PESCARA, 13 novembre 2009
Carissimi,
affido a questa lettera il mio congedo per tutti Voi, in qualità di Presidente di Pax Christi Italia.
Dopo il nostro Congresso di aprile, nella prima riunione del Consiglio Nazionale, ho chiesto al Consiglio stesso di anticipare di qualche mese, la mia sostituzione come Presidente di Pax Christi Italia.
La motivazione di questa mia decisione, nasce da alcune esigenze personali e di carattere pastorale all’interno della mia Arcidiocesi di Pescara-Penne, che mi impegnano moltissimo e non mi consentono di seguire adeguatamente la vita del Movimento.
La seconda motivazione nasce dal desiderio di lasciare senza alcun tipo di condizionamento, il nuovo Consiglio, con un nuovo Presidente, in modo da poter affrontare con libertà e senza alcuna remora, tutte le questioni riguardanti la vita di Pax Christi.
Alla luce di quanto richiesto, il consiglio ha dato l’assenso perché si avviasse la procedura prevista dallo Statuto per la nomina del mio successore.
In questi giorni il Consiglio Permanente della CEI, come forse già sapete, ha nominato presidente di Pax Christi Italia, S. E. Mons. Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia.
Augurando al mio successore di poter seguire meglio di quanto abbia saputo e potuto fare io, le orme di Mons. Bettazzi, Mons. Bello e Mons. Bona, miei predecessori, confido che possa stabilire con tutti voi una sintonia capace di dare vitalità e nuovo impulso a questa bella realtà ecclesiale.
Ringrazio tutti i membri dei consigli nazionali con cui ho collaborato, nessuno in particolare e tutti accomunati nel vivo ricordo di ciò che di buono siamo riusciti a portare avanti per il grande ideale della Pace.
A ogni singolo membro di Pax Christi e a tutti i punti pace il mio augurio di buon lavoro.
Un’ultima parola mi sento di dire a tutti: i tempi che stiamo vivendo non sono certamente facili per continuare ad annunciare il Vangelo della Pace, ma nessuno di noi si senta esonerato da questa vocazione e dalla responsabilità di doverla realizzare là dove vive e opera. Servizio tanto importante in seno alla società civile, quanto più importante per tutte le nostre comunità ecclesiali.
Il servizio alla pace è molto spesso oscuro e silenzioso, tante altre volte profetico e pubblico, ma sempre è servizio fatto con disponibilità perché la pace sia costruita nei cuori di tutti, ma sia anche attesa come dono che viene da Dio.
Auguri a tutti con la mia benedizione.
+ Tommaso valentinetti
Arcivescovo
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