In occasione di un incontro con Legambiente la mobilitazione riparte

Intimidazioni e bugie. Ma Casalbordino va avanti

Nonostante le minacce e le bugie giunte da Palazzo di Città la cittadinanza prosegue la battaglia di civiltà per la vita
26 giugno 2004

"Questa è una protesta civile e per la vita. E non è un caso che protagoniste ne siano proprio le donne, che sono coloro che danno la vita". Con questo attestato di stima nei confronti delle donne, e della protesta popolare, giovedì scorso è iniziata la serata davanti al presidio contro l'installazione dell'antenna per la telefonia mobile. E ancora una volta la cittadinanza, indignata e convinta ad andare avanti, si è ritrovata compatta insieme agli eroi di questa protesta popolare. Da quel mercoledì della settimana scorsa, nel quale tutto è iniziato, le donne hanno portato avanti un sit-in ad oltranza, tutti i giorni, per impedire con la loro presenza l'inizio dei lavori. Solo la notte, sfinite, il cambio veniva loro dato da alcuni uomini. Ma sono state loro, le donne, le mamme e le nonne di Casalbordino, l'anima e il motore di questa protesta spontanea e di popolo. Giovedì ci si è ritrovati tutti insieme, stretti intorno a loro, in occasione dell'arrivo di un delegato regionale di Legambiente. E' stata l'occasione per fare il punto della situazione. Perché non è accettabile che, in un paese di 6000 abitanti che già ha 7 antenne, l'installazione di una ottava. E' stata l'occasione in cui gli avvocati Luigi Moretta e Corrado Squadrone, che stanno portando avanti la battaglia legale, hanno riportato alla cittadinanza i frutti di 8 giorni di mobilitazione, lanciando nel contempo pesanti accuse contro l'amministrazione comunale. In questi otto giorni ne sono successe di tutti i colori, con il sindaco e la giunta in primo piano. Latitanti di fronte ai cittadini, pochi giorni prima della serata di giovedì, ci siamo ritrovati sui muri del paese due manifesti arrivati da loro. Nel primo i partiti appartenenti alla maggioranza assicuravano la loro vicinanza alla cittadinanza e alle sue istanze. Ribadendo che loro sono contrari a questa antenna e sensibili al diritto alla salute. CHE NON E' NE' DI DESTRA, NE' DI SINISTRA. E invitavano chi stava strumentalizzando la vicenda a smetterla. Ma la perla, come giustamente l'ha definita l'avv. Moretta, è arrivata il giorno prima. La mattina, girando per i negozi, alle loro vetrine ci siamo trovati un secondo manifestino, firmato addirittura dal Comune stesso. Nel manifestino si affermava che l'amministrazione, sensibile alle esigenze della cittadinanza, dopo lunghe ed estenuanti trattative con la ditta installatrice, era riuscita a convincerla a spostare in un sito più idoneo la costruzione. Davanti a questa doppia sortita avremmo dovuto stappare bottiglie di champagne. Ma come dice un noto proverbio popolare "tra il dire e il mare c'è di mezzo il mare". Perché queste sono le chiacchiere, ma i fatti dove sono? Come giustamente recita uno striscione, issato davanti il presidio permanente, "VOGLIAMO NERO SU BIANCO". Infatti gli avvocati Squadrone e Moretta ci hanno ad una ad una svelate le perle dell'amministrazione. Dal zitto tu rivolto allo stesso avvocato Moretta, al cavillo giudiziario sulla destinazione d'uso, unica arma (spuntata in quanto una delibera del Tar la smonta in poche ore) dell'amministrazione. Per arrivare ai silenzi e alle manchevolezze della giunta stessa. Le data parlano chiare e dimostrano come l'inerzia abbia permesso di arrivare ad oggi. Ma la situazione si è dimostrata tesa appena molti di noi sono giunti. Abbiamo visto l'indignazione sui volti delle donne presidianti. E durante la serata abbiamo scoperto il perché. La giunta ha mostrato tutta la sua sensibilità verso la cittadinanza. Infatti poche ore prima della riunione con Legambiente, alcuni solerti tutori dell'ordine sono giunti sul posto. Invitando la popolazione a smontare il presidio e a pagare un bollettino postale per OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO. Si, avete letto benissimo OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO. Al diniego le donne presenti sono state apostrofate come perditempo, gente che non ha nulla da fare e lo fa perdere a chi ha da fare. Ma soprattutto PESANTI OFFESE PERSONALI. Si, ancora una volta avete letto benissimo, PESANTI OFFESE PERSONALI. Le donne stesse, che sono donne di mondo, le hanno riportate come parole irripetibili, indignate e offese. QUESTA E' LA SENSIBILITA' DELL'AMMINISTRAZIONE. MINACCE, INSULTI E INTIMIDAZIONI. Atti antidemocratici e lesivi di quell'articolo 21 della costituzione che tutela "la libera espressione del proprio pensiero". Non soltanto hanno provato a salvarsi con un fiume di dozzinale retorica. No, hanno deciso anche di passare alle vie di fatto. L'indignazione popolare è esplosa e, nella persona dell'avvocato Squadrone, che ne è stato giusto interprete, non poteva non scagliarsi. Ricordando alla signora sindaco che il palazzo di città è della cittadinanza. Che lei è lì in funzione delle esigenze e della volontà pubblica. Quando egli non rappresenta più la cittadinanza, o cambia strada o deve ESSERE LICENZIATA. Che quello che era avvenuto poche ore prima era gravissimo e dimostava l'incapacità di questa giunta. Ma nessuno si è lasciato intimidire, e nessuno lo farà. La protesta continuerà fino alla fine. E' già partita, su consiglio e con l'appoggio di Legambiente, una raccolta firme per chiedere la realizzazione di un piano antenne, con variazione al PRG, unico atto possibile per fermare la grave situazione in atto. E per impedire che in futuro possa ripresentarsi. Altro che destinazione d'uso! E alle prima avvisaglie di un nuovo colpo di mano per la realizzazione dei lavori. in quel punto o altrove, "suoneranno le sirene a richiamare la cittadinanza", come ha affermato l'avvocato Moretta. Ma nel frattempo siamo stufi delle parole. Nel suo manifestino la giunta affermava che, dopo estenuanti trattative (dobbiamo aiutarli nel ritemprarsi dalla fatica?), era riuscita a trovare un sito più idoneo alla cosa. Al di là del fatto che un'ottava antenna non serve, quindi NON DEVE ESSERE INSTALLATA SENZA SE E SENZA MA, ci mettano nero su bianco qual è questo sito più idoneo. Stiamo ancora aspettando che ci venga messo nero su bianco questo posto e che la si finisca di prendere in giro la cittadinanza.

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