La pace promessa
Si è conclusa con l’annuncio di un’iniziativa di presenza in Palestina dal 6 all’11 maggio l’annuale Assemblea nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace, che si è tenuta a Macerata dal 25 al 28 aprile.
Il tema del conflitto in Terra Santa è stato al centro dell’attenzione dei lavori dell’Assemblea, che tuttavia non ha dimenticato le altre tragiche situazioni che si consumano nel resto del mondo e che vedono Pax Christi altrettanto presente e impegnata, soprattutto in America Latina (in marzo, una delegazione di 40 persone sono state 10 giorni in Chiapas) e in Africa (dove, oltre alla Campagna a favore della pace nel Sudan, Pax Christi è tra gli organizzatori della marcia internazionale per la Pace che si svolgerà a Kisangani il prossimo mese).
Nell’introdurre i lavori dell’Assemblea, mons. Diego Bona, vescovo di Saluzzo e presidente di Pax Christi, ha ricordato il cammino svolto nell’ ultimo anno dal Movimento, ripercorrendone le tappe principali: la dolorosa “ferita” di Genova e del G8, l’11 settembre e la guerra iniziata l’8 ottobre, la Marcia Perugia-Assisi del 14 ottobre e quella di fine-anno a Locri. Tutti “appuntamenti con la storia”, nei quali il popolo della pace è stato chiamato a confrontarsi col Vangelo e col suo messaggio di pace, da un lato, e con le sfide della quotidianità, dall’altro lato. Di qui, l’invito a Pax Christi ad essere nella Chiesa italiana come la “sentinella del mattino” che dà la sveglia quando avverte il pericolo dell’addormentarsi o dell’ assuefarsi alla situazione in cui si vive. Al mondo politico italiano, ma anche a tutti i cittadini, mons. Bona ha infine ricordato che “non basta ricordarsi del tricolore, se non ci si ricorda anche della Costituzione repubblicana”.
E un appello perché le scelte politiche del Parlamento siano coerenti con il fondamento pacifico della nostra Carta costituzionale è venuto anche da padre Alex Zanotelli, missionario comboniano appena rientrato in Italia dal Kenya e direttore di “Mosaico di pace”, il mensile promosso da Pax Christi: “Si stima che gli Stati Uniti e l’Europa, in nome della lotta al terrorismo, spenderanno quest’anno circa 750 milioni di dollari per spese militari. Una cifra incredibile e inaudita. Mentre in Italia si vuole cancellare la legge 185 del 1990 per il controllo del commercio delle armi, facendo un pericoloso passo indietro”.
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