Alex Zanotelli

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Resistere al vangelo liberista

1 giugno 2001
Alex Zanotelli

In questi giorni danteschi, in questa immensa baraccopoli di Korogocho, alla periferia di Nairobi, la notizia della vittoria di Berlusconi & Co. è stata per me un pugno allo stomaco, per gli impoveriti uno schiaffo.
Non pensavo proprio che il popolo italiano potesse scendere così in basso a solo dieci anni da tangentopoli. La sconfitta di Di Pietro (non è certo l'eroe che lo si è fatto!) e la vittoria di Previti la dice lunga!
La tragedia del nostro Paese è stata l'incapacità di far nascere, sulla scia di tangentopoli, un movimento popolare che sapesse esprimere sia la voglia di pulizia morale, di legalità nella res pubblica come di volti nuovi che la incarnassero. (Che tradimento è stato quello!).
Gli anni novanta, invece, sono stati anni di "rottamazione" politica, di riciclaggio del peggio del vecchio regime. Questo processo è stato aiutato anche dall'inarrestabile rivoluzione sociale (legata alla new economy!) che ha spazzato via antichi valori rimpiazzandoli con quelli della società del benessere: lo status, il potere, il denaro, l'immagine (il look!)… A veicolarli sono stati i mass-media (quarto potere!) abilmente orchestrati dal potere economico-finanziario (l'Impero del denaro!), motore della società globalizzata (la politica è diventata ormai l'ancella, umile e devota, dell'apparato economico-finaziario-militare!).
Berlusconi (frutto maturo del craxianesimo che ha dominato gli anni '80) è l'incarnazione della nuova società, dei suoi valori (denaro, successo, immagine)… Che non è altro che la fotocopia della società americana. Non a caso Berlusconi ha copiato abbondantemente dagli U.S.A. per la sua Campagna elettorale: tolleranza-zero, sicurezza, diminuzione delle tasse… ma anche il vendere il prodotto politico come si vende la coca-cola.
Il popolo italiano è rimasto vittima di una sapiente operazione di marketing elaborata da esperti del settore. Gli elettori come consumatori! La politica di consumo!
L'Italia ha eletto non il candidato che esprimeva l'idea di governo più idonea a risolvere i problemi del Paese, quanto quello che ha saputo usare meglio i mass-media, le tecniche pubblicitarie e la propria immagine (un'immagine narcisistica quella di Berlusconi!). Senza neanche chiedersi (nell'America puritana almeno se lo sarebbero chiesto!) se ci fosse un conflitto di interessi! È mai possibile che in 6 anni di Governo di centro-sinistra non si sia posto il problema preparando un'appropriata legislazione in merito? (Il tradimento della Sinistra in questi anni è stato grande e ha preparato il risultato di oggi!)
"Gli innumerevoli conflitti d'interesse creerebbero ostacoli tremendi a un Governo Berlusconi, sia in Italia come in Europa", afferma Bobbio in un appello pre-elettorale sottoscritto da eminenti personalità che mi è giunto purtroppo a elezioni finite. "È in gioco la democrazia." - afferma ancora Bobbio - "Una vittoria della "Casa delle libertà" minerebbe le basi stesse della democrazia".
Per me la situazione è ancora più grave poiché il Cavaliere e i suoi pericolosi alleati minano la base vitale stessa della società italiana senza la quale la democrazia è un gioco di parole.
Un Governo Berlusconi non farà altro che accelerare un processo di disintegrazione sociale, morale, legale in atto da tempo nel nostro Paese.
E qui trovo incredibile la cecità di buona parte della Chiesa italiana che si trova a suo agio all'ombra del Cavaliere. Questa "berlusconizzazione" della Chiesa italiana la renderà sempre più funzionale e integrata nel sistema. Altro che la coscienza critica della società! (La Chiesa è chiamata ad essere il termostato della società - diceva M.Luter King - e, invece, ne è solo il termometro.)
Questo mi fa un male boia, proprio perché è la mia Chiesa e poi perché tutto questo lo vivo in questi inferni umani dove sono costretto a vedere quel povero Cristo crocifisso ogni giorno.
Infatti, in questo villaggio globalizzato, le scelte politiche di una nazione come quella italiana, hanno gravi ripercussioni per gli impoveriti della terra. Non possiamo dimenticare che l'Italia fa parte del Club degli otto più grandi della terra, che è schierata in armi a fianco dei Paesi della Nato, che partecipa a importanti decisioni economiche a favore o a danno della vita del pianeta (il vertice dei G8 a Genova!). D'ora in poi la nostra adesione al vangelo liberista, alle leggi del mercato diventerà sempre più accentuato. A scapito dei dannati della terra (sia di Korogocho come di casa nostra!).
È giunto il momento delle decisioni, delle scelte. È l'ora della resistenza (una parola che deve ritornare in auge!).
Dobbiamo guardarci in faccia e contarci: abbiamo bisogno di uomini e donne, soprattutto giovani, capaci di "vedere", di "leggere la realtà"! Giovani capaci di rifiutare l'omologazione e il conformismo ritrovando la gioia di essere se stessi. Come diceva don Milani nella lettera ai giudici: "Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani per cui l'obbedienza non è più una virtù, ma è la più subdola delle tentazioni… e che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto".
Uomini e donne, giovani e non, capaci di mettersi insieme, in gruppi, in comunità di resistenza (la gioia della riscoperta dell'altro differente da me!). Vivere "la convivialità delle differenze" come diceva Tonino Bello. Comunità di resistenza con un sogno da realizzare, capaci di tradurlo in scelte economico-politiche alternative all'Impero. Con una capacità straordinaria di fare (bando ai protagonismi o particolarismi) rete con metodi nonviolenti e in profondo rispetto per il mistero che ogni uomo è!
"In piedi, costruttori di Pace." - diceva Tonino Bello dieci anni fa all'Arena. In piedi, obiettori di coscienza all'Impero berlusconiano, fotocopia dell'Impero del denaro!

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