Una escalation di violenza in medio oriente
Pax Christi, il Movimento cattolico internazionale per la pace, con 95 organizzazioni affiliate attive nel mondo, è estremamente preoccupato della spirale di violenza che conpisce il Medio Oriente ormai da qualche settimana. Il numero di coloro che sono stati uccisi e feriti così come quello dei profughi è impressionantemente alto e continua a crescere.
Pax christi International esprime la propria profonda vicinanza e solidarietà alle organizzazioni affiliate e ai patners presenti nella regione.
1. L’attuale situazione nel Medio Oriente, già costantemente sull’orlo di esplodere, è diventa estremamente pericolosa, e ulteriori azioni imprudenti potrebbero infiammare ulteriormente le micce.
2. Un conflitto trascinatosi per decenni, dove la violenza è all’ordine del giorno e un grosso numero di persone vivono costantemente sull’orlo di una situazione di guerra, dopo un lento inizio ha raggiunto livelli di guardia. Gli ultimi eventi a Gaza hanno avuto inizio con il lancio di alcuni razzi e con il rapimento di un soldato israeliano da parte palestinese a cui Israele ha risposto con l’arresto di numerosi parlamentari di Hamas, con l’attacco ad edifici ministeriali palestinesi e, più tardi, lanciando un attacco massiccio sulla Striscia di Gaza. Dall’inizio dell’operazione israeliana “Pioggia d’Estate”, il 28 giugno 2006, la popolazione è stata privata dell’accesso all’elettricità, all’acqua e a qualsiasi forma di aiuti umanitari, tutto ciò in gran parte frutto della distruzione dei ponti e dell’unica centrale elettrica presente nella Strisca di Gaza.
3. Un secondo fronte di crisi si è aperto quando gli Hezbollah hanno a loro volta risposto all’attacco con il rapimento i due soldati israeliani. Isreale quindi ha a sua volta attaccato il Libano via terra, via aria e via mare. L’attacco degli Hezbollah su Israele con i razzi ha colpito per la prima volta città come Haifa, Tiberias e Nazareth. In tal modo ha avuto inizio la più grave crisi tra Israele e il Libano da quando Israele si è ritirato dal Libano nel 2000.
4. Pax Christi Internazionale condanna fortemente tutti gli attacchi che hanno di mira i civili e le città così come l’ingiustificato e sproporzionato uso della forza da parte di Israele contro il Libano e la Striscia di Gaza.
5. L’attuale escalation di violenza, attraverso le azioni del governo Israeliano, mette in pericolo i recenti progressi verso un Libano libero da potenze esterne e la fragile democrazia di quella regione caratterizzata per anni da divisioni settarie. Se Siria ed Iran continuano a sostenere l’azione degli Hezbollah coinvolgendosi ulteriormente nel conflitto, è prevedibile una maggiore escalation di violenza.
Rispetto del diritto internazionale sui diritti umani
6. Pax Christi Internazionale richiama il diritto internazionale relativamente alla difesa dei diritti umani che dice che le parti hanno l’obbligo di comportarsi con precauzione e rispettare il principio di proporzionalità in tutte le operazioni militari al di ridurre al minimo le vittime civili. Israele, gli Hezbollah e i gruppi armati palestinesi dovrebbero quindi astenersi dall’attaccare civili così come infrastrutture civili (ad esempio strade, ponti, aeroporti, stazioni, ospedali, scuole…)
7. Una ritorsione contro tutta la popolazione civile in risposta agli attacchi non può essere accettata. Il movimento pacifista si appella alle Nazioni Unite affinché fermi Israele dal continuare con la distruzione mirata di infrastrutture necessarie alla vita civile in Libano e a Gaza, una chiara violazione questa del diritto internazionale. Non può esserci nessuna soluzione militare a questa crisi come a nessuno dei violenti conflitti che hanno interessato da decenni il Medio Oriente.
8. la situazione umanitaria in Libano e a Gaza è estremamente drammatica. Israele ha l’obbligo di consegnare viveri, acqua e altri generi di prima necessità come medicinali, carburanti ed energia elettrica…
Porre fine al vuoto diplomatico
9. Nei mesi passati rispetto alla situazione in Medio Oriente si è riscontrato un vuoto diplomatico. La comunità internazionale ha rinunciato alla propria influenza politica nella regione rifiutando di dialogare con le figure chiave del conflitto, in particolare con quelle elette democraticamente. Tutto ciò ha dato spazio alla radicalizzazione e all’intensificazione della violenza. La situazione è quindi diventata troppo pericolosa e troppe sono le vittime che ne pagano il prezzo.
Fine dell’occupazione militare
10. La crescente accettazione da parte dei media e della politica di leggere il conflitto arabo israeliano nella cornice della “Guerra al Terrore” sostenuta dall’amministrazione americana fa trascurare le vie diplomatico/politiche e tralascia un’analisi complessa di quello specifico conflitto. Israele dovrebbe porre fine all’occupazione dei territori palestinesi e permettere la nascita di uno stato palestinese sovrano ed autosufficiente. Questa è l’unica via per garantire il benessere e la sicurezza alla popolazione di quella regione.
11. Pax christi International supporta completamente l’appello di Pax Christi USA all’amministrazione Bush affinché sospenda immediatamente ogni fornitura militare, che è stato utilizzato da Israele nei propri attacchi contro i civili in Libano e a Gaza. La vendita di armi a tutte le parti coinvolte nel conflitto deve essere fermata senza ulteriore ritardo
12. Il mandato della forza di Interim delle Nazioni Unite, UNIFIL, dovrebbe essere esteso e rinforzato per ristabilire la pace e la sicurezza internazionale. Dovrebbe inoltre aiutare il governo del Libano a ristabilire la propria legittima autorità nella zona.
Conclusioni
13. Pax Christi Internazionale chiede l’immediato cessato il fuoco e l’inizio di negoziati diplomatici costruttivi tra tutte le parti coinvolte nel conflitto. Il Movimento fa pressione per il rilascio incondizionato dei militari israeliani rapiti e per una negoziazione sul problema dei prigionieri palestinesi e libanesi detenuti nelle prigioni israeliane.
14. Il movimento pacifista esorta le Nazioni Unite, L’unione europea e i leader politici della regione a prendere tutte le iniziative possibili per contenere il conflitto in corso, porre fine al continuo intensificarsi della violenza e coinvolgere tutte le parti in causa in un nuovo processo di pace che abbia come punto di partenza l’analisi delle cause alla radice del conflitto
15. La conferenza internazionale, che avrà luogo a Roma al termine di questa settimana, insieme a un’ immediata azione umanitarie, dovrebbe sviluppare un ruolo attivo di mediazione che può essere svolto dalla comunità internazionale per realizzare una pace giusta e durevole in medio oriente. Il coinvolgimento di tutte le parti nel processo permetterà a tutta la popolazione di vivere con dignità.
16. Pax Christi International così come tutti i leader religiosi possono contribuire come già è stato fatto nel passato, sostenendo le iniziative di riconciliazione e di mediazione tra la società civile e i gruppi religiosi.
17. Il movimento cattolico internazionale per la pace chiede a tutti i propri membri, alle Chiese e ai leader religiosi dell’intero mondo di pregare per tutte le vittime, di denunciare tutte le ingiustizie e di agire in solidarietà con i patners per una pace giusta nella regione.
Bruxel, 24 luglio 2006-07-25
Alcuni suggerimenti per l’azione
ÿ Contatta il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan e chiedi che le Nazioni Unite facciono valere la loro leadership nella richiesta di un immediato cessate il fuoco sg@un.org fax (212)963-1921
ÿ Connettiti con uno di questi siti per partecipare alla campagna elettronica di richiesta di un immediato cessate il fuoco:
Churches for Middle East Peace: http://www.cmep.org/Alerts/2006July2 0_2.htm
Code Pink: http://www.codepinkalert.org/article.ph p?id=1101
End the Occupation: http://www.endtheoccupation.org/articl e.php?id=1215
ÿ Invia questo documento alla tua diocesi e ad un giornale nazionale. Utilizza questo documento per scrivere una lettera all’editore con la tua firma.
ÿ Organizza una veglia di preghiera per la pace in medio oriente nella comunità.
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