Qui ed Ora - Editoriale Newsletter N°II - Luglio 2010
Debole. Debolissima voce di indignazione e protesta
Forte. Fortissimo l'appello lanciato dai prigionieri del lager libico al mondo appannato dal caldo e dei mondiali: “non lasciateci morire!” Sono stati respinti, come migliaia di altri figli di Dio ogni giorno, anche dal nostro Paese.
Debole. Debolissima voce di indignazione e protesta; voce che renderebbe più forti i deboli della terra che attendono giustizia. Ma per loro -ci dispiace- non c'è posto. Vanno così le cose. Inutile agitarsi tanto. Nessun ripensamento per una scelta di fondo che diventa ogni giorno che passa, decreto legge, manovra finanziaria, sentire comune: non c'è più spazio per i deboli in questo nostro mondo. L'”uomo” che scendeva da Gerusalemme a Gerico, aggredito e umiliato mille volte anche oggi, sappia che anche i cattolici, per merito del leghismo, l'hanno finalmente imparato: basta con questa storia dell'accogliere e del condividere... Non c'è scelta: tempi cattivi, soluzioni drastiche.
Voce del verbo respingere. (non trascurate la lettura dell'ottimo dossier di Mosaico)
Forte. Fortissima l'indignazione di questi giorni di violenza istituzionale. Tanto forte è il disgusto per non riuscire più a sapere cosa accade (costretti a subire un'informazione da regime), tanto deboli sono le categorie più colpite. E se in una democrazia i colpi inferti ai più deboli non si servono più solo di leggi inique e di privilegi per i potenti ma arrivano alla violenza fisica, allora il buio si fa fitto. A Roma abbiamo visto terremotati già beffati e invisibili ai media che sono stati anche picchiati, davanti agli stessi palazzi del potere dove abbiamo visto sfilare le categorie più deboli dei disabili colpiti da una manovra economica salva-potenti.
Forte. Fortissima è anche la nostra ostinazione di costruttori di pace nelle nostre città e in una Chiesa che al Convegno ecumenico di Milano abbiamo visto attenta e vigile, capace di raccogliere l'eredità di un Dio nonviolento che lui stesso si è convertito all'amore. Con il diluvio Dio si accorge che ha sbagliato ad usare violenza e da quel giorno solo un patto di alleanza salverà lui e noi tutti dalla distruzione. Ogni debole sappia che Dio sta dalla sua parte, lo difende dall'arroganza del forte. Può contare su di lui.
Forte. Fortissima è la nostra convinzione di usare sempre meglio l'opportunità dei mesi estivi per investire sui giovani e sulla formazione. Dal sentiero della Costituzione presa in custodia nello zaino di chi camminerà da Montesole a Barbiana, ai campi per giovani alla Casa per la Pace, al Collettivo a Trieste e sulle orme di don Tonino: quest'estate non avremo solo scatti da immortalare per momenti forti di vita comunitaria, ma ancor più forte sarà raccogliere la voce di chi non si rassegna al mondo di plastica che vorrebbero farci sentire nostro. Giovani e adulti con Pax Christi alzeranno forte la voce come quella di chi, alla Casa per la Pace, ha dedicato tempo ed energie alla sfida dell'educare attraverso la testimonianza. Una due giorni intensa quella sulla formazione. Importante perché ci rende più forti nella debolezza della nostra piccola realtà di movimento.
Augurandovi e augurandoci di rafforzarci nello spirito con le numerose attività estive di Pax Christi (prendiamoci quattro giorni di “Vacanza in famiglia” insieme al nostro Vescovo Giovanni, alla Casa dal 29 agosto al 1 settembre!), vi suggerisco anche una buona lettura: Un libro di testi che diventano preghiera, per prender fiato e riattivare le energie più profonde di bene. Leggetelo piano piano e la forza straordinaria dello Spirito Santo trasformerà ogni vostra debolezza in una forza unica.
FORTE
Forte guido la mia ribellione, c'è qualcuno che l'ascolta?
E' peccato? E allora pecco se questo mi permette di sfiorare appena un tanto la sua altezza e provocarne l'attenzione.
Forse è tempo di rischiare di persona, di diventare aborto, di trasformarsi in nulla e di compromettere il futuro per dichiarare indignazione.
Dire no alle angherie di chi venda fumo per inferno,
di chi colma d'oro le tasche e svuota cuori di speranza.
Forte dire no a chi in nome suo, per solo potere in sacre vesti spoglia gli altri.
E il mio Dio che le sue vesti ha abbandonato per vestire noi?
Forte grido a te, Signore, da te pretendo un intervento,
ricorda ai lupi che son lupi e ai pastori di non confondere mestieri.
Forte ti prego non lasciar sola la tua chiesa, se la casa tua non costruisci, tutto crolla.
E io con lei. Amo troppo la tua casa, per non morir con lei.
GENNARO MATINO, Avverbi in preghiera, EDB
Don Nandino
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