Parma, 3-5 settembre 2004

L’IMPRESA DI UN’ECONOMIA DIVERSA

La società non è una merce: leva fiscale e spesa pubblica per i diritti e lo sviluppo

Loro a Cernobbio, noi a Parma Anche quest’anno il meeting di Cernobbio ha un contraltare: dal dal 2 al 5 settembre teniamo a Parma la II edizione del Forum: “L’impresa di un’economia diversa”.
Siamo reti, organizzazioni, campagne da anni impegnate a promuovere contenuti e valori alternativi al neoliberismo e alla guerra. Abbiamo partecipato agli appuntamenti dei Forum sociali di Porto Alegre, Genova, Firenze e alla straordinaria mobilitazione per la pace di questi anni.
Con questa iniziativa vogliamo ribadire il nostro impegno per un diverso modello di sviluppo –misurato con indicatori ben diversi dai parametri tradizionali della crescita illimitata- fondato su un’economia di pace e non su un’economia di guerra, sui diritti sociali e non sui privilegi e i corporativismi, sulla qualità sociale e ambientale e non sulla devastazione del territorio, sulla dignità del lavoro e non sulla sua precarizzazione, sul diritto alla circolazione delle persone e non sui muri e le fortezze contro i migranti, su imprese responsabili e non sulle economie di rapina, sullo sviluppo locale e non sulla rovina del territorio. Le politiche e la spesa pubblica, la leva fiscale sono due strumenti centrali per un’impresa di un’economia diversa, che abbia anche la capacità di sviluppare tutte quelle forme di attività economica solidale –commercio equo, finanza etica, cooperazione sociale, scambi non monetari, ecc- che possono contribuire a costruire un’Italia e un diverso modello di sviluppo.
La nostra iniziativa si tiene negli stessi giorni del consueto workshop dello Studio Ambrosetti a Cernobbio. Alla presenza di uomini della Confindustria, imprenditori, leader di governo, economisti a Cernobbio si discute ogni anno dal 1975 delle strategie delle imprese e dell’economia italiana. Svolgiamo la nostra iniziativa a Parma, dopo il disastro della Parmalat che simboleggia le collusioni perverse tra mondo finanziario e sistema industriale e ha testimoniato i fallimenti di un certo modello di sviluppo di impresa dentro le logiche speculative e finanziarie del mercato neoliberista
Le ricette di Cernobbio sono da anni sempre le stesse: privatizzazioni, riduzioni del welfare, flessibilità, precarizzazione del lavoro, allentamento dei vincoli ambientali, detassazioni.
Le nostre proposte sono esattamente l’opposto: difesa della spesa pubblica, promozione e allargamento del welfare, regole e diritti del lavoro, sviluppo sostenibile, una fiscalità solidale che colpisca rendite e privilegi, sostegno alle imprese responsabili.
Per noi al centro sono le persone con i loro diritti, un’economia davvero sociale e solidale e un ruolo responsabile delle imprese al servizio della comunità e del suo benessere, della qualità della vita. Per loro la società è una merce, per noi è uno spazio dove al centro ci sono i diritti, la giustizia, la realizzazione dei beni comuni.
Siamo contro la militarizzazione dell’economia, l’aumento delle spese militari e il rilancio dell’industria bellica – che anche la guerra in Iraq e la pratica della “guerra permanente” hanno incrementato- e ci opponiamo alle politiche neoliberiste che causano sempre maggiori diseguaglianze tra Nord e Sud del mondo e impoveriscono gran parte del pianeta. In Italia, le politiche neoliberiste hanno portato in questi anni alla realizzazione di provvedimenti antisociali –come testimoniano le ultime leggi finanziarie- alla riduzione del welfare, alla discriminazione dei cittadini e lavoratori migranti, a politiche che hanno premiato rendita, corporativismi, privilegi.
La seconda edizione del forum a Parma sarà dunque l’occasione per ribadire e rilanciare le nostre alternative: un modello di sviluppo sostenibile, i diritti del lavoro, il ruolo positivo della spesa pubblica, l’uso della leva fiscale per la solidarietà, il diritto allo studio, il rafforzamento dell’economia sociale, il commercio equo e solidale, la finanza etica, lo sviluppo locale, il reddito di cittadinanza, la responsabilità sociale dell’impresa. Il forum di Parma sarà un laboratorio per mettere al lavoro le nostre proposte per “Un’Italia capace di futuro” e per un mondo più giusto e solidale fondato sull’equità, la pace, la dimensione umana e sociale di un’economia che abbia come misura le persone, i diritti, l’ambiente.

Appello promosso da:

Campagna Sbilanciamoci! – Altreconomia, Antigone, Arci, Arci Servizio Civile, Associazione Ambiente e Lavoro, Associazione Finanza Etica, Associazione Obiettori Nonviolenti, Associazione per la Pace, Beati i costruttori di pace, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Carta, CIPSI, Cittadinanzattiva, Cnca, COCIS, Cooperativa "Roba dell'altro mondo", CTM – Altromercato, Donne in nero, Emergency, GESCO, Gruppo O. Romero - SICSAL Italia, ICS, Legambiente, Lila, Lunaria, Mani Tese, Medici Senza Frontiere, Microfinanza, Pax Christi, Rete Lilliput, Uisp, Un Ponte per..., Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, WWF

A Sud, CGIL

Alfazeta Observer, Arci Parma, Associazione Antiutilitarista di Critica Sociale, Associazione JAMBO, Associazione studentesca Mondoinfame, Azad, Ciac, CGIL Parma, Cooperativa Mappamondo, Cooperativa Sociale Cabiria, Coordinamento Pace e Solidarietà, Girotondo “Prendiamo la parola”, Ya basta! Parma, Mani Onlus, Vagamonde, Rete Lilliput Parma,

Note: Per aderire all’iniziativa mandare una e -mail con oggetto “adesione forum Parma” all’indirizzo
info@sbilanciamoci.org

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