Muri da abbattere, muri da proteggere
28 febbraio 2009 sciopero generale a Gerusalemme Est e in tutta la Cisgiordania con adesione pressoché totale della popolazione.
Si tratta della protesta indetta da “The Civic Coalition for the Defense of Palestinians’ Rights in Jerusalem” relativa all’ordinanza del Comune di Gerusalemme che prevede la demolizione, nel quartiere di Silwan, di 88 edifici palestinesi abitati da 130 famiglie per un totale di circa 2000 persone, che verranno espropriate senza nessuna possibilità di appello. La motivazione addotta e`che trattasi di edifici costruiti abusivamente; in realta` la maggior parte degli edifici era gia` presente nel 1967 quando il quartiere fu annesso allo stato di Israele. Intorno a questa zona sono sorti negli ultimi 10 anni diversi insediamenti ebraici.
E’ prevista la realizzazione su quest’area del “parco archeologico di re David” che secondo la tradizione biblica ospitò il re e dove sono situati il tunnel di Hezekiah, la piscina di Siloan, la sorgente di Ghon e condotto di Warren. Per l’esproprio non è prevista nessuna forma di risarcimento né in forma specifica né in forma monetaria.
Dal 2005, data della prima ordinanza di sgombero temporaneamente non applicata per le pressioni internazionali, tutti i tentativi di mediazione con l’autorità municipale sono stati vani.
L’opera di demolizione delle prime case è iniziata due mesi fa. Ma piu' in generale, la demolizione di case abitate da palestinesi a Gerusalemme est e' una prassi frequente che continua a presentarsi impunita.
Pax Christi Italia, presente sul territorio in occasione del 1 marzo - Un Ponte per Betlemme, quinto anniversario della posa della prima lastra del muro di apartheid che fa di Betlehem una prigione a cielo aperto,
denuncia:
a) l`ennesima ingiustizia verso la popolazione palestinese dall`inizio dell`occupazione;
b) la violazione del "diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute... con particolare riguardo all’abitazione" (dichiarazione universale dei diritti umani, art 25)
condivide la forma nonviolenta della resistenza messa in atto dal comitato organizzatore ed esprime la propria solidarieta` nei confronti di chi lotta per difendere i propri diritti e la stessa dignità.
Chiede:
- all`autorita` municipale di rivedere le disposizioni precedenti e di accogliere positivamente le proposte di mediazione avanzate dal comitato;
- agli enti locali dell`unione europea di sostenere le ragioni della popolazione colpita dal provvedimento;
- alla comunita` europea di farsi carico della grave situazione venutasi a creare con l`occupazione dei territori palestinesi intervenendo in maniera incisiva e tutela dei diritti di tutti.
auspica che le comunita` religiose presenti sul territorio mettano in atto strategie comuni per promuovere nella gente la consapevolezza che la costruzione della pace, assolutamente legata alla giustizia, richiede l'ostinato impegno di tutti.
Pax Christi Italia
2 marzo 2009
per contatti: segreteria nazionale Pax Christi info@paxchristi.it - 055/2020375
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