La non-violenza sulle labbra del Papa....
Quando poi l'invito ad annunciarla (e praticarla) è esteso a tutte le religioni... penso che stiamo percorrendo davvero i sentieri di Isaia verso la trasformazione "delle lanci in falci e delle spade in aratri". Quale risposta più chiara alla tanta confusione che ha accompagnato i giorni scorsi con discorsi confusi, retorici, deformanti e diseducativi?
Grazie, Giovanni Paolo II
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Oggi inizia il tempo di Avvento, itinerario di rinnovamento spirituale in preparazione al Natale. Risuonano nella liturgia le voci dei profeti, che
annunciano il Messia invitando alla conversione del cuore ed alla preghiera.
Ultimo di essi, e di tutti più grande, Giovanni il Battista grida:
"Preparate la via del Signore!" (Lc 3,4), perché Egli "verrà a visitare il
suo popolo nella pace".
2. Viene Cristo, il Principe della pace! Prepararci al suo Natale significa
risvegliare in noi e nel mondo intero la speranza della pace. La pace
anzitutto nei cuori, che si costruisce deponendo le armi del rancore, della
vendetta e di ogni forma di egoismo.
Ha grande bisogno di questa pace il mondo! Penso in modo speciale con
profondo dolore agli ultimi episodi di violenza in Medio Oriente e nel
Continente africano, come pure a quelli che la cronaca quotidiana registra
in tante altre parti della Terra. Rinnovo il mio appello ai responsabili
delle grandi religioni: uniamo le forze nel predicare la non-violenza, il
perdono e la riconciliazione!
"Beati i miti, perché erediteranno la terra"
(Mt 5,5).
3. In questo itinerario di attesa e di speranza che è l’Avvento, la Comunità
ecclesiale si immedesima più che mai nella Vergine Santissima. Sia Lei, la
Vergine dell’attesa, ad aiutarci perché apriamo i cuori a Colui che reca,
con la sua venuta tra noi, il dono inestimabile della pace all’intera
umanità.
Angelus, 30 Novembre 2003
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