Il vescovo caldeo di Kirkuk, Louis Sako: «Vi siamo vicini» «Pregherò per tutti gli italiani coinvolti in questa tragedia»

13 novembre 2003
Francesco Comina
Fonte: L'Adige

Il mese scorso il presule aveva tenuto una conferenza a Bolzano per Pax Christi
«Sono combattenti esterni all´Iraq»

Il vescovo caldeo di Kirkuk, don Louis Sako, un mese fa era in visita a Bolzano per delineare il quadro dell´Iraq nel dopoguerra. Oggi da Mosul parla dell´attentato agli italiani

BOLZANO-MOSUL - Si sta preparando all´ordinazione episcopale, mons. Louis Sako, vescovo caldeo a Kirkuk in Iraq. E molti altoatesini in questi giorni gli sono vicini, perchè la coincidenza ha voluto che la sua nomina a vescovo avvenisse proprio lo scorso mese, mentre padre Louis era in viaggio verso Bolzano per partecipare ad un incontro organizzato dalla sezione bolzanina di Pax Christi. E una delegazione di amici italiani di padre Louis è in partenza, in queste ore, per partecipare alla cerimonia solenne a Kirkuk, che verrà celebrata veneredì 14 novembre. Proprio a Bolzano è stato proiettato il film «Ritorno in Iraq» - girato a Mosul da don Renato Sacco - in cui i sopravvissuti raccontano i loro giorni infernali sotto le bombe dell´alleanza angloamericana: bimbi, donne, uomini, fedeli della parrocchia di Mosul dove don Sako ha fissato la bandiera della pace offerta da un gruppo di pacifisti italiani. Abbiamo raggiunto il nuovo vescovo di Kirkuk telefonicamente a Mosul.
Monsignor Louis Sako buongiorno. Ma oggi per noi italiano non è affatto un buon giorno, è un giorno tristissimo perchè la furia tremenda del terrorismo si è scatenata contro gli italiani. Ci sono 18 vittime e molti feriti. Come avete vissuto voi, in Iraq, questa giornata?
Sono profondamente angosciato e indignato. Mi sono subito messo in contatto con le autorità ecclesiali irachene per capire cosa sta accadendo ai carabinieri in missione a Nassiriya. Sono inorridito per quello che è accaduto. Il primo pensiero che ho avuto è stato per voi, per gli amici italiani e quelli bolzanini.
Lo sa che a Nassiryia c´è anche un battaglione di carabinieri di Laives, vicino a Bolzano?
Davvero? Non lo sapevo. Ma adesso che me lo dice sono ancora più angosciato. Ho vissuto a Bolzano uno dei momenti più belli del mio ultimo viaggio in Italia. Cercherò di raccogliere tutte le notizie che posso per sapere come stanno gli italiani impegnati a Nassryia
Ma cosa ha potuto causare un attentato simile contro gli italiani?
Ho paura che si stia rafforzando l´asse dei combattenti antioccidentali con elementi esterni all´Iraq, combattenti legati alla Siria, all´Arabia Saudita, allo Yemen. Gli arabi hanno paura che l´occupazione irachena sia un primo passo verso l´occupazione della Siria e dell´Arabia. Ma non tutti in Iraq la pensano così, ci sono anche molti uomini e donne che lavorano per la pace e per creare presupposti di condivisione con gli europei e, soprattutto, verso gli italiani che consideriamo amici del nostro popolo.
Nassiryia è una città particolarmente violenta?
È una città fra Bagdad e Bassora. Non sono i cittadini di Nassiryia, ma i combattenti da altre nazioni a provocare questi attentati.
Come sta reagendo la chiesa caldea a questi attentati?
A livello di vertice c´è la più totale condanna. I fedeli, invece, sono molti tristi, perchè soprattutto voi italiani siete amati dal popolo semplice iracheno. Questo attentato terribile è un attentato anche contro di noi. È un attentato contro il popolo iracheno. Fra poco ci sarà la mia ordinazione episcopale. Una festa, ma una festa triste: pregherò per le vittime e pregherò per tutti voi, in Italia e a Bolzano dove ho molti amici.

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