Osare la Pace per Fede
Due giorni di incontro a Firenze con circa 400 presenze
CRISTIANI, EBREI, MUSULMANI: GIOVANI A CONFRONTO
“ECCO COME DECLINARE LA PACE”
“Dialogo non è un termine generico. La strada del conflitto
non fa che generare un numero smisurato di vittime e di poveri”
Colletta comune per dare assistenza sanitaria
ai bambini palestinesi negli ospedali israeliani
Si è svolto a Firenze dal 29 al 30 gennaio l’incontro ecumenico “Osare la Pace per Fede”, su giustizia, pace e salvaguardia del creato, cui hanno partecipato oltre trecento giovani delle diverse chiese cristiane provenienti da tutt’Italia. Il titolo riprende una frase del teologo evangelico Dietrich Bonhoeffer, che nel 1934 aveva lanciato la proposta di un concilio ecumenico per la pace. Significativa l’ampiezza del gruppo promotore, che comprende Agesci, Azione Cattolica Italiana, Centro Ecumenico AGAPE Commissione Ambiente Globalizzazione (FCEI), Comunità di Sant’Egidio, Federazione Giovanile Evangelica Italiana (FGEI), Federazione Universitari Cattolici Italiani (FUCI), Movimento dei Focolari, Pax Christi, Segretariato Attività Ecumeniche (SAE), le riviste Confronti, Mosaico di Pace e Testimonianze, radio Voce della Speranza (92.4 Mhz), l’Arcidiocesi di Firenze, le Chiese Evangeliche e Chiese Ortodosse di Firenze. Un’iniziativa, dunque, che disegna una novità per il cammino ecumenico in Italia, con un coinvolgimento davvero ampio del mondo giovanile.
L’incontro si è aperto con l’assemblea di sabato 29, tenutasi presso il Convitto della Calza; in risposta agli interrogativi di tre giovani delle tre chiese cristiane mons.Luigi Bettazzi ha parlato su “Cercate la giustizia”, mentre la pastora valdese Letizia Tomassone è intervenuta sul tema della pace ed il prof. Simone Morandini sui problemi ecologici. I partecipanti hanno poi proseguito il lavoro divisi in diciotto gruppi, per approfondire le varie dimensioni del tema. Presso il salone “La Fiaba” della parrocchia Madre delle Grazie dell’Isolotto si è quindi tenuta una vivace serata di festa con musiche e danze. Nel corso della giornata Rosana Tujar, rappresentante fiorentina dei Giovani Musulmani Italiani e Gadiel Liscia, rappresentante dell’Unione Giovani Ebrei Italiani hanno rivolto il proprio saluto ai partecipanti, invitando al dialogo ed alla collaborazione.
La domenica 30 gennaio 2005 nel Tempio Valdese di Via Micheli si è svolta una partecipata liturgia ecumenica, presieduta dalla pastora valdese Gianna Sciclone, nelle corso della quale sono intervenuti Ionut Coman (Chiesa Ortodossa Rumena), il pastore Davide Mozzato (Chiesa Avventista di Firenze), mons.Claudio Maniago, vescovo ausiliare di Firenze. Nel corso della Liturgia il prof. Massimo Toschi - Consigliere per la pace del Presidente della Regione Toscana - ha presentato l’iniziativa “Saving Children” mirante a fornire assistenza sanitaria ai bambini palestinesi presso ospedali israeliani, in modo da promuovere occasioni di dialogo tra le due popolazioni; ad essa è stato devoluta la colletta raccolta. L’incontro si è concluso con la lettura di un messaggio alle chiese cristiane italiane, che riportiamo in allegato. A conclusione l’auspicio comune è stato quello di proseguire il lavoro avviato in quest’occasione, creando altri appuntamenti, anche in vista della III Assemblea Ecumenica Europea che si terrà nel 2007 a Sibiu in Romania.
Firenze, 30 gennaio 2005
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“Osare la pace per fede”
Un messaggio alle nostre comunità
Noi giovani appartenenti a chiese diverse ci siamo riuniti a Firenze, città di pace, per riflettere assieme sulla Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato, a quindici anni dalla Convocazione Ecumenica di Seul. Anche oggi tali realtà sono negate da una violenza dai molti volti: le donne e gli uomini, con tutte le forme viventi, sono esposte a rischi di cui è difficile misurare la portata. In particolare, sono i poveri le prime vittime di un mondo che sembra assuefatto al conflitto ed all’iniquità su scala planetaria, come alla distruzione progressiva dell’ecosistema terrestre. A tale dinamica contribuisce in modo determinante l’iperconsumismo delle società occidentali, ormai diventato una sorta di nuova religione.
Di fronte a tutto questo siamo chiamati a professare la nostra fede in Gesù Cristo crocifisso e risorto, per esplorare altre direzioni per la storia e per le nostre vite. Le nostre chiese in questi anni di lavoro e confronto comuni hanno più volte affermato la volontà di compiere assieme un cammino di pace, ma la divisione tra i cristiani è uno scandalo che contraddice ogni parola di pace. In questi giorni abbiamo intuito invece che è possibile un cammino di dialogo tra noi e che possiamo estenderlo a chiunque voglia condividerlo, a partire dalla comune coscienza della dignità di ogni persona. Abbiamo pure sperimentato la ricchezza dell’incontro, in particolare, con i giovani ebrei e musulmani, nel superamento di paure e diffidenze.
La fede nella promessa di pace di Gesù Cristo, che sta alla base della nostra comunione, ci spinge a testimoniare che un altro mondo è possibile e che la famiglia umana è chiamata a diventare un luogo di fraternità autentica. L’intelligenza della speranza ci spinge a cogliere segni in cui si dischiuda questa possibilità e ne abbiamo esplorati alcuni nel dibattito tra di noi. Vogliamo indicare, in particolare
• il valore delle relazioni in cui viviamo, che ci orienta a spendere le nostre forze e la nostra intelligenza per creare e trasformare strutture politiche, economiche e sociali che servano un mondo di giustizia e di pace;
• il senso di essenzialità che stiamo imparando ad apprezzare nella pratica di nuovi stili di vita
• la cura, l’accoglienza e la nonviolenza, dimensioni essenziali di una vita secondo l’Evangelo.
Il lavoro fatto assieme in quest’incontro è già passo di questo cammino e ci fa intravedere la meta. Nella comune fede in Gesù Cristo ci impegniamo a far maturare tali dimensioni, in noi stessi e nelle nostre comunità, in un dialogo con tutti le donne e gli uomini di buona volontà.
Lo Spirito del Risorto ci sostenga in questo cammino di speranza pasquale, perché davvero impariamo ad osare la pace come pratica della nostra comune fede.
Firenze 30 gennaio 2005
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