Giornata per la salvaguardia del creato 1° settembre 2006
LA COMMISSIONE EPISCOPALE
PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO, LA GIUSTIZIA E LA PACE
LA COMMISSIONE EPISCOPALE
PER L’ECUMENISMO E IL DIALOGO
Dio pose l’uomo nel giardino di Eden,
perché lo coltivasse e lo custodisse (Gn 2,15)
Sussidio per l’animazione
Giornata per la salvaguardia del creato
1° settembre 2006
Dio pose l’uomo nel giardino di Eden,
perché lo coltivasse e lo custodisse (Gn 2,15)
1. …tutto è stato creato per mezzo di Lui…
Fin dalle prime pagine la Scrittura parla di Dio come Creatore, colui che per amore ha fatto ogni cosa (Gn 1-2). «Del Signore è la terra e quanto contiene» (Sal 23,1) cantano i Salmi, invitando a contemplarne la bellezza, a benedire il suo autore e il suo agire provvidente (Sal 88; 103; 134; 148). Lo stesso creato, anzi, è invitato a lasciarsi coinvolgere nella lode, nella benedizione rivolta al Creatore che dona la vita (Dn 3,52-90). Anche i profeti fanno spesso memoria della potenza creatrice di Dio, per rinsaldare la fede del popolo e per chiamarlo a conversione (Is 40,12-13; 44,24-25; Am 4,13; 5,8-9). Essi richiamano ad un’esistenza nella giustizia e nella fedeltà alla Parola: solo così è possibile vivere un rapporto con la terra, che consente una vita buona per l’umanità e per tutte le creature. Sono in particolare i comandamenti del sabato, dell’anno sabbatico e dell’anno giubilare (Lv 23,3; 25,1-17) a ricordare che l’uomo non è padrone assoluto della terra: essa gli è data come dono, da coltivare e custodire in fedeltà (Gn 2,15).
Il Nuovo Testamento rilegge tale prospettiva alla luce dell’esperienza del Signore Risorto, scoprendo in lui il mediatore dell’intera creazione: per mezzo di Lui ogni cosa è stata creata ed in lui tutto trova senso e pienezza (Gv 1,1-3; Col 1,15-20; Eb 1,3). Quello stesso Verbo che si è fatto carne in Gesù Cristo operava, infatti, fin dal principio, come Sapienza creatrice del Padre. La stessa Pasqua del Signore, poi, rivela una dimensione cosmica: è la terra stessa ad essere coinvolta nella risurrezione, così da essere orientata, così, alla pienezza di vita. La speranza cristiana ha, dunque, le dimensioni dell’intera creazione: «aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia» (2 Pt 3,13).
La Scrittura narra del creato come del primo grande dono di Dio, la prima radicale espressione del suo amore potente: un cosmo ordinato e prezioso, capace di sostenere quella realtà misteriosa e fragile che è la vita.
2. Il grido della terra
La stessa Scrittura, però, sa bene che lo splendore della creazione è anche offuscato dal potere misterioso del male e dall’esperienza del peccato: per Paolo tutto il creato geme e soffre, come nelle doglie del parto (Rm 8,19ss). Tale gemito della creazione sembra trovare oggi un’eco particolarmente incisiva in quella crisi ambientale, che ha assunto ormai una dimensione globale.
Anche il capitolo X del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica si è ampiamente soffermato sul degrado dell’ecosistema planetario, esaminandone i diversi aspetti (inquinamento nelle sue diverse forme, mutamento climatico, crisi delle risorse idriche, riduzione della biodiversità, ecc.). A monte di tale dinamica esso ha colto – secondo l’indicazione dell’enciclica di Giovanni Paolo II Centesimus annus – l’incapacità di riconoscere nel mondo quella originaria donazione che precede e fonda ogni azione umana.
In tale prospettiva si radicano anche un consumo di risorse e una produzione di rifiuti che superano largamente le capacità di rinnovamento della terra, ipotecandone così la vivibilità per le future generazioni. Ma tale realtà si riflette fin d’ora nella nostra esperienza quotidiana: viviamo in città inquinate, in una natura sempre più impoverita, mentre sempre più spesso ci capita di interrogarci sulla sicurezza di ciò che mangiamo. Per i poveri della terra, poi, il degrado dell’ambiente è un fattore critico, che rende insostenibili situazioni dalla vivibilità già assai fragile: la preoccupazione per la salvaguardia del creato si intreccia con l’esigenza della giustizia.
Non stupisce, allora, che nel gennaio 2001 Giovanni Paolo II abbia chiamato i credenti alla “conversione ecologica” di fronte alla minaccia di una distruzione incombente. Già il Messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace del 1990, del resto, invitava a riscoprire la relazione tra la pace con Dio creatore e quella con il creato, in un’assunzione di responsabilità per le future generazioni.
3. Salvaguardia del creato come impegno ecumenico
La responsabilità per il creato è stata una riscoperta comune delle Chiese cristiane: è all’interno del cammino ecumenico che essa si è imposta come esigenza determinante ed è dal mondo ecumenico (in primo luogo dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli) che nasce nel 1989 la proposta di una Giornata per il creato.
Per l’Europa essa è stata ripresa, in particolare, dalla II Assemblea Ecumenica Europea di Graz (1997), che ha chiamato alla riconciliazione col creato; anche nella prossima III Assemblea Ecumenica Europea (Sibiu 2007) il tema avrà un’importanza determinante. La sua centralità è stata inoltre espressa nel 2001 dalla Charta Oecumenica (n. 9): c’è una comune preoccupazione dei cristiani per uno sfruttamento dei beni della terra che avviene «senza tener conto del loro valore intrinseco, senza considerazione per la loro limitatezza e senza riguardo per il bene delle generazioni future». Per questo la Charta indicava un impegno comune dei cristiani «per realizzare condizioni sostenibili di vita per l’intero creato» e per «sviluppare ulteriormente uno stile di vita nel quale, in contrapposizione al dominio della logica economica e alla costrizione al consumo, accordiamo valore a una qualità di vita responsabile e sostenibile». La sottolineatura della dimensione formativa delle comunità cristiane in ordine alla cura del creato si intreccia qui con l’invito a un rinnovamento delle loro stesse pratiche.
Nella pluralità delle tradizioni cristiane confessare Dio come il Creatore è tema condiviso, sul quale è possibile un comune sentire e un reciproco arricchimento. Ecco aprirsi, dunque, un importante spazio di dialogo e incontro tra i cristiani delle diverse confessioni, nel quale essi porteranno le rispettive sensibilità in vista di una crescita comune. La sottolineatura della dimensione spirituale, la centralità della Parola, l’attenzione per l’Eucaristia, l’impegno sul piano etico sono dimensioni differenti, che possono arricchirsi reciprocamente nel convocare tutti alla cura per il creato.
Varie potranno essere le forme di espressione di tale impegno: da una rilettura della comune eredità biblica, a un esame delle problematiche ecologiche del nostro tempo – su scala globale come locale – fino alla concreta ricerca di nuovi stili di vita personali e comunitari.
La stessa Giornata per il creato potrà vedere iniziative in questo senso, nelle quali la ricerca di sostenibilità ambientale sarà illuminata dalla confessione di fede: «Credo in Dio Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra».
Roma, 20 maggio 2006
Memoria di san Bernardino da Siena
La Commissione Episcopale La Commissione Episcopale
per i problemi sociali e il lavoro, per l’ecumenismo e il dialogo
la giustizia e la pace
Per vivere la Giornata per la salvaguardia del creato: che fare?
Iniziative possibili
È importante dare adeguato risalto alla Giornata nella vita delle Diocesi e delle comunità, specie in questo 2006 nel quale essa viene celebrata per la prima volta. Diverse sono le iniziative che potranno essere prese, sia nel primo giorno di settembre che nei successivi: al livello locale esse potranno essere sviluppate nel corso dell’intero mese. Segnaliamo alcune possibilità, a titolo indicativo, anche sulla base dell’esperienza di quelle comunità che già in anni precedenti hanno dedicato iniziative al tema:
• Incontri di preghiera. È importante che – specie a livello diocesano e comunque dove è possibile – essi vengano realizzati in prospettiva ecumenica, con un coinvolgimento attivo dei rappresentanti delle diverse confessioni cristiane presenti.
• Incontri di approfondimento del tema della Giornata da un punto di vista biblico-teologico, per riflettere sull’importanza della fede nella Creazione in un tempo di crisi ecologica o sulla sua declinazione in termini etici. Anche qui è particolarmente opportuna un’attenzione per la dimensione ecumenica del tema, che valorizzi il contributo delle varie voci della cristianità.
• Incontri di approfondimento su tematiche ambientali, sia come introduzione generale, sia su specifiche problematiche. Lo stesso messaggio richiama a titolo di esempio alcuni temi molto concreti (acqua, clima, biodiversità, inquinamento…), che possono essere fatti oggetto di riflessione, eventualmente anche nella loro incidenza sulla dimensione locale.
• Un momento di festa-celebrazione all’aperto, in qualche luogo significativo del territorio della Diocesi, che potrebbe coinvolgere il mondo giovanile, su un tema cui esso è particolarmente sensibile. Potrà trattarsi di uno spazio caratterizzato semplicemente per la sua bellezza naturale, ovvero per il suo legame con figure e momenti di particolare accentuazione del rapporto con la creazione (si pensi ai luoghi della tradizione francescana, ma anche a numerosi monasteri). Potrà anche, d’altra parte, essere la visita a qualche luogo che testimonia di una situazione ecologica particolarmente critica o che fa memoria di qualche evento ambientale che ha toccato la vita della comunità.
Si tratta di varie proposte, non necessariamente alternative tra loro, che possono offrire idee e stimoli alla creatività a livello locale, in vista di una sensibilizzazione alla salvaguardia del creato alla luce della fede.
Per approfondire
1) Due utili raccolte di materiali sui temi della giornata in:
UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO - SERVIZIO NAZIONALE PER IL PROGETTO CULTURALE, Responsabilità per il creato. Un sussidio per le comunità, Elledici, Leumann (Torino) 2002.
UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO - SERVIZIO NAZIONALE PER IL PROGETTO CULTURALE, Per il futuro della nostra terra. Prendersi cura della creazione, Lanza / Gregoriana, Padova 2005.
2) Per approfondire i riferimenti ai temi ambientali nel Magistero:
PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE, Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004, cap. X: “Salvaguardare l’ambiente”, pp. 248-266.
A. GIORDANO - S. MORANDINI - P. TARCHI (a cura), La creazione in dono. Giovanni Paolo II e l’ambiente, EMI, Bologna 2005.
3) Sul rapporto tra teologia della creazione, spiritualità ed etica ambientale:
F. FACCHINI (a cura), Un ambiente per l’uomo, EDB, Bologna 2005.
J.-R. FLECHA, Il rispetto del creato, Jaca Book, Milano 2000.
K. GOLSER, Religioni ed ecologia. La responsabilità verso il creato nelle grandi religioni, EDB, Bologna 1995.
IGNAZIO IV HAKIM, Salvare la creazione, Ancora, Milano 1994.
J. MOLTMANN, Dio nella creazione. Dottrina ecologica della creazione, Queriniana, Brescia 1986.
S. MORANDINI, Terra splendida e minacciata. Per una spiritualità della creazione, Ancora, Milano 2004.
I. MUSU (a cura), Uomo e natura verso il nuovo millennio. Religioni, filosofia, scienza, Mulino, Bologna 1999.
G. PANTEGHINI, Il gemito della creazione. Ecologia e fede cristiana, Messaggero, Padova 1992.
M. ROSENBERGER, Dizionario teologico di spiritualità del creato, EDB, Bologna 2006.
L. VISCHER, in Studi Ecumenici.
I. ZIZIOULAS, Il creato come eucaristia, Qiqajon, Magnano (VC) 1994.
4) Per il tema della salvaguardia del creato nell’Insegnamento della Religione Cattolica:
N. DORO (a cura), Responsabili per il creato, Elledici - Capitello, Torino 2005 (quattro fascicoli, uno per ogni ordine di scuola).
In rete
Molti siti sono dedicati a temi ambientali; ci limitiamo qui a segnalarne alcuni che contengono materiali di particolare interesse circa l’impegno dei credenti per l’ambiente:
1) Un Database di testi sulla salvaguardia del creato:
www.progettoculturale.it
Una risorsa preziosa, cui si accede dalla sezione pubblicazioni del sito del Servizio Nazionale per il progetto culturale è il database di testi e documenti ecclesiali sulla salvaguardia del creato curato dalla Fondazione Lanza di Padova. Con oltre duecento record, esso consente di accedere a materiali del Magistero cattolico nelle sue varie espressioni, del movimento ecumenico e delle altre Chiese e Comunità ecclesiali cristiane.
2) Il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE):
www.kath.ch/ccee/italiano/ambiti/ambiente.htm
I materiali delle sei consultazioni per i delegati per l’ambiente delle Conferenze Episcopali europee promosse dal CCEE dal 1999 al 2004.
3) Il Consiglio Ecumenico delle Chiese:
www.wcc-coe.org
Nel sito del CEC si veda, in particolare, la pagina dedicata all’Unità III (Giustizia, Pace e Creazione).
4) La rete ambientale cristiana europea:
www.ecen.org
Molti materiali sul rapporto tra sostenibilità e fede cristiana, come pure testi utili per un momento di preghiera sono presenti nel sito dell’Environmental Christian European Network, organizzazione ecumenica supportata dal Consiglio delle Chiese Europee.
Per la preghiera
Liturgia domenicale del mese di settembre
Accanto alla realizzazione di specifici momenti dedicati alla valorizzazione della giornata, è pure importante che il tema abbia spazio e risonanza in quei momenti qualificanti della vita delle comunità che sono le celebrazioni liturgiche. I testi previsti per le Liturgie domenicali dell’anno B nel mese di settembre (settimane XXII-XXV) offrono, in effetti, diversi spunti in questo senso. Ne segnaliamo alcuni, che esprimono in forme particolarmente significative la fede nel Creatore.
• Uno spunto ricco di significato ci viene offerto dalla pericope del Vangelo di Marco della domenica XXII (3 settembre) con l’affermazione che «non vi è nulla fuori dell’uomo che (…) possa contaminarlo» (Mc 7,15). In essa si esprime, tra l’altro, la confessione di una creazione che è posta in essere come realtà radicalmente buona, dono divino per gli uomini e le donne che la abitano. Veniamo, infine, all’Epistola di Giacomo, che accompagna come seconda lettura le quattro domeniche. La pericope proposta per la XXII domenica si apre con un riferimento al «Padre della Luce» (Gc 1,17), al Dio, Creatore e fonte di ogni dono, che ci chiama ad essere come «primizia delle sue creature» (Gc 1,18), nell’accoglienza della «parola che è stata seminata in noi» (Gc 1,21).
• Particolarmente pregnante la I lettura della XXIII domenica (10 settembre): si tratta del testo di Is 35,4-7a, parte di un oracolo tutto dedicato a cantare il rinnovamento della terra operato dal Signore. Il grido di gioia dei ciechi, dei sordi e degli zoppi guariti dal loro male si intreccia qui con quello della terra deserta, finalmente irrigata dall’acqua vivificante. Ad essa risponde il salmo, che confessa la fedeltà del «creatore del cielo e della terra, del mare e di quanto contiene» (Sal 145,6), come fondamento di speranza per una giustizia resa agli oppressi, per la liberazione dei prigionieri (cfr Sal 145,7). Posta in rapporto a tali testi, la stessa guarigione del sordomuto da parte di Gesù, presentata nel vangelo di Marco della stessa domenica (Mc 8,31-37), appare così come un’anticipazione del rinnovamento escatologico della creazione.
• Per la XXIV domenica (17 settembre) si potrebbe partire dal rimprovero di Gesù a Pietro di «pensare secondo gli uomini e non secondo Dio» (Mc 8,33). Il pensiero “cattivo” di Pietro consiste nel pretendere di “salvare” il mondo rifuggendo dalla fatica della croce. San Giacomo nella seconda lettura declina la “salvezza” come una necessaria unità tra fede e opere, che si traduce nella ricerca di “relazioni felici” con le persone (cfr Gc 2,16), ma, potremmo aggiungere, anche con la nature e con le cose. Una vita fraterna, sobria, attenta al valore e al rispetto del creato è all’opposto del consumismo esasperato con cui ci alletta la pubblicità, ma è l’unica strada, benché faticosa, per costruire il bene vero dell’umanità e anche per offrire una testimonianza credibile della fede in Dio Creatore e Padre (cfr Gc 2,18).
• Una metafora agricola, «un frutto di giustizia viene seminato nella pace» (Gc 3,18), ritorna anche nel testo proposto nella XXV domenica (24 settembre), contribuendo, così, ad evidenziare il profondo radicamento dell’esperienza cristiana nella fede in Dio creatore del mondo. Ma, se Dio è veramente il Signore, il mondo non è sostanzialmente “nostro”, ma è un dono che ci è affidato. La malizia teologica della “brama” di cui parlano sia Giacomo (4,2) che il vangelo (Mc 9,34) consiste proprio nel pretendere di primeggiare, di possedere, di rivaleggiare con Dio. Questa brama sta rovinando il mondo: le società e la natura, per il presente e per il futuro. Gesù propone una alternativa: l’accoglienza (cfr Mc 9,37). Costruire un mondo conviviale nella fraternità universale tra persone e cose: questo il progetto cui oggi ci chiama il Signore.
Proposta di Preghiera dei fedeli (XXII domenica: 3 settembre 2006)
Dio Padre ha benedetto l’opera delle sue mani e affida ogni giorno alla custodia amorevole dell’uomo i doni del creato. Preghiamo il Signore perché ci sostenga in questo compito gravoso e ci renda fedeli collaboratori al progetto della creazione nella responsabilità e nella fedeltà.
Preghiamo insieme: Ascoltaci, o Signore.
- La comunità ecclesiale, guidata da Cristo, ritrovi l’autentica misura dell’amore e si unisca nel rendimento di grazie a Dio creatore e Padre, fonte prima di ogni bene e di progresso materiale e spirituale. Noi ti preghiamo.
- Le immense risorse della terra e dell’ingegno umano non siano disperse negli sprechi e nelle armi di distruzione e morte, ma utilizzate per sollevare le moltitudini che gemono nella miseria e nella fame. Noi ti preghiamo.
- Il lavoro in tutte le sue espressioni si ispiri alla parola e all’esempio di Cristo e diventi per tutti libertà da ogni sfruttamento, frutto della genialità dei figli di Dio e occasione per accrescere la bellezza del creato. Noi ti preghiamo.
- Ogni uomo, illuminato dallo Spirito, sappia comprendere il prodigio della creazione che ogni anno si rinnova e collabori al disegno di Dio con il miglioramento interiore e il generoso servizio del bene comune. Noi ti preghiamo.
- La parola del Signore, seminata nei nostri cuori, ispiri scelte coraggiose di povertà, di condivisione e di rispetto verso ogni creatura che ci facciano crescere in uno stile di vita evangelico e nella custodia dei doni del creato. Noi ti preghiamo.
O Padre, che in Cristo tuo Figlio hai dato all'umanità la verità che illumina, la via da seguire e la vita che non ha tramonto, sostienici con la forza del tuo Spirito perché collaborando fedelmente all’opera della tua creazione progrediamo ogni giorno nella conoscenza del tuo amore e nella speranza del Regno. Per Cristo Nostro Signore.
Amen.
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