Ospiti

Appello dei resistenti francesi ai giovani

13 gennaio 2018
Alfonso Navarra, Laura Tussi, Fabrizio Cracolici

ANTIFASCISMO E NONVIOLENZA

Per adesioni di chi volesse associarsi alla nostra proposta (ed al nostro proposito): alfiononuke@gmail.com; lauratussi.pace@gmail.comcracoli@tiscali.it;



Assistiamo con sgomento al  precipitare di ampi settori della popolazione italiana sotto l'influenza crescente di ideologie xenofobe (se non addirittura razziste); e comunque all'esaltazione del "cattivismo" e del qualunquismo antiegualitario: l'esatto opposto dello spirito e dei contenuti della nostra Costituzione.

Riteniamo  necessario,almeno per quelli che assieme a noi condividono i valori della libertà riconquistata e della democrazia partecipata, quindi della pace garantita dall'ordine internazionale dei diritti delle persone, dei popoli e dell'Umanità, ridiffondere e rimeditare  l’appello ai giovani dei resistenti francesi sopravvissuti alla guerra e ai lager nazisti.

Alla luce di esso, alla sua chiamata indirizzata ai giovani per promuovere "indignazione" e '"impegno", consideriamo, due grandi conquiste storiche che l'intera ANPI può e deve assumere quali bussole di un lavoro nazionale ed internazionale capace di dare corpo ai valori fondativi dell'Associazione: il bando ONU delle armi nucleari (New York, 7 luglio 2017) ed il bando ONU - ovviamente scadenzato -dei combustibili fossili (Parigi, 12 dicembre 2015).

L'ANPI nazionale - è la nostra proposta - può aderire direttamente alla Rete ICAN (Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari); ma anche alla Coalizione per il clima, che si batte per la conversione ecologica e "rinnovabile" della nostra economia e del nostro modo di vivere.

La solidarietà umana richiamata dall'articolo 2 della nostra Costituzione dobbiamo oggi praticarla, con passione e coraggio, nell'unirci, oltre le barriere nazionalistiche, per la difesa della vita di un Pianeta minacciato dall'"attuale dittatura finanziaria dei mercati internazionali".

Appello dei resistenti francesi ai giovani

E’ responsabilità delle nuove generazioni non permettere che la storia del Novecento anneghi nel mare dell’indifferenza.”

(L’appello si trova in appendice all’edizione italiana del libro Indignatevi!, Stéphane Hessel, add Editore, 2011, pagg. 43-47.)

Dal momento che vediamo rimesso in discussione il fondamento  delle conquiste sociali della Liberazione, noi, veterani dei movimenti di resistenza e delle forze combattenti della Francia libera (1940-1945) ci appelliamo alle giovani generazioni perchè mantengano in vita e tramandino l’eredità della Resistenza e i suoi ideali sempre attuali di democrazia ed economia, sociale e culturale. Sessant’anni più tardi il nazi-fascismo è sconfitto grazie al sacrificio dei nostri fratelli e sorelle della Resistenza e delle Nazioni Unite contro la barbarie fascista. Ma questa minaccia non è del tutto scomparsa, e la nostra rabbia contro l’ingiustizia è rimasta intatta. In coscienza, noi invitiamo a celebrare l’attualità della resistenza non già a beneficio di cause partigiane o strumentalizzate da qualche posta in gioco politica, bensì per proporre alle generazioni che ci succederanno di compiere tre gesti umanitari e profondamente politici nel vero senso del termine, perchè la fiamma della resistenza non si spenga mai:
– Ci appelliamo innanzitutto agli educatori, ai movimenti sociali, alle collettività pubbliche, ai creatori, ai cittadini, agli sfruttati, agli umiliati, affinchè celebrino insieme a noi l’anniversario del programma del Consiglio Nazionale della Resistenza adottato in clandestinità il 15 marzo 1944: Securitè sociale e pensioni generalizzate, controllo dei “gruppi di potere economico”, diritto alla cultura e all’educazione per tutti, stampa affrancata dal denaro e dalla corruzione, leggi sociali operaie e agricole ecc. Come può oggi mancare il denaro per salvaguardare e garantire nel tempo queste conquiste sociali, quando dalla Liberazione, periodo che ha visto l’Europa in ginocchio, la produzione di ricchezza è considerevolmente aumentata? I responsabili politici, economici, intellettuali e la società nel suo complesso non devono abdicare, nè lasciarsi intimidire dall’attuale dittatura internazionale dei mercati finanziari che minaccia la pace e la democrazia..

– Ci appelliamo quindi ai movimenti, ai partiti, alle associazioni, alle istituzioni e ai sindacati eredi della Resistenza affinchè superino le poste in gioco settoriali, e lavorino innanzitutto sulle cause politiche delle ingiustizie e dei conflitti sociali, e non solo sulle loro conseguenze, per definire insieme un nuovo “Programma della Resistenza” per il nostro secolo, consapevoli che il fascismo continua a nutrirsi di razzismo, di intolleranza e di guerra, che a loro volta si nutrono delle ingiustizie sociali.

– Ci appelliamo infine ai ragazzi, ai giovani,ai genitori, agli anziani e ai nonni, agli educatori, alle autorità pubbliche perchè vi sia una vera e propria insurrezione pacifica contro i mass media, che ai nostri giovani come unico orizzonte propongono il consumismo di massa , il disprezzo dei più deboli e della cultura, l’amnesia generalizzata e la competizione a oltranza di tutti contro tutti. Non accettiamo che i principali media siano ormai nella morsa degli interessi privati, contrariamente a quanto stabilito nel programma del Consiglio Nazionale della Resistenza e delle ordinanze sulla stampa dell 1944.

A quelli e quelle che faranno il secolo che inizia diciamo con affetto:
Creare è resistere. Resistere è creare.   

 (Pronunciato a Parigi l’ 8 marzo 2004)

Oltre a Stéphane Hessel, i firmatari di questo Appello sono:
Lucie Aubrac, scomparsa nel 2007, insegnante, cofondatrice del movimento partigiano «Libération»;
Raymond Aubrac, ingegnere, cofondatore di «Libération- Sud», membro dello Stato maggiore dell’Esercito segreto;
Henri Bartoli, scomparso nel 2008, riconosciuto «Giusto tra le nazioni», partigiano negli anni del liceo e dell’università;
Daniel Cordier, principale assistente e segretario di Jean Moulin, fondatore del Cnr (Consiglio Nazionale della Resistenza);
Philippe Dechartre, partigiano, membro dei circoli degaullisti storici, più volte ministro e deputato dopo la guerra;
Georges Guingouin, scomparso nel 2005, maestro elementare, partigiano dal 1940, a capo dei maquis della regione di Limoges;
Maurice Kriegel-Valrimont, scomparso nel 2006, sindacalista prima della guerra, membro del Comitato militare del Cnr, responsabile militare della liberazione di Parigi con Henri RolTanguy;
Lise London, ex membro delle Brigate Internazionali nella Spagna repubblicana, capitano nella Resistenza, ex deportata a Ravensbrück;
Georges Séguy, operaio-tipografo, partigiano con i Francs-Tireurs e i Partisans Français, arrestato nel 1944, deportato a Mauthausen;
Germaine Tillion, scomparsa nel 2008, etnologa esperta dell’Algeria prima della guerra, responsabile del circuito di Resistenza del Musée de l’Homme, deportata a Ravensbrück;
Jean-Pierre Vernant, scomparso nel 2007, storico, studioso dell’età classica, in particolare della mitologia greca;
Maurice Voutey, partigiano, deportato a Dachau poi nei campi del Neckar, oggi segretario generale della Fédération nationale des déportés et internés résistants patriotes (Fndirp).

(da Indignatevi!, Stéphane Hessel, add Editore, 2011, pagg. 43-47.) 

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