Il punto sul Movimento
Primavera è tempo di bilanci. Ma anche di nuove idee e proposte da lanciare a sostegno del nostro impegno per la pace. L'Assemblea Nazionale di Pax Christi che, come già saprete, si svolgerà dal 30 aprile al 2 maggio presso il Santuario di Oropa (Biella) e avrà come tema dominante "le strade del nuovo diritto internazionale" , costituisce anche una importante occasione per ricompattare le fila del movimento e aprire finestre di dialogo al nostro interno e tra i punti pace.
Sul cammino svolto e sulle nuove e importanti sfide che come cristiani ci poniamo per l'imminente futuro per rendere più "tascabili" (e fruibili) le nostre utopie,abbiamo interrogato due autorevoli rappresentanti di Pax Christi: la vice presidente Anna Scalori e don Renato Sacco.
Anna Scalori, bresciana,da 20 anni in Pax Christi, a Biella parteciperà alla sua terza assemblea da vice presidente. Facendo un excursus delle questioni che ad un anno dall'ultima assemblea si sono imposte all'attenzione del movimento per la pace,Anna richiama certamente la crisi irachena e il concetto di "guerra preventiva" che hanno sconvolto lo scenario geopolitico mondiale; ma anche il ruolo dell'ONU sulla cui riformabilità non nasconde un cauto scetticismo; poi la questione palestinese,cecena e balcanica; la difesa dei diritti all'interno del nostro paese,il ruolo dell'Europa e la via della nonviolenza.
Don Renato Sacco da Cesara,segue Pax Christi da 25 anni, ovvero da quando è sacerdote, ed è stato eletto nel Consiglio nazionale nel 1997.Nell'ultimo anno la guerra è tornata prepotentemente alla ribalta sulla cronaca e secondo don Renato si è imposto all'attenzione del movimento "il crescere di una cultura e di un certo modo di vedere la religione...che si dice per la pace ma è per la guerra".
Com'è cambiata Pax Christi negli ultimi 10 anni?
"E' aumentata la visibilità del movimento - dice Anna- soprattutto rispetto alla prese di posizione pubbliche; e in questo hanno pesato in modo determinante le caratteristiche personali del coordinatore. Mi sembra anche che a livello internazionale stia aumentando la partecipazione del Movimento, almeno a livello del consiglio; prima era più legata al singolo delegato a partecipare ai momenti internazionali.E' nata ed è in fase di riassetto l'esperienza del Centro Studi. E' anche mutata la forma associativa (e cambierà nuovamente da ONLUS ad associazione di promozione sociale nella prossima assemblea).Mi sembra un pò modificata la nostra posizione anche rispetto alla CEI (ad es la marcia di fine anno la si promuove insieme) anche se a questo livello le relazioni sono sempre piuttosto complesse".
Dice invece don Renato: "Alcuni dicono che siamo impegnati su troppi campi. Sicuramente è cresciuto il coinvolgimento nazionale, basti pensare alla Tavola per la pace, e a mille altre cose importanti dove Pax Chrisi vi è presente in modo vitale...
Forse bisognerebbe spingere di più all'interno del mondo ecclesiale".
Su quali aspetti PX dovrebbe sviluppare una strategia di lavoro migliore e in quali ambiti ti è parsa un pò carente?
Per Anna Scalori "la questione organizzativa è centrale". Siamo probabilmente sovraesposti (prese di posizione, partecipazione a campagne, eventi, etc) rispetto alla nostra organizzazione (siamo in circa 600 a livello nazionale). "Credo che l'ambito che vada ulteriormente potenziato-aggiunge- siano le commissioni (l'esecutivo non può essere "esperto" di tutto) così come credo che debba esserci un impegno per una crescita interna del movimento (non solo quantitativa)".
Sul ruolo del coordinatore Anna sostiene che questa figura debba essere riempita di contenuti in parti differenti dal ruolo attuale, così come la segreteria dovrebbe diventare un pò di più la segreteria del movimento: per esempio in supporto alle già citate commissioni, all'esecutivo, etc. senza essere sbilanciata sul coordinatore.
"Mi sembra tutto sommato soddisfacente il rapporto "centro/periferia" - sostiene Anna - mentre andrebbe ulteriormente migliorato il funzionamento del consiglio e dell'esecutivo (visto che entrambi questi organi, anche se l'esecutivo in maniera più sostanziosa, debbono occuparsi di moltissime cose nel proprio tempo libero, diventa fondamentale definire in maniera condivisa quali sono le priorità su cui sono chiamati ad intervenire e cosa può essere invece autonomamente definito o scelto dalla segreteria (in questo senso abbiamo fatto molti passi avanti ma ne abbiamo ancora diversi da fare)".
Per don Renato basterebbe migliorare il coordinamento tra i vari punti pace.
Quale spazio auspicheresti riservare al ruolo dei giovani nel nostro movimento?
Anna è fondamentalmente ottimista sulla presenza dei giovani all'interno di Pax Christi . "Questo è un altro tema di cui si è e si sta discutendo. E' nata la commissione giovani ed è una di quelle commissioni che anche se con fatica tenta di funzionare (già non è poco, rispetto a molte altre!!) Sono anche stati organizzati dei campi alla casa per la pace e in Salvador solo per giovani. Si è anche discusso (la cosa sta ancora "decantando" ) di creare un'associazione o qualcosa di simile per i giovani di pax che abbia un nome un pò più accattivante di quello latino del movimento".
Ma allo stesso tempo avverte le dinamiche interne ai punti pace come un possibile ostacolo all'integrazione di soggetti giovanili. "Al di là di quanto è stato fatto credo sia fondamentale la presenza anche di giovani nel movimento, e mi piace l'idea che diverse proposte su cosa fare o che spazi occupare possa venire proprio da loro. Penso che un problema oggi presente sia che diversi punti pace si siano ormai strutturati con dinamiche loro proprie e che questo di fatto impedisca l'accesso di nuove entrate, soprattutto di persone giovani (questo è un punto dolente su cui è davvero difficile intervenire e forse la partecipazione a momenti nazionali può essere di aiuto). Nel dire questo mi rendo conto che mi manca la conoscenza diretta di molte realtà geograficamente distanti da me (per esempio non ho mai partecipato ad un coordinamento sud)...ma questo è il divario tra cosa si pensa che si dovrebbe fare e quello che si riesce..... "
Anche don Renato ha le idee chiare in proposito e parla di una realtà emergente che occorre ulteriormente valorizzare affinchè si pensi ai giovani come "protagonisti" e non solo semplici destinatari.
Che tipo di rapporti intercorrono tra la base del movimento (punti pace e simpatizzanti) e gli organi esecutivi e tra i punti pace?
Anna cita l'assemblea annuale e la marcia di fine anno tra i principali momenti di aggregazione e conoscenza tra i punti pace. Ma anche i convegni e i seminari organizzati alla Casa per la pace costiuiscono un momento utile di incontro. Mosaico di Pace a parte, Pax Christi Informazioni, il sito e la segreteria rappresentano un ulteriore strumento di raccordo. Sono poi istituiti il coordinamento sud e nord, anche se quest'ultimo, secondo Anna "è un pò zoppicante"; in alcune regioni sono anche presenti dei coordinamenti regionali.
Don Renato,raccogliendo gli umori della base del movimento, si limita a dire che "forse sarebbero da curare di più".
Un commento sull'impostazione editoriale attuale di Mosaico.
Anna risponde: "Mi sembra che la rivista stia migliorando.Mediamente buoni i temi trattati e la qualità degli approfondimenti". Qualche perplessità invece rispetto alla grafica e all'uso del la carta patinata!!
Don Renato sembra abbastanza soddisfatto. "Mi piace... certo si può migliorare, come sempre e in tutte le cose.
Non è un giornale che fa opinione come Panorama o altri....., ma alcune cose pubblicate sono preziose".
Si ringrazia Anna e don Renato per la disponibilità accordataci alla realizzazione della presente inervista.
Shalom
Fabio Dell'Olio
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