Il Sud pensa e ama la propria terra
Grazie, Signori del Governo, per l’ulteriore colpo di mano che ci sbatte in faccia la realtà. Siamo responsabili quanto voi per avervi dato carta bianca. È sempre più evidente che noi siamo il Sud sfruttato, sottomesso e raggirato. Ma noi siamo anche il Sud più avvinghiato al “Nord del mondo”. Noi siamo il Sud funzionale ad arricchire il Sistema ma anche partecipe, tramite le nostre connivenze, a questo modello di sviluppo. Ahimè!
Noi siamo il Sud della militarizzazione rampante e degli impoveriti pronti a far guerra ad altri impoveriti, …nel vostro nome.
Come accettare espressioni tipo “se, per esempio, muore il figlio di un pastore calabrese, non ci saranno movimenti di piazza: è sufficiente dare alla famiglia 100 milioni per chiudere l’incidente”? (gen. C. Jean ascoltato il 23 gennaio 1997 dalla Commissione Difesa della Camera nell’ambito di una Indagine conoscitiva sulla “riforma della leva e nuovo strumento militare”).
Noi, riserva di manodopera precaria e flessibile a basso prezzo, immondezzaio nazionale, siamo l’esempio di un’anzitempo-esercito di extracomunitari che, per rimpinguare le casse di coloro che smaniano per le briciole della torta della ricostruzione, recitano la parte dei buoni e si spacciano per missionari di pace.
Ci proponete uno sviluppo illusorio che ci stuzzica con le chimere di un “corridoio 8” e di un ponte sullo stretto, che oltre alle manie di onnipotenza rende deliranti le grosse imprese appaltatrici…che faticano a vedere il ciel sereno di Bagdad.
Sentiamo svilita la nostra storia e la nostra gente, con un modello di sviluppo economico militare iniquo, generato e asservito al potere dei più forti. Sentiamo di non essere sostenuti nel creare politiche adeguate di lavoro per tutti, diritto, fra l’altro sancito dalla Costituzione. E ci umiliate nella nostra cultura di accoglienza, costringendoci a respingere senza alcuna clemenza i poveri che finiscono in fondo al mare.
Chi si porta via il nostro olio, il nostro vino…le risorse della nostra terra? Come può un Sud, colmato di veleni, liquami e scorie, intraprendere vie alternative che sono realmente possibili?
Volete ancora offenderci rubandoci, con le scorie nucleari, la verginità di quella zona della costa Ionica non ancora contaminata? Non è anche questo un inizio di guerra?
Missionari Comboniani – Bari
Pax Christi - Bari
Francesco D'Alessandro - ass.Il Seme, Conversano.
Scuola di pace “don Tonino Bello”, Molfetta
Abusuan, Centro interculturale – Bari
Comunità Palestinese in Puglia
Nicola Colajanni, docente, Università di Bari
Casa per la pace – Molfetta
Saverio Cannito
Giancarlo Canuto, cons. comunale - Mesagne
A Sinistra, Movimento Politico Brindisi
Brindisi Social Forum
Comitato contro la guerra – Brindisi
Molfetta Social Forum
Michele Di Schiena, magistrato
Gruppo oltre il girotondo – Bari
Rino Basile, consigliere comunale – Ruvo di Puglia
Nicola Pantaleo, docente- Università di Bari
Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico e presidente del "GRUPPO EDUCHIAMOCI alla PACE"-Bari
Nicola Occhiofino, assessore provinciale – Bari
Vito Micunco, Acli
Ninni Inchingolo, capo gruppo prov. PRC
MO.CO.VA. (Movimento Concilio Vaticano II)
Comitato Parco Lama Belvedere - Monopoli
"Portanuova" - Rivista culturale
"Portanuova" - Associazione culturale
Franco Ratti, sacerdote
Angelo Papio-architetto
Maria Angela Mastronardi-insegnante
Lella Leoci-professoressa
Bruna De Marinis-insegnante
Giuseppe Di Palma-architetto
Francesca Danese-insegnante
Giovanni Melchiorre-geologo
Gianfranco Recchiuto Arch. - Monopoli
Pierfelice Zazzera, Medico Nefrologo c/o l'Osp. Putignano – Seg. politico dell'Italia dei Valori Città di Monopoli
Lucrezia Raimondo
Andrea Catone, Most Za Beograd - Bari
Andrea Gallo, coordinatore Ass. Comunità S. Benedetto
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