La Marcia Perugia-Assisi dell'11 settembre contro la miseria, la violenza, la guerra e il terrorismo per democratizzare e rafforzare l'Onu
COMUNICATO STAMPA
Dichiarazione di Flavio Lotti e Grazia Bellini,
coordinatori nazionali della Tavola della pace.
Per vincere il terrorismo ci vuole una marcia in più. E' la Marcia che si svolgerà domenica 11 settembre da Perugia ad Assisi. Una marcia necessaria, utile ed efficace perché sarà impossibile vincere il terrorismo senza la mobilitazione dei cittadini. Una marcia in più contro la miseria, la violenza, la guerra e il terrorismo, per democratizzare e rafforzare l'Onu. Una marcia in più che nasce da un intenso impegno quotidiano per la pace e la giustizia.
Il terrorismo è indifendibile. Come la guerra colpisce nel mucchio. Le sue strazianti vittime sono sempre donne, uomini e bambini innocenti. A Londra il 7 luglio come a ieri a Bagdad. Ma il terrorismo non può vincere se noi non glielo permettiamo. Non è teorizzando e alimentando lo scontro di civiltà, pianificando nuove guerre o riducendo la democrazia che possiamo mettere fine a questa barbarie. Per questo l?11 settembre dobbiamo essere in tanti.
Mobilitare i cittadini a sostegno della pace, della giustizia e della democrazia è parte essenziale della lotta al terrorismo. Non basteranno le misure investigative. Se i governi vogliono seriamente prevenire e combattere il terrorismo, invece di attaccare i pacifisti, devono aprirsi all?ascolto della società civile impegnata per la pace, contribuire a rafforzarla, ricercare una forte alleanza con essa. Rafforzare la società civile in tutto il mondo e la sua capacità di respingere le ideologie violente, di promuovere il dialogo e la convivenza è tra gli obiettivi di fondo dell?Assemblea dell?Onu dei Popoli e dell'Assemblea dell'Onu dei giovani che precederanno, a Perugia e a Terni, la Marcia Perugia-Assisi.
Una marcia in più serve anche all'Italia. Non possiamo illuderci di difendere la sicurezza e la pace se non ci impegniamo a sradicare la miseria e l'ingiustizia che condannano milioni di persone alla disperazione; a democratizzare e rafforzare l'Onu, la legalità e il diritto internazionale; a risolvere le crisi e i conflitti aperti, a partire da quello israelo-palestinese; a promuovere il disarmo; a difendere e promuovere tutti i diritti umani per tutti. Eppure il nostro governo continua ad essere avaro, sordo e insensibile. E' tempo di dare all?Italia un governo di pace.?
Perugia, 14 luglio 2005
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