DOCUMENTO PaxChristi Italia EUROPEE 2004: LA PACE AL CUORE DEI PROGRAMMI ELETTORALI

Documento del Consiglio Nazionale di Pax Christi

Europee 2004: la pace al cuore dei
programmi elettorali
....Poniamo molte speranze verso il ruolo che l'Europa può svolgere in seno alla comunità internazionale per favorire la costruzione della pace e di una convivenza che vive e promuove la giustizia e la dignità di ogni persona.....
Consiglio Nazionale Pax Christi
6 giugno 2004

Il Consiglio Nazionale di Pax Christi riunitosi presso la Casa per la Pace di Firenze nei giorni 5 e 6 giugno tra i temi emergenti discussi ha concentrato particolare attenzione sull'imminente scadenza elettorale che andrà a rinnovare il Parlamento Europeo.
Poniamo molte speranze verso il ruolo che l'Europa può svolgere in seno alla comunità internazionale per favorire la costruzione della pace e di una convivenza che vive e promuove la giustizia e la dignità di ogni persona. Per queste ragioni ci amareggia constatare che anche i temi che hanno caratterizzato la campagna elettorale finora dimostrano un provincialismo diffuso, preoccupato degli equilibri di potere e centrato sui rapporti tra le forze politiche italiane.
Vorremmo scongiurare il rischio di considerare questa tornata elettorale come l'ennesima occasione perduta per poter offrire un contributo significativo teso a costruire un nuovo scenario mondiale. Chiediamo, pertanto, che si continuino a sollecitare i candidati con le proposte di programma che sono state elaborate in questo periodo da diverse reti di movimenti di base e di organizzazioni non governative. In particolare riproponiamo l'appello congiunto rivolto ai candidati dalle riviste Missione oggi, Mosaico di pace e Nigrizia sulla centralità del problema del rapporto Europa/Sud del mondo (L’Europa si ricordi del Sud del mondo), nonché il documento elaborato dalle sezioni europee di Pax Christi in tema di difesa e di sicurezza europea (Per un’Europa senza esercito), che sono enfatizzate e travisate come motivo per una politica di riarmo e di legittimazione della guerra.
La pace a nostro avviso costituisce la trama necessaria di una politica efficace in grado di operare un reale cambiamento e non può essere relegata in un paragrafo o un’appendice del programma elettorale.
Con le organizzazioni che si riconoscono nella Tavola della pace rinnoviamo l’appello affinché nella Costituzione Europea in discussione si affermi che: “L´Europa ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli. L´Europa contribuisce alla costruzione di un ordine internazionale pacifico e democratico; a tale scopo promuove e favorisce il rafforzamento e la democratizzazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e lo sviluppo della cooperazione internazionale” (cfr. www.tavoladellapace.it: Appello/L’Europa che vogliamo costruire)
La pace è rispetto pieno, difesa e promozione convinta dei diritti umani. I recenti gravissimi episodi riguardanti la tortura e il rischio di vedere introdotte nella nostra legislazione elementi preoccupanti di cedimento a questo riguardo, suonano come un pericoloso allarme che deve vedere le nostre coscienze ancora più vigili. Non ci stancheremo, di fronte a questa forma di negazione di umanità, di invitare anche i militari ad esercitare il diritto all'obiezione di coscienza.
La pace non è intesa soltanto come criterio ispirativo, obiettivo da raggiungere e valore centrale, ma come prassi che riconosca nella nonviolenza la strada da perseguire per un vero "salto di civiltà".
Nello stesso tempo chiediamo agli elettori di non votare quei candidati cosiddetti “di bandiera” che non abbiano cioè preventivamente optato in maniera chiara per il Parlamento Europeo. La legge n. 90 dell’8 aprile 2004 prevede infatti l’incompatibilità della carica di parlamentare europeo con quelle di parlamentare nazionale, consigliere regionale, presidente di provincia e sindaco di comune superiore ai 15.000 abitanti.
La pace comincia con la partecipazione che prevede anche l'esercizio del voto e pertanto ci sentiamo di rivolgere un invito pressante a tutte e a tutti perché il 12 e il 13 giugno si vada a votare.

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