Comunicato stampa 29 luglio
Comunicato per la stampa n. 5
Bukavu, 29 luglio 2006
Vigilia del voto, in Congo. Dopo quarantacinque anni, il Paese torna alle urne per elezioni libere e multipartitiche. Il clima che si respira è di grande attesa, qui nel Kivu, regione a est di questo Stato grande otto volte l’Italia.
Il silenzio elettorale è stato rispettato in maniera lodevole: non solo nessun comizio e nessuno slogan per le strade, ma addirittura nella notte sono stati tolti tutti i manifesti elettorali che invadevano la città. La gente, che fino a ieri indossava orgogliosa la t-shirt o il cappellino del proprio candidato, oggi ha lasciato nell’armadio tutto quello che poteva alludere al voto. Anche nei quartieri popolari e periferici, fatti di baracche, questa attenzione è stata scrupolosa, segno di una partecipazione e di una educazione civica notevoli. Nei mesi e in particolare nelle settimane scorse, sono stati infatti moltissimi gli incontri organizzati dalla société civile per informare, educare, spiegare come e perché votare. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Tutto è pronto per domani. Alla preapertura dei seggi, gli osservatori nazionali e internazionali verificano che tutto sia in regola: i centres de vote (ognuno dei quali ha circa 6000 votanti) stanno ultimando i preparativi e l’allestimento delle cabine elettorali; i materiali elettorali sono arrivati già da qualche giorno, senza intoppi. Ad esempio a Cahi, quartiere popolare della periferia di Bukavu, è stato allestito anche un bureau de vote all’interno dell’ospedale, per consentire anche ai malati di votare.
Stanotte scrutatori, segretari, presidenti dormiranno nei centres de vote, così da essere pronti per domattina alle 5 per le prime operazioni. I seggi si apriranno infatti alle 6 e resteranno aperti fino alle 17, dal sorgere del sole al tramonto. Poi, quando tutti gli elettori avranno votato, si procederà subito allo spoglio e alla conta dei voti: la lunga notte del Congo al suo passaggio storico.
Anche i 61 osservatori della società civile italiana, sparsi sul territorio del Nord e Sud Kivu, hanno compiuto oggi verifiche e ispezioni ai centres de vote assegnati loro. Dalla maggior parte delle 23 équipes giungono segnalazioni sulla regolarità dei preparativi. Da una zona soltanto, segnalato il numero non sufficiente di tamponi di inchiostro, che serviranno agli analfabeti per contrassegnare il candidato prescelto. L’attesa febbrile del voto pare aver placato anche le tensioni esistenti in questa parte di Congo al confine con il Rwanda, in una sorta di tregua. Solo da due o tre di questi luoghi sono giunte notizie di tensioni, rientrate però nell’arco della giornata.
Giusy Baioni
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