Un fenomeno sempre più insidioso
Mercenari in zone di guerra
L'ex presidente del gruppo di lavoro per la Convenzione che regolamenta le Compagnie di sicurezza privata li ha definiti "i nuovi pirati". Mandanti ed esecutori dei crimini in genere restano impuniti. Gli interventi dei rappresentanti della Rete Italiana per il Disarmo, a Ginevra, hanno evidenziato la gravita' della violazioni dei diritti umani ad opera di contractors internazionali. Ecco il comunicato della Rete
24 agosto 2012
Rete Italiana per il Disarmo
comunicato stampa
Mercenari in zone                di guerra
Stati Uniti e Unione Europea ostacolano regolamentazione da parte dell'ONU
Roma, 23 agosto 2012
Si e' conclusa con un evidente conflitto tra          ONG e governi la seconda sessione del gruppo di lavoro          intergovernativo sulla Convenzione per regolamentare            le Compagnie Militari e di Sicurezza Private (PMSCs), che si            è tenuta dal 13 al 17 agosto a Ginevra, presso il Consiglio            per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. 
Per l'Italia era presente una delegazione          della Rete Italiana per il Disarmo, guidata          da Un ponte per... e Mani Tese            Ong/Onlus, al fianco dei partner internazionali          dell'Iraqi Civil Society Solidarity Initiative. 
Gli interventi dei nostri rappresentanti          hanno evidenziato la gravita' della violazioni dei diritti          umani ad opera di contractors internazionali in Iraq,          denunciando la loro partecipazione, al fianco delle truppe          regolari, a bombardamenti aerei indiscriminati, omicidio e          stupro di civili, in Medio Oriente come in Africa.
Nella maggior parte dei casi, mandanti ed          esecutori dei crimini restano impuniti, a causa della          lunghezza e del costo dei processi, così come          dell'indisponibilita' degli Stati ad assistere legalmente le          vittime e dell'assoluta inefficacia dei meccanismi di ricorso          non giudiziari, come quelli stabiliti dalle linee guida OCSE          sulle imprese multinazionali.
D'altra parte, i referenti del            governo americano e inglese sono stati molto netti nel            rifiutare l'ipotesi di una convenzione vincolante per            regolamentare l'attivita' dei mercenari, e l'intera Unione            Europea si e' allineata a questa posizione. 
Referenti di vari paesi membri dell'UE hanno dichiarato di non potersi schierare a favore di una Convenzione finche' non vi sara' consenso tra tutti i paesi occidentali.
Referenti di vari paesi membri dell'UE hanno dichiarato di non potersi schierare a favore di una Convenzione finche' non vi sara' consenso tra tutti i paesi occidentali.
Da parte loro, Cina, Russia, Egitto, Sud          Africa e Venezuela hanno invece sottolineato la necessità di          approvare una forte regolamentazione varata dall'ONU, dal          momento che queste agenzie operano a livello transnazionale.
Emerge quindi la sempre crescente            tendenza degli Stati a privatizzare la guerra e la difesa            nazionale, esternalizzando le proprie attivita' militari ad            agenzie che rispondono a logiche di interesse privato. 
L'ex presidente del gruppo di lavoro per la          Convenzione, Jose' L. Gómez del Prado, li ha definiti "i nuovi          pirati", in un articolo di denuncia pubblicato poco prima          dell'inizio della sessione di Ginevra.
L'intervento delle ONG, unite nella nuova          Coalizione Internazionale per il controllo delle PMSCs, ha          aiutato i tecnici che compongono il gruppo di lavoro a          ottenere una proroga di due anni per le attività del gruppo, a          cui si aggiungeranno ora referenti istituzionali.
Si auspica quindi che la prossima bozza di          convenzione, redatta con la partecipazione attiva dei          diplomatici, possa essere presa in esame dalle istituzioni.
Il rapporto ufficiale del gruppo di lavoro,          che verra' reso pubblico il 30 agosto sul sito ufficiale del          Consiglio dei Diritti Umani, si chiude con la raccomandazione          di approfondire gli aspetti legati ai diritti umani e alla          denuncia delle violazioni, e quella di esaminare l'avanzamento          delle legislazioni nazionali per la registrazione, licenza e          appalto di PMSCs.
Le ONG irachene ne discuteranno con i          partner internazionali nella prossima Conferenza dell'Iraqi          Civil Society Solidarity Initiative, in programma a Bassora il          prossimo ottobre.
In Italia, la Rete Disarmo lavorera'          affinche' le nostre istituzioni si attengano agli standard di          regolamentazione non vincolanti che già raccolgono consenso          internazionale, come quelli sanciti dal Documento di Montreux.
Segui la campagna e firma a sostegno della dichiarazione delle ONG sul blog:
http://controlpmsc.org/
Per l'articolo di Jose' L. Gomez              del Prado: http://globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=32307
Per leggere il rapporto del              gruppo di lavoro: http://www.ohchr.org/EN/HRBodies/HRC/WGMilitary/Pages/OEIWGMilitarySession2.aspx
Per il Documento di Montreux: 
http://www.icrc.org/eng/resources/documents/misc/montreux-document-170908.htm
http://www.icrc.org/eng/resources/documents/misc/montreux-document-170908.htm
Per interviste alla delegazione              italiana e approfondimenti:
francesca.manfroni@unponteper.it - 339.2701528
segreteria@disarmo.org - 328/3399267
francesca.manfroni@unponteper.it - 339.2701528
segreteria@disarmo.org - 328/3399267
 
Note: Della Rete Italiana per il Disarmo fanno parte oltre 30 associazioni
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