RABBIA ED AMAREZZA PER I COLLEGHI CADUTI IN IRAQ.

18 novembre 2003
Segretario Generale UNAC M.llo CC. Antonio SAVINO Direttore de LA RIVISTA DELL'ARMA

Dopo americani ed Inglesi, non poteva che toccare ai nostri carabinieri e
soldati italiani in Iraq. Ragazzi spinti alle missioni estere da non solo
senso umanitario di aiuto a quelle popolazioni, da non solo senso di
patriottismo o contributo alla lotta al terrorismo, ma anche e spesso
soprattutto per portare a casa qualche soldo in più e vivere una vita con
maggiore dignità. Per questo per essere assegnati alle missioni estere, tra
i carabinieri vi è una concorrenza spietata a suoni di raccomandazioni.

In termini economici, 6 mesi di missione estera soprattutto in zone
belliche, contribuisce a comprarsi almeno metà della tanto agognata casa. La
miseria economica, in cui versano tutti i carabinieri, poliziotti e militari
Italiani, non può essere sottaciuta, come non può essere sottaciuto il
mancato impegno degli attuali Governanti alle tanto evidenziate ( solo in
campagna elettorale ) situazioni migliorative per tutto il comparto
sicurezza, in cui i Carabinieri, parte integrante, vivono con regolamenti da
prima guerra mondiale e con stipendi da fame.

Non siamo guerrafondai, siamo solidali con quelle popolazioni, ma costretti
a combattere una Guerra che NON tutto il popolo Italiano e NON tutto il
Parlamento hanno voluto, perchè non avallata dall'ONU. I Ns. Carabinieri non
sono affatto preparati né psicologicamente né professionalmente a combattere
una simile guerra civile come quella in Iraq, questo và detto a chiare
lettere. Chi ritiene il contrario, per motivi di opportunismo, non dice il
vero. Piangiamo i nostri morti, i nostri colleghi ed assistiamo all'ennesima
farsa di lacrime di coccodrillo da parte di chi, una certa responsabilità
nell'invio di quel contingente deve pur averla.

L'Unione Nazionale Arma Carabinieri, si stringe attorno alle mogli ed ai
figli dei colleghi caduti, ed invita i Governanti ad esaminare seriamente la
possibilità di un RITIRO IMMEDIATO dei nostri uomini da tale situazione che
potrebbe costare ancora vittime al nostro popolo che ha già fin troppi
problemi in Patria.

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