Nei giorni 24, 25 e 26 aprile 2009, Pax Christi Italia ha tenuto il Congresso Nazionale secondo le modalità statutarie, a Pinarella di Cervia (RA).
Il Congresso si è lasciato ispirare dal tema: ”Concilio, stile di Chiesa e di vita”, approfondendo, con l’aiuto della biblista Rosanna Virgili e del filosofo Roberto Mancini, tematiche quali “il concetto di Popolo di Dio”, “l’esperienza della conciliarità come metodo di Chiesa e di lavoro”, “la laicità come scelta, nella comune condivisione del sacerdozio battesimale”.
Ai lavori ha partecipato anche Mons. Luigi Bettazzi, presidente emerito di Pax Christi Italia e Pax Christi Internazionale, insieme con la segretaria internazionale Claudette Antoine Werleigh. Il primo ha portato la sua esperienza di padre conciliare, sottolineando soprattutto la grande attualità delle Costituzioni del Concilio Vaticano II, mentre al seconda ha illustrato ai congressisti la struttura e tutto il lavoro svolto da Pax Christi Internazionale.
Nella seconda giornata, dopo la relazione del presidente e dei coordinatori dei vari settori in cui si articola il servizio di Pax Christi Italia (Segreteria, Mosaico di Pace, Casa per la Pace), si è preso atto delle difficoltà ultime del cammino del movimento e si è sviluppato un interessante dibattito che ha rimotivato l’impegno di tutti i presenti a riqualificare l’azione del movimento, nei settori nevralgici della costruzione della pace.
Il congresso ha quindi deciso, alla fine dei lavori, di indirizzare una lettera al presidente degli Stati Uniti d’America, Barak Obama (in allegato), per invitare l’amministrazione statunitense a dirottare l’impegno economico per il progetto di ampliamento della base statunitense di Dal Molin di Vicenza.sul territorio abruzzese, per la ricostruzione di quanto distrutto dal terremoto, in particolare dell’Università.
In un secondo appello al Governo italiano il Congresso ha chiesto di fermare l’acquisto degli aerei F35 da combattimento e da trasporto di ordigni nucleari, assemblati presso l’aeroporto di Cameri (NO) e dirottare il relativo economico per la ricostruzione in Abruzzo.
Il Congresso ha quindi approvato il bilancio economico consuntivo e quello preventivo e ha eletto il nuovo Consiglio Nazionale (Giovanni Balacco, Giuliana Bonino, don Nandino Capovilla, Annarita Cenacchi, Francesca Delfino, Siriana Farri, Luciano Ghirardello, don Salvatore Leopizzi, Rossana Lignano, Chiara Moresco, Sergio Paronetto, Carla Pessina, don Renato Sacco, Anna Scalori, Edvige Toffalori)
Al Consiglio stesso sono state affidate le mozioni e le raccomandazioni approvate nella mattinata conclusiva.
PAX CHRISTI ITALIA
Lettera al presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama
Gentile Presidente Obama
abbiamo molto apprezzato le Sue parole di solidarietà in occasione del terremoto che ci ha recentemente colpito ed anche il Suo desiderio di esserci vicini concretamente.
Ci piacerebbe che questa Sua volontà si realizzasse attraverso gesti comuni tra Stati uniti e Italia, con aspetti innovativi e sorprendenti,che già caratterizzano le sue iniziative politiche.
Sarebbe significativo sospendere i lavori della base militare Dal Molin di Vicenza, e trasferire uomini,mezzi e finanziamenti all’ L’Aquila per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto.
Il Governo italiano certamente faciliterebbe lo spostamento delle imprese e dei finanziamenti che Gli competono, e altrettanto potrebbe fare Lei per le somme già stanziate per la costruzione della base:non si tratterebbe,quindi,di prevedere nuovi finanziamenti, ma di iniziare ed utilizzare quelli già esistenti, cambiandone la destinazione.
Attuerebbe, così, concretamente le sue parole:ridurre gli arsenali nucleare a favore di una popolazione che merita un gesto così fraterno da parte Sua.
I giovani risultano essere le persone più segnate, il cui futuro è seriamente in pericolo: chiediamo che la Sua attenzione venga inizialmente concentrata verso la ricostruzione di scuole e università.
Sarebbe un modo per favorire una collaborazione tra due Paesi, che non passi necessariamente sempre attraverso aspetti di collaborazioni militari.
Anche il Governo italiano potrebbe dare ulteriori segnali in questa direzione, riducendo le commesse militari,e investendo su ciò che resta da fare per uno sviluppo legato all'innovazione ambientale"
Domandiamo di fare Sua questa proposta al prossimo incontro del G8
Appello al governo italiano
Signor Presidente,
i partecipanti al Congresso di Pax Christi Italia, tenutosi a Pinarella di Cervia nei giorni 24- 26 aprile scorsi, hanno ritenuto di dover scrivere a Lei, in quanto responsabile delle scelte del nostro Governo, in merito alla decisione di realizzare a Cameri (Novara) i nuovi aerei caccia JSF, più noti come F-35.
Pax Christi da sempre lavora per la pace e per il disarmo, contro ogni logica di guerra e di violenza. Questo impegno è illuminato sia dalla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa, sia dai principi della nostra Costituzione, in particolare all’art. 11.
Non possiamo restare indifferenti alla decisione delle Commissioni Difesa di Camera e Senato che – proprio a pochi giorni dal terremoto che ha provocato morte e distruzione in Abruzzo – hanno approvato l’impegno di spesa per realizzare un centinaio di aerei F-35, con una previsione di spesa di circa 14 miliardi di euro.
Ancora una volta desideriamo riaffermare la necessità di opporsi alla produzione e alla commercializzazione di strumenti concepiti per la guerra. La produzione di armamenti non è considerare alla stregua di quella di beni economici qualsiasi ed è per questo motivo che, oltre ai principi etici applicabili all’economia, occorre tenere conto di altri principi più specifici in rapporto alla natura stessa di tali strumenti di distruzione.
Non possiamo accettare che venga giustificata questa folle spesa, con la motivazione che gli aerei servono per la Difesa, perchè sono aerei d’attacco e possono anche trasportare bombe nucleari. Nè tantomeno la giustificazione che tutto questa operazione porterà molti posti di lavoro e rilancia l’economia. Sappiamo che non è così. La loro produzione, infatti, manifesta una palese contraddizione tra lo spreco di risorse per la realizzazione delle attrezzature militari e la somma dei bisogni vitali attualmente non soddisfatti e tragicamente presenti in molte parti del mondo.
L’enciclica di Paolo VI Populorum Progressio del 1967 al n. 53 ribadiva: “Quando tanti popoli hanno fame,… ogni estenuante corsa agli armamenti diviene uno scandalo intollerabile. Noi abbiamo il dovere di denunciarlo. Vogliano i responsabili ascoltarci prima che sia troppo tardi”.
Chiediamo a Lei e al suo Governo un ripensamento di questa scelta che da più parti in Italia e in Europa viene auspicata come segno di impegno concreto per la pace e di sincera ricerca del bene comune in vista di una Pace finalmente universale.
Vogliamo credere che il sogno di Isaia ‘forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci’, sia ancora possibile.
Distinti saluti.
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