COMUNICATO STAMPA

In Italia tre milioni di poveri. Ma il governo Berlusconi pensa ad altro (e le chiese preferiscono il silenzio...)

Nell'editoriale di "Mosaico di Pace", la denuncia del coordinatore nazionale di Pax Christi, don Tonio Dell'Olio
11 giugno 2003

Da una parte Berlusconi che, come il pifferaio magico, si sforza di convincere gli italiani di un inesistente miracolo economico. Dall’altra, oltre 3 milioni di persone e 940mila famiglie che vivono in povertà, secondo i dati della commissione nazionale sull’esclusione del Ministero del Welfare. Persone e famiglie che certamente non hanno tratto alcun giovamento dai provvedimenti salienti del Governo Berlusconi: la legge sul falso in bilancio, i condoni, le politiche sul lavoro che intervengono ormai esclusivamente a garantire gli interessi e i profitti delle imprese.
È quanto scrive don Tonio Dell’Olio, coordinatore nazionale di Pax Christi, nell’editoriale di giugno di “Mosaico di pace”, la rivista del movimento cattolico per la pace.
Drastico il giudizio sulle politiche sociali seguite nei primi due anni di vita dal governo: “Davvero il premier – scrive don Dell’Olio - è convinto che la politica delle grandi opere pubbliche, della sanità aziendale, della scuola privata, del licenziamento facile, della giustizia dell’immunità parlamentare, della controriforma del commercio delle armi… serva a quanti sopravvivono solo a stento?”. L’unica prova di efficienza da parte di Governo e Parlamento, da due anni a questa parte, si è avuta solo quando s’è trattato di varare in tutta fretta leggi ad personam.
Ma l’editoriale chiama in causa anche la responsabilità delle chiese italiane. “I poveri amerebbero sentirsi compresi, difesi e sostenuti dalle chiese perché il loro stesso DNA – il Vangelo – proclama senza scampo la scelta degli ultimi”. E invece troppo spesso, la parola delle chiese “cede il passo alle prudenze e ha paura di schierarsi dalla parte di quei poveri”. E la scelta degli ultimi si riduce così all’assistenza in una mensa o in un dormitorio, a un contributo di denaro o di vestiti dismessi.
“Se avesse fatto così – conclude don Dell’Olio - anche Gesù sarebbe morto di vecchiaia nella sua casa di Nazareth”.

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