A SCUOLA DI PACE: Economie Arcobaleno contro la Guerra
Un Laboratorio dal basso per una Cultura di Pace
I Contenuti
Nel settembre 2000 i 189 capi di Stato membri delle Nazioni Unite hanno sottoscritto la Dichiarazione del Millennio, impegnandosi a contribuire al raggiungimento degli otto Obiettivi di Sviluppo sanciti in quella sede. Per ribadire l’impegno, che hanno assunto nel 2000 con la firma della Dichiarazione del Millennio, e la loro responsabilità nel raggiungimento di tali obiettivi, l’ONU ha lanciato la Campagna “No Excuse 2015”. Il 2005 è dunque un anno strategico in questo percorso, dal momento che a Febbraio si è svolto il Forum Sociale di Porto Alegre, a Luglio il G8 mentre dal 14 Settembre si svolgerà la 60a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sullo stato di attuazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, inoltre a Dicembre si svolgerà l’assemblea del WTO.
La diffusione incontrollata degli armamenti, soprattutto quelli leggeri, è pericolosa per la sicurezza del mondo: ogni giorno milioni di uomini e donne e bambini vivono nel terrore della violenza armata; ogni minuto uno di loro resta ucciso. Le armi purtroppo proliferano liberamente in molte zone del mondo attraversate da conflitti. Ogni anno in Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina si spendono in media 22 miliardi di dollari per l’acquisto di armi: una somma che avrebbe permesso a questi paesi di mettersi in linea con gli obiettivi di sviluppo del millennio, eliminare l’analfabetismo (cifra stimata: 10 miliardi di dollari l’anno) e ridurre la mortalità infantile e materna (cifra stimata: 12 miliardi l’anno).
La diffusione incontrollata delle armi, l’impoverimento economico del sud del mondo, sono conseguenze dirette anche delle scelte economiche personali che quando non investono direttamente nelle cosiddette “banche armate” favoriscono spesso uno strapotere economico e politico di grandi corporation che marginalizzano economicamente e socialmente alcune fasce sociali come intere popolazioni.
Il cittadino-consumatore ha bisogno di essere accompagnato, attraverso opere di sensibilizzazione, di informazione e di strumenti pratici, a capire quali stili di vita e quali scelte concrete adottare per incidere realmente sul cambiamento di dinamiche inique e mortali per buona parte della popolazione del Sud del Mondo.
Gli Obiettivi
Il progetto si propone di rinsaldare i fili di una rete che comprende gruppi e associazioni dalle più svariate provenienze e che intendono strategicamente portare avanti un lavoro di lunga durata e di costante coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni su questi temi. Il progetto fa proprie, relazionandole e coordinandole, le progettualità locali offrendo un lavoro e una progettualità radicata nel territorio e che offra strumenti di formazione e di educazione alla pace nel quotidiano lavoro di sensibilizzazione. Un percorso che si muoverà su diverse linee d’azione e di cui la prima parte consiste nell’allestimento di due mostre accompagnate dal Seminario di Educazione alla Pace e alla Giustizia “Globalizzazione, mondialità e bene comune” e nel lancio delle due campagne “ControllArmi” e “No Excuse – Target 2015”. Si procederà nella seconda parte alla creazione delle “Pagine Arcobaleno” un guida al consumo responsabile, sostenibile e solidale del territorio di Reggio Emilia città e provincia.
Gli ambiti tematici
PACE E DIRITTI UMANI
• Economie di guerra (Banche armate, ControllArmi, Commercio delle armi ...)
• Conflitti Dimenticati
• Diritti umani e Pena di morte
ECONOMIA DI GIUSTIZIA
• globalizzazione e cittadinanza
• mondialità e bene/i comuni
• progetti locali e sostenibilità
NONVIOLENZA
• teoria e pratica della trasformazione nonviolenta dei conflitti
• l’intervento nonviolento nelle zone di guerra
• l’utilizzo nonviolento delle risorse
• nonviolenza, politica e conflitto sociale
Seminario della Pace 2005 - Globalizzazione, Mondialità e Bene comune
REGGIO EMILIA NOVEMBRE-DICEMBRE 2005
Il richiamo della fraternità non è confinato in una razza,
in una classe, in una élite, in una nazione.
Viene da coloro che, ovunque siano, lo sentono in se stessi,
e si indirizza a tutti e a ciascuno.
Ovunque in tutte le classi, in tutte le nazioni,
ci sono degli esseri di “buona volontà”
per i quali il suo messaggio è il loro messaggio.
Forse sono più numerosi fra gli inquieti,
i curiosi, gli aperti, i teneri, i meticci,
i bastardi e altri incroci.
EDGAR MORIN
A) Analisi della situazione attuale
1)MARCO DERIU venerdì 28/10/05 ore 21
Diritti umani : fondamento di un nuovo ordine politico, giuridico ed economico mondiale?
2)ROBERTO MANCINI venerdì 04/11/05 ore 21
Anatomia della globalizzazione
3)Don ENRICO CHIAVACCI mercoledì 9/11/05 ore 21
Globalizzazione e famiglia umana: una sfida per la coscienza e per la Chiesa.
B) Prospettive per un progetto alternativo di uomo e società
1)RANIERO LA VALLE sabato 26/11/05 ore 21
“Il coraggio della Profezia” Quale idea di uomo si sta affermando nella ns. società?
2)ALUISI TOSOLINI venerdì 2/12/05 ore 21
“Il diritto di sognare”: Le scelte economiche e politiche per una società più giusta.
3)ELENA PULCINI venerdì 9/12/05 ore 21
“Individuo e comunità nell’età globale”
N.B. :La sede delle conferenze sarà “itinerante” nella provincia di RE:
- la n° 1) a Castelnovo Sotto (Sala parrocchiale);
- la n° 2) e la n° 3) a Novellara c/o la Chiesa dei Servi-via Montegrappa;
- la n°4), la n° 5) e la n° 6) a Reggio Emilia c/o la Sala Convegni dell’Unione Cooperative in Largo Gerra.
“Le Pagine Arcobaleno”
L’impoverimento economico del sud del mondo, la diffusione incontrollata delle armi, sono conseguenze dirette anche delle scelte economiche personali che spesso favoriscono, coscientemente o meno, uno strapotere economico e politico di grandi corporation che marginalizzano economicamente e socialmente sia alcune fasce sociali sia intere popolazioni.
Le “Pagine Arcobaleno. Reggio Emilia e Provincia” si propone di promuovere un tipo di sviluppo diverso, parlando di quelle piccole realtà economiche che rispettano precisi criteri di inclusione sociale e di sostenibilità ecologica nella realizzazione e commercializzazione di prodotti e servizi.
L'obiettivo concreto del progetto è quello di contribuire a far conoscere e valorizzare le piccole reti di economia solidale esistenti sul territorio, oltre a stimolarne la crescita. Si vuole diffondere la conoscenza, favorire l'integrazione di nuove realtà che condividono le stesse scelte etiche di inclusione sociale e sostenibilità ecologica, nella realizzazione e nel commercio di prodotti e servizi.
Mostra Fotografica “Madagascar: tutti colori del nero” Fotografie di Ermanno Foroni
Pianeta Caucaso Mostra Fotografica “Caucaso & Dintorni”
Fotografie di Livio Senigalliesi - Testi di Carlo Gubitosa
Maggio 2005, Tbilisi, George W. Bush incontra il primo ministro georgiano Mikhail Saakashvili, formatosi negli Stati Uniti, successore di Shevarnadze, e promette il sostegno USA alla richiesta della Georgia di entrare nella NATO.
“La via della seta che per secoli è servita alla promozione dei commerci oggi è il canale attraverso il quale si può diffondere la democrazia” (Bruce Jackson, presidente del Project on transitional democracy di Washington).
Negli stessi giorni Vladimir Putin espone la nuova dottrina russa basata sulla “prosecuzione del ruolo civilizzatore della Russia sul continente eurasiatico”: la Russia è interessata allo sviluppo economico, di mercato e dei diritti umani nelle repubbliche ex sovietiche.
Il 25 Maggio entra in funzione l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (BTC) che attraverso Azerbaijan, Georgia e Turchia conduce il petrolio di elevata qualità dal Mar Caspio al Mediterraneo.
Una sequenza di eventi impressionante e che comprende potenze economiche, multinazionali, giochi diplomatici e realizzazioni di infrastrutture in un’area geografica ad altissima instabilità coinvolgendo, in evidente contraddizione con le dichiarazioni riportate, governi fra quelli a più basso indice di democrazia (Georgia al 133° posto su 146 del Transparency Institutional, Azerbaijan al 140° su 146).
Era il periodo in cui le nostre prime pagine erano occupate dal pane & cicoria di Rutelli e D’Alema ipotizzava, non senza qualche similitudine, l’utilizzo della forza nell’esportare la democrazia.
Ovviamente del Caucaso nemmeno una parola, o quasi, eppure quei luoghi, quei problemi, quelle scelte potevano e possono incidere molto e molto di più nella nostra vita quotidiana.
E’ da qui che è partita la nostra ricerca, la nostra volontà di iniziare a far luce sul “Pianeta Caucaso”, dove si decideranno futuri scenari mondiali nel campo dell’energia, della cosiddetta lotta al terrorismo, del rispetto dei diritti umani, del commercio lecito ed illecito (armi, droga ecc.).
E se è vero, come è vero, che l’informazione è la prima forma di solidarietà, ci siamo messi all’opera per realizzare quella che è la prima mostra che a livello nazionale cerchi di entrare nelle pieghe di questa terra, mettendone in luce alcuni flash da cui partire per un processo di conoscenza collettivo.
Nelle fotografie di Livio Senigalliesi c’è la volontà di capire e far capire il crogiuolo di 150 differenti realtà etniche, che spesso non coincidono con i confini politici, che è il Caucaso.
Ci sono gli scontri locali nati come entità amministrative quando le etnie deportate durante il periodo stalinista e sono poi ritornate per reimpossessarsi delle loro terre, divenendo conflitti inter-etnici tra due gruppi nazionali: armeni e azeri, osseti e georgiani, georgiani e abkhazi, ingusci e osseti.
E ancora le ferite storiche indelebili prodotte dal tragico evolversi delle relazioni con il potere centrale zarista prima, sovietico e russo poi: in queste immagini, e nel video di Giorgio Fornoni, emerge il dramma della Cecenia, visto dall’altra parte del fucile, visto dalle macerie di Grozny, visto dalla gente comune.
Sono frammenti, sono testimonianze, sono luoghi e persone visti e mostrati dal di dentro senza voler suscitare sensazioni eclatanti o lasciare stupefatti, ma invitare alla curiosità, all’interesse, stimolando alla domanda, a chiedersi il perché, facendo idealmente proprie le parole di Berthold Brecht: “ Il problema non è mostrare cose vere, ma come sono veramente le cose”.
CONTROLLARMI
Alla mostra Pianeta Caucaso si accompagna la Campagna ControllArmi. Quale abbinamento migliore di una campagna che si pone come obiettivo quello di portare all’attenzione di tutti quanto il trasferimento incontrollato di armi divenga spesso una concausa nella nascita di conflitti armati o nel loro aggravarsi? Questa è la realtà che si intende cambiare con un maggiore controllo sul commercio di armi, chiedendo in vista del vertice ONU del Luglio 2006, l’istituzione di un Trattato Internazionale sul Commercio degli armamenti. Lo strumento prescelto è la FOTOPETIZIONE DA UN MILIONE DI VOLTI da portare appunto a New York.
In Italia la campagna è sostenuta da Amnesty International e da Rete Disarmo, un Network formato da diverse associazioni che si propone di fare opera di sensibilizzazione e di pressione a tre livelli:
• nazionale: per un controllo legislativo delle armi leggere con un monitoraggio della produzione e dell’ export, e per l’introduzione di una legge sugli intermediatori di armi;
• europeo: per una revisione del codice di condotta europeo sull’export degli armamenti;
• internazionale: promuovendo la promulgazione del un trattato internazionale spingendo in questa direzione governo ed istituzioni italiane.
L’adesione e l’appoggio fattivo a ControllArmi vengono ad essere, l’ideale prosecuzione di un lavoro iniziato nella nostra provincia nella primavera 2005, con interventi di Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Disarmo, di Francesco Terreri, Achille Lodovisi e altri esperti.
Grazie all’impegno in particolare di Rete Lilliput, delle Botteghe del Commercio Equo e Solidale e di Amnesty di Reggio Emilia si sono potute raccogliere già più di 600 “foto-firme”. Importante anche la partecipazione ai principali eventi della nostra provincia nella scorsa estate, con uno spazio per la raccolta delle Foto: un gesto che richiede un impegno personale, che richiede appunto di “metterci la faccia” per far sentire la propria voce, prestandola alle tante vittime di armi, leggere o pesanti che siano. Mentre ora la campagna inizierà a coinvolgere gli enti locali proponendo l’assunzione di una mozione politica a sostegno delle richieste sostenute da inviare al governo e al Capo dello Stato. E’ già stata approvata una mozione simile dal Comune di Quattro Castella.
Significativi due eventi internazionali che si sono succeduti dall’apertura della mostra avvenuta il 15 ottobre scorso e che ci hanno aiutato ad approfondire temi di notevole rilevanza e attualità.
Il Referendum Brasiliano contro il commercio di armi, che si è tenuto Domenica 23 ottobre scorso, come ci ha ricordato Mons. Luigi Bettazi (vescovo emerito di Ivrea) intervenuto all’interno dei locali della mostra, potrà davvero segnare una svolta per le politiche di disarmo necessarie, ma per la verità in stallo negli ultimi anni. Da tempo la Rete Disarmo e molte organizzazioni ad essa collegate (in particolare Pax Christi e il Centro di ricerca per la Pace di Viterbo) stavano portando avanti una campagna informativa forte a riguardo.
La Settimana ONU per il Disarmo 24 – 30 ottobre 2005
Istituita da una sessione speciale sul disarmo all'Assemblea generale nel 1978, prende sempre inizio dal 24 ottobre, Anniversario della Fondazione delle Nazioni Unite. Da allora gli Stati membri sono invitati a mettere in evidenza il pericolo della corsa alle armi, a propagandare la necessità di una loro riduzione e a incrementare la comprensione pubblica del disarmo come scelta di fondo. Dal 1995 l'Assemblea Generale ha invitato le entità della società civile ad essere parte attiva della Settimana sul Disarmo.
“Il Commercio d’armi è fuori controllo … Sostieni e diffondi la campagna
Metti la tua faccia contro il commercio d’armi …”
PER ADERIRE E SAPERNE DI PIÙ
www.disarmo.org - www.incontrotempo.org - www.20dipace.it - www.infoshopmag6.it www.forumperlapace.it - www.reggioterzomondo.org - www.cmdre.it
GRUPPO REGGIANO DI SOSTEGNO ALLA CAMPAGNA:
Amnesty International (Giulia)348-9345827 ailuig80@hotmail.com
Pax Christi / Rete Lilliput (Fulvio) 338-7300504 fulviorossoblu@lillinet.org
Incontrotempo (Anna) 333 – 8948761 anna@incontrotempo.org
“SPORTELLO CAMPAGNA”
c/o Centro Don Gualdi, Pace-Giustizia-Salvaguardia del Creato
via del Guazzatoio 21, Reggio Emilia.
Ore 19-21 Martedì e Giovedì.
I Promotori
Rete Lilliput Reggio Emilia Pax Christi - Incontrotempo - Movimento Nonviolento - Gruppo Laico Missionario - Cooperativa e Associazione Mag 6 - 20dipace Castelnovo di Sotto - Tessuto del Mondo Novellara
Botteghe del Commercio Equo Solidale di Reggio Emilia Balam Quitzè - Bottega del Calabrone - Ravinala
Reggio Terzo Mondo - Berretti Bianchi - ARCI Solidarietà - ATTAC -
Amnesty International - Associazione Jaima Saharawi - Lega Ambiente
Con il supporto di Dar Voce – Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia
Allegati
Volantino
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