L’ultima crudeltà del business, il cane finisce nella lavatrice
BOLOGNA – Provate a immaginare di andare al supermarket per la spesa. Caricate sulla macchina il cane peloso e lercio. Nell’ampio corridoio del supermercato si affacciano numerosi negozi. Accanto al grande salone del parrucchiere c’è l’autolavaggio per cani e gatti. Inserite la carta di credito e selezionate la razza del cane. Se è un cane da pagliaio pigiate l’icone del covone di grano. Poi dovete scegliere il programma: ne ha cinque. Infine il profumo: gelsomino, acqua di colonia o sandalo.
Aprite l’oblò, infilate dentro Fido, chiudete e schiacciate il pulsante rosso. Ora avete mezz’ora di tempo, quanto dura il ciclo normale. Fate la vostra spesa e dopo mezz’ora precisa, la luce verde indica che potete aprire l’oblò e ritirare Fido, lindo e profumato come una meretrice. Fantascienza? Beh, mica tanto. Allo Zoomarket, la fiera di accessori per animali da compagnia che chiude oggi i battenti a Bologna, gli Spagnoli del Netwash Group hanno presentato la rivoluzionaria Whasmatic-Kan, un’invenzione tutta iberica già commercializzata negli Stati Uniti. Insomma la lavatrice c’era davvero con tanto di pubblicità, locandine e dèpliants. Non solo c’era la lavatrice, ma c’erano anche i “volontari” per la dimostrazione.
Il primo giorno sembra che un cane sia stato lavato tre volte, tanto che uno spettatore di chiara origine emiliana ha detto “Mo al srà caschè in tla maza dal sès, puvrèt” (Sarà caduto nei liquami di maiale, poveretto) Il giorno dopo sotto un altro. Il terzo giorno, sfiga per gli spagnoli ha voluto che un drappello di ambientalisti, guidati dal consigliere regionale dei Verdi Daniela Guerra, abbia visitato il padiglione 22 e visto dall’oblò un pastore tedesco che non sembrava godere per nulla del trattamento jacuzzi. È successo un casino. La polizia veterinaria ha obbligato gli scandalizzati spagnoli a interrompere la dimostrazione di lavaggio che, a detta della Guerra, era stata preventivamente autorizzata dal Comune. Sono partite denunce per maltrattamento. Qualcuno degli ambientalisti si è poi chiesto chi ha procurato i cani finiti nella lavatrice. Momenti di tensione e mancate risposte che non sono garbate al consigliere regionale.
Pare che lo stesso personale del Comune abbia interessato un’associazione animalista, a nome “Aquila”, che incredibilmente ha accettato di fornire i cani. Giuliano Bianchi, dirigente di Aquila, non vede dove sia il problema, visto che in altri paesi queste macchine sono già in funzione. Immagino si riferisca agli Stati Uniti. Se è così sarebbe opportuno che qualcuno informasse il sig. Bianchi che per numerosi americani estirpare le unghie dei propri gatti è un fatto normale, visto che il divano di pelle è costato molto più del gatto. Non sempre gli USA sono un faro di civiltà assoluta. Anche loro qualche scheletro nell’armadio ce l’hanno. Se dunque l’associazione animalisti ha fornito i cani, a dispetto del nome, direi che i suoi dirigenti non sono delle Aquile.
Il funzionamento della Washmatic – Kan è di una semplicità estrema, sostengono gli spagnoli che vendono la macchina. Accanto alla facilità d’uso ci sono tutti i pregi che mancano ad un lavaggio manuale, durante il quale si può scivolare e cadere, si può essere morsicati dal cane, ma il grande pregio è che si può lavare l’animale in estate e in inverno quante volte si vuole, anche tutti i giorni. Con tutte le infezioni e i parassiti che girano, sussurrano malignamente i venditori… Nel sito internet la Netwash (aplicaciones tècnicas de lavado) vi assicura che i vostri cani saranno felici di sentirsi puliti senza avere annoiato il padrone con faticose toelettature: togliere il collare al cane, shamparlo, sciacquare, fonare, tutta roba che non serve più. E, sottolineano gli spagnoli, non vi abbiamo ancora detto i vantaggi della lavatrice per i gatti...Basta così, non lo voglio sapere. I miei gatti profumano già di ciclamino.
Da ieri mattina la lavatrice giace inane e dallo stand sono scomparsi i dèpliants. Sono rimasti gli spagnoli a mugugnare: “Italianos cabrones, puerca vaca”.
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