Raccomandazione del Gruppo di lavoro 2 / 3 al congresso di napoli In dialogo con le fedi
Dalla discussione è nata l’esigenza di coltivare una spiritualità e una prassi di ricerca delle verità degli altri. In questo siamo stati stimolati dalla lettura di un brano di Gregorio Magno: “Dio onnipotente si comporta con gli uomini come si comporta con le regioni della Terra. Poteva concedere a ciascuna regione tutti i frutti, ma se una regione non avesse bisogno dei frutti dell’altra non entrerebbe in comunione con l’altra. Così a questa concede abbondanza di vino, a quella abbondanza di olio; in questa fa abbondare una moltitudine di bestiame, in quella una messe rigogliosa, affinché, mentre quella produce ciò che questa non ha, questa ricambi con ciò che quella non produce, affinché le terre divise tra loro siano congiunte mediante una comunione di grazia”.
In questa ottica è rilevante sottolineare le esperienze che hanno segnato in maniera incisiva il dialogo interreligioso in questi anni.
- L’incontro di Assisi dell’’86 promosso da Giovanni Paolo II ha rappresentato un importante momento per il superamento di antiche dispute religiose “pregare insieme per la pace” è stato l’anello di congiunzione a partire dal quale si sono arricchiti percorsi di dialogo per la costruzione di uno spirito comune.
- Il processo conciliare su giustizia, pace, salvaguardia del creato che ha già visto le tappe di Basilea, Seul, Graz e che vedrà come successiva tappa quella di Basilea 2007, costituisce una dimensione di impegno e lavoro comune.
- La testimonianza della “chiesa della debolezza”: i cristiani in Algeria, che hanno scelto la via della condivisione, fino al martirio, con il popolo musulmano che difendeva la propria democrazia. Illuminante e profetica è la testimonianza di Mons. Claverie, martire in Algeria il 1° agosto del ’96, il quale affermava con forza: “Ho bisogno della verità degli altri”.
- L’esperienza dell’incontro ecumenico del gennaio scorso a Firenze, durante il quale i giovani si sono resi protagonisti di questo cammino, la riuscita di questo incontro è stata dovuta anche alla capacità di condivisione di diversi movimenti, non in modo auto referenziale ma includente.
- L’amicizia di Pax Christi Italia con alcune realtà della chiesa Caldea in Iraq che da tempo praticano il dialogo con la realtà musulmana nella quale sono inserite.
- L’esperienza dei Social Forum e in particolare i seminari organizzati con altri movimenti a Parigi e a Londra per capire come chiese e religioni possono essere al servizio della pace in Europa.
- La campagna “ponti e non muri” accolta dalla sezione italiana di Pax Christi, che sta maturando il frutto di un campo di lavoro in Palestina e Israele.
- Le piccole e diverse esperienze sul territorio di amicizia e rapporti ecumenici e interreligiosi e le iniziative di promozione della giornata di dialogo islamo-cristiano.
- La costante collaborazione con il SAE (…) valorizzando la “cattedra dei giovani”.
Raccomandazione
Pertanto, nell’ambito della scelta di priorità di questo stile e dei percorsi di dialogo interreligioso ed ecumenico, proponiamo:
- di continuare nella promozione di incontri di dialogo facendo tesoro in particolare dell’esperienza di Firenze. Le metodologie e gli strumenti utilizzati a Firenze, inoltre costituiscono un approccio positivo per il coinvolgimento dei giovani.
- Inoltre, chiediamo al Consiglio Nazionale, di fornire indicazioni metodologiche per valorizzare le esperienze di dialogo dei singoli Punti Pace. La condivisione delle esperienze dei Punti Pace attraverso una circolarità di informazioni può determinare una crescita ulteriore.
- Chiediamo di promuovere la partecipazione all’incontro di Sibius in Romania e al social forum di Atene.
- Proponiamo ai Punti Pace e agli aderenti di sostenere e favorire o proporre esperienze sul loro territorio di amicizia, di ospitalità reciproca, di solidarietà fra comunità, uomini e donne appartenenti a fedi diverse.
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