Conflitti

180.000 vittime di genocidio a Timor Est

Appello a Kofi Annan: solo un Tribunale internazionale può garantire
giustizia a Timor Est
22 gennaio 2006
Associazione per i popoli minacciati

Le Nazioni Unite devono finalmente impegnarsi in modo coerente per
l'istituzione di un Tribunale internazionale ad hoc in grado di
giudicare i responsabili del genocidio commesso a Timor Est. Questo è
quanto l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede in un appello
al Segretario Generale dell'ONU Kofi Annan. Visto che i governi
dell'Indonesia e di Timor Est continuano a ostacolare l'effettiva
ricerca dei responsabili del genocidio, i parenti delle vittime possono
ormai sperare solo nelle Nazioni Unite per ottenere giustizia. Kofi
Annan non può continuare a ignorare gli appelli degli esperti dell'ONU
che più volte hanno chiesto l'istituzione di un tribunale internazionale
perché un'effettiva pacificazione può avvenire solo se accompagnata
dalla punizione dei responsabili dei crimini commessi.

Giovedì sono stati pubblicati stralci di un rapporto finora sconosciuto
della Commissione per la Verità su Timor Est, nel quale si afferma la
responsabilità indonesiana per l'uccisione sistematica di 180.000
persone durante l'occupazione (1975-1999) dell'ex colonia portoghese.
Oggi Kofi Annan consegnerà ufficialmente al governo di Timor Est questo
rapporto lungo 2000 pagine e basato sulle testimonianze di 7.500 testimoni.

In considerazione del fatto che finora solo qualche semplice soldato è
stato chiamato a rispondere di violazioni dei diritti umani, l'APM
chiede che i principali responsabili del genocidio non continuino a
restare impuniti. Un tribunale per i diritti umani istituito ad hoc
nella capitale indonesiana Giacarta ha condannato in prima istanza due
Timoresi dell'Est a dieci anni di carcere ma i leader militari e
politici dell'epoca sono rimasti impuniti.

Anche il tribunale speciale di Timor Est non ha potuto ristabilire la
giustizia a causa della mancanza di collaborazione da parte delle
autorità indonesiane. Mentre le organizzazioni per i diritti umani
continuano a chiedere l'istituzione di un tribunale internazionale, il
governo di Timor Est, preoccupato per i rapporti con il potente vicino,
non fa assolutamente nulla per porre termine all'impunità. Così
risultano anche inutili i lavori della Commissione bilaterale per la
Verità e l'Amicizia, istituita nel dicembre 2004 tra Indonesia e Timor
Est, poiché manca ogni volontà politica di fare luce ed elaborare
correttamente il genocidio.

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