Processo Ilva

L'accusa più grave è quella di disastro ambientale

Ilva, inizia oggi il maxi processo

Alla sbarra 44 imputati tra cui il sindaco di Taranto Stefano e l’ex presidente della Regione Nichi Vendola. Sotto accusa anche tre società
17 maggio 2016
Emanuela Carucci
Fonte: Il Giornale

Inizia oggi il processo dell’anno: “Ambiente svenduto”. Nell'aula di Corte d'Assise al tribunale di Taranto sfileranno 44 imputati (ci sono anche tre società).
L'accusa più grave è quella di disastro ambientale provocato dallo stabilimento siderurgico Ilva; essa pende sul management guidato dalla famiglia Riva fino al 2012. Oggi in aula, quindi, “la madre di tutte le battaglie” sull'emergenza inquinamento a Taranto. Oltre alla famiglia Riva, proprietaria fino a tre anni fa dello stabilimento siderurgico sono imputate una serie di figure istituzionali, a partire dall'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola o il sindaco di Taranto Ezio Stefano, ritenute dalla pubblica accusa responsabili, a vario titolo, di altri reati. Alla prima udienza, accanto al nuovo procuratore Carlo Maria Capristo, l’attuale presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che, seduto tra i banchi dell’accusa, ribadirà che la Regione in questo processo si costituisce parte civile.
Si tratta di un maxi processo. Ci saranno 47 imputati (44 persone fisiche e le tre società Riva Fire, Ilva e Riva Forni Elettrici) coinvolti nell'inchiesta che quattro anni fa, nel luglio del 2012, portò al sequestro dello stabilimento siderurgico. Tra i rinviati a giudizio i fratelli Nicola e Fabio Riva, figli di Emilio (morto il 30 aprile 2014), ex amministratori dell'Ilva, accusati insieme all'ex responsabile delle relazioni esterne Girolamo Archinà, all'ex direttore dello stabilimento di Taranto Luigi Capogrosso, al consulente legale dell'azienda Francesco Perli e a cinque fiduciari, di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all'avvelenamento di sostanze alimentari e all'omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro. E ancora, tra gli imputati figurano il prefetto Bruno Ferrante, ex presidente dell'Ilva, l'ex presidente della Provincia Gianni Florido, l'ex direttore di Arpa Puglia Giorgio Assennato, funzionari ministeriali e regionali, fra i quali l'ex capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente, ex dirigenti e funzionari dell'Ilva e il deputato di Sel ed ex assessore regionale Nicola Fratoianni.

Note: ANNOTAZIONE ALL'ARTICOLO. Il realtà l'accusa più grave è - dal punto di vista del codice penale (art.439) - quella di "avvelenamento di acque o sostanze alimentari".
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