetti e poi va a rifornire di armi gli stessi terroristi islamici, credendo di strumentalizzarli;

Non acquistare e non consentire che si acquisti il petrolio dal DAESH (o ISIS che dir si voglia).

Dovremmo richiamare, noi società civile internazionale, i nostri governi a questi tre obiettivi costruttivi sopra elencati (che è chiedere il rispetto dei loro stessi impegni!) attivando allo scopo i vari strumenti della diplomazia popolare di base: ambasciate di pace, corpi civili di pace…

Ma per fare ciò, ci ricorda Alex Zanotelli, dovremmo coordinarci ed unire le forze, tutti coloro che non vogliono le guerre e vogliono – aggiungiamo noi – costruire l’opposizione ad esse anche attraverso concreti percorsi di pace.

Sì, caro Alex, concordiamo con te e raccogliamo il tuo invito per un incontro a Roma: speriamo che ad esso partecipino non solo i pacifisti di professione ma tutti i movimenti di base interessati ad una società di pace… 

Alfonso Navarra – obiettore alle spese militari e nucleari
(per tue osservazioni sulla presente: www.osmdpn.it
alfiononuke@gmail.com )

 

Note: Fonte: http://obiettorispesemilitari.over-blog.com/2016/02/per-un-incontro-a-roma-dei-costruttori-di-pace-contro-le-guerre-adesione-alla-proposta-di-alex-zanotelli.html

L'appello di Alex Zanotelli: http://www.peacelink.it/pace/a/42671.html

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