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"Angelicamente anarchico" di Don Andrea Gallo (con prefazione di Vasco Rossi) - Mondadori - euro 14,00

Il posto di un prete - afferma don Gallo, in questa sua autobiografia - e' fra la gente: in chiesa, per strada, in fabbrica, a scuola e in ogni dove vi sia qualcuno che soffra e che abbia bisogno di aiuto; per questo lui ha deciso di camminare insieme ai tossici, alle prostitute, ai deviati, ai balordi, ai border line, ai migranti e a tutti coloro che, come diceva De Andre' (anch'egli genovese): "viaggiano in direzione ostinata e contraria"...
15 aprile 2005

In questo libro don Gallo narra, attraverso gli incontri e gli eventi, la sua vita,e, senza dimenticare il suo essere prima di tutto un prete, esprime i suoi punti di vista su temi complessi come la lotta alla droga, la politica, la "nuova" globalizzazione e l'anarchia; quell'anarchia che, secondo don Gallo, e' uno stato d'animo, una categoria dello spirito...

Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, Andrea Gallo, incontra don Piero Doveri, un prete di don Bosco, un salesiano di nessuna fama, ma di eccezionale "caratura"; un prete che sapra', con la sua allegria e la sua disponibilita' nei confronti dei ragazzi, cambiare la vita di Andrea e "contagiargli" la voglia di stare accanto ai giovani e di diventare anch'egli un prete di don Bosco...

Don Gallo si definisce, oggi, un prete da marciapiede, perche' e' sui marciapiedi che vive ogni giorno e ogni notte, cercando la speranza insieme alle persone che incontra. Trent'anni fa ha iniziato, dormendo in un sacco a pelo, a stare vicino alla gente da marciapiede, oggi continua in quel suo "cammino" nella "sua" Comunita' di San Benedetto al Porto dove ospita oltre cento residenti e svariate attivita' che vanno dal ristorante alla bottega dell'artigianato, fino alle iniziative a favore dell'America Latina. Prima ancora, sempre a Genova, nel 1960 don Gallo e' stato tenente cappellano, su una nave-scuola, dove venivano "buttati" i ragazzi che vivevano sulla strada e che in citta' venivano chiamati "piccoli delinquenti".

Don Gallo ha scelto da che parte stare, ed egli ha l'impressione che sia la stessa parte che anche Gesu' aveva scelto, non si legge forse nel Vangelo:"I pubblicani e le prostitute vi passeranno avanti nel Regno di Dio"?
Don Gallo crede che una scelta (anche politica) debba basarsi non tanto su di un'ideologia, ma su di una scala di valori. L'ideologia puo' smarrirsi, ma i valori di pace, giustizia sociale ed equita' non possono e non potranno mai smarrirsi ne' confondersi...

Senza seguire un ordine cronologico, don Andrea Gallo, nelle pagine di questo libro "parla" con lo stesso amore, di sua mamma e della sua difficolta' nel tentativo di capire come potesse, suo figlio, essere comunista e, al tempo stesso un prete di don Bosco; del suo incontro con Manu Chao e del Bar Clandestino; dell'incontro con Stella un transessuale brasiliano sbarcato in Italia con il sogno di diventare ballerina e finito in un brutto giro; e di tante e tante altre persone...

La speranza di don Gallo e' quella che un giorno tutti saremo piu' poveri; perche' il povero e' colui che ha una speranza sciolta da tutte le condizioni contingenti; mentre noi, quando "speriamo", lo facciamo purche' cio' che abbiamo non venga meno. Non ci potra' essere mai giustizia mondiale se non saremo tutti piu' sobri, piu' parsimoniosi, piu' poveri, piu' giusti, in tutti i nostri pensieri i nostri rapporti, i nostri progetti. Anche Gesu' ha scelto di essere povero e per nascere ha preferito una mangiatoia al Palazzo, e questo, sempre secondo don Andrea Gallo nessuno mai dovrebbe dimenticarselo!

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