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    Organizzato da Pax Christi e PeaceLink

    È iniziato il primo corso di Intelligenza Artificiale generativa per la pace

    Ci si pone l'obiettivo di "alfabetizzare" i partecipanti all'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale generativa per la creazione di testi e prodotti utili al giornalismo online e al mediattivismo.
    17 aprile 2024 - Redazione PeaceLink
  • MediaWatch
    Il servizio pubblico tende a schivare la delicata questione dei disertori

    Ucraina, quello che la RAI non ci racconta

    Vi è una sorta di reticenza nel raccontare il fenomeno diffuso della renitenza alla leva dei giovani ucraini. E delle donne ucraine che chiedono in piazza il ritorno a casa dei soldati. Si preferisce parlare dei soldati feriti che vogliono ritornare al fronte a combattere per difendere la patria.
    17 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Conflitti
    Il morale tra le truppe è cupo mentre i giovani stanno schivando la leva militare

    Perché l'Ucraina sta perdendo la guerra

    L'incapacità dell'Occidente di inviare armi a Kiev sta mettendo Putin sulla buona strada per la vittoria. Nei recenti incontri con POLITICO, i leader politici del paese hanno riconosciuto che gli spiriti pubblici stanno cedendo mentre l'Ucraina sembra scivolare verso il disastro
    17 aprile 2024 - Jamie Dettmer (opinion editor di POLITICO Europe)
  • Editoriale
    Israele ha annunciato un nuovo attacco contro l'Iran

    Contro la logica della vendetta: perché la guerra non è la risposta

    Come pacifisti chiediamo che l'intera comunità internazionale, in sede ONU, prenda le distanze dal ciclo infinito di ritorsioni, superando le divisioni e mettendo da parte i calcoli geopolitici in nome di un solo obiettivo: allontanare il più possibile lo spettro di una terza guerra mondiale
    16 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Conflitti
    Continua il tentativo di reprimere ogni critica dei massacri compiuti da Israele in Palestina

    Berlino, la polizia interrompe il congresso sulla Palestina

    Il congresso di tre giorni organizzato per discutere del massacro in corso a Gaza e del ruolo tedesco nel supportarlo è stato bloccato e vietato dalla polizia dopo pochi minuti dall’inizio del secondo intervento.
    14 aprile 2024 - Pressenza (Redazione Italia)

Campagna: firma contro le bombe a grappolo dei soldati usa

Campagna conclusa

Promossa da: paolo ciulli (amnesty)
Il 1° aprile almeno 35 civili - tra cui molti bambini - sono stati uccisi ed altri 300 sono rimasti feriti a seguito di un attacco militare lanciato dalle forze statunitensi contro la città di al-Hilla. Amnesty International è sconcertata per le notizie secondo le quali, durante l'attacco, sono state utilizzate bombe a grappolo. invia petizione ambasciatore usa

Amnesty International ha espresso profonda preoccupazione per l'alto numero
di vittime civili che la guerra in Iraq sta provocando e per il ricorso
alle bombe a grappolo nel corso di attacchi militari contro aree densamente
popolate.

Il 1° aprile almeno 35 civili - tra cui molti bambini - sono stati uccisi
ed altri 300 sono rimasti feriti a seguito di un attacco militare lanciato
dalle forze statunitensi contro la città di al-Hilla. Amnesty International
è sconcertata per le notizie secondo le quali, durante l'attacco, sono
state utilizzate bombe a grappolo.

"L'uso delle bombe a grappolo ad al-Hilla costituisce un attacco
indiscriminato e una grave violazione del diritto internazionale
umanitario" - ha accusato l'organizzazione per i diritti umani.

"Se gli USA parlano seriamente quando dicono di voler proteggere la
popolazione civile, allora devono impegnarsi pubblicamente a sospendere
l'uso delle bombe a grappolo. Continuare a usarle significherà causare
indiscriminatamente morti e feriti tra la popolazione civile".

Secondo le informazioni ricevute da Amnesty International, ad al-Hilla sono
state usate bombe a grappolo del tipo BLU97 A/B. Ognuna di esse contiene
202 ordigni - denominati BLU 97 - di dimensioni simili a una lattina da
bibita. Le bombe a grappolo si spargono su un'area pari a quella di due
campi da calcio. In almeno il 5% dei casi, gli ordigni contenuti al loro
interno non esplodono all'impatto al suolo, trasformandosi in mine
anti-persona e prolungando nel tempo il rischio di morte per chiunque vi
entri in contatto.

Adesioni dal 4 aprile 2003: 15 persone

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