Firmato accordo tra governo di Khartoum e ribelli su proventi petroliferi
Il governo di Khartoum e i ribelli dell’Esercito popolare di liberazione del Sudan (Spla) hanno sottoscritto poco fa a Naivasha (Kenya) l’accordo sulla ripartizione dei proventi petroliferi, che saranno divisi al 50 per cento. Lo riferiscono fonti internazionali di agenzia. La firma rappresenta un ulteriore passo avanti verso la fine della lunga guerra civile che da vent’anni contrappone il regime islamico del nord ai ribelli secessionisti del Sud, in prevalenza animisti e cristiani, e che ha provocato finora oltre due milioni di vittime, soprattutto civili. L’accordo prevede l’equa divisione dei ricavi provenienti dai circa 300mila barili di greggio estratti ogni giorno in Sudan e dei ricavi non direttamente derivanti dalla vendita petrolifera, come le imposte. Si applicherà per un periodo di sei anni, durante i quali il Sud beneficerà di autonomia amministrativa (già concordata con Khartoum nei mesi scorsi) che entrerà in vigore soltanto quando le due parti avranno raggiunto un accordo globale sulla pace. Per il momento restano due questioni da sciogliere, che governo e ribelli non sono riusciti a risolvere come avevano promesso entro la fine del 2003: lo status futuro di tre aree contese nel nord (Abyei, Blue Nile e Montagne Nuba), da sempre vicine allo Spla, che vorrebbe questi territori sotto la propria sovranità, e la distribuzione degli incarichi nel futuro governo di unità nazionale, che potrebbe portare all’autodeterminazione del Sud dopo i sei anni di transizione.
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