Rapporto UNHCR
E' stato presentato il Rapporto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR); c'è subito una buona notizia: il numero dei rifugiati è sceso ai minimi da 25 anni a questa parte. Infatti, il numero delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni è diminuito a 9,2 milioni. Nel 1982 erano circa 18 milioni!
Ma putroppo questo è in effetti l'unico dato realmente positivo del Rapporto: infatti, se il numero dei rifugiati internazionali è diminuito, ha invece raggiunto livelli catastrofici quello dei "profughi interni", cioè degli sfollati da una zona ad un'altra del proprio Paese: sono infatti questi ultimi circa 25 milioni. Questo perchè sono diminute le guerre "vere" (cioè tra due o più Stati), ma non le guerre civili, che hanno un impatto sulla popolazione forse ancora peggiore, perchè scappare all'estero è sempre più difficile.
L'Alto commissario Onu per i Rifugiati, il portoghese Antonio Guterres sottolinea che "questo è oggi il più grande fallimento dell'azione umanitaria".
Nel Rapporto, poi, si evidenzia che i rifugiati, pur essendo diminuiti, hanno oggi minori possibilità di potere un giorno tornare nelle loro case: il gruppo più vasto, la situazione più "intricata", resta quella dei palestinesi: 4,2 milioni di rifugiati sparsi per tutto il Medio Oriente.
Ma l'elemento nuovo, e forse più inquietante, sottolineato con forza dal Rapporto, è rappresentato da quel mix di razzismo e intolleranza e di chiusura che i Paesi ricchi stanno adottando nei confronti dell'asilo.
Questa chiusura, sostiene l'UNHCR, è del tutto ingiustificata soprattutto in Europa. Che l'Agenzia critica apertamente: per il recente dibattito sui centri per l'esame delle domande d'asilo nei Paesi d'origine; per alcuni casi specifici, come quello dell'Italia e del rinvio in Libia (2004) di gruppi di persone sbarcate a Lampedusa.
Ma ad attirare le critiche più forti dell'Agenzia è il "Regolamento Dublino II",
approvato dall'Unione Europea nel 2003, e che che limita in maniera molto forte le possibità di ottenere asilo, creando situazioni paradossali e drammatiche.
Tanto che la stessa UNHCR ha chiesto ufficialmente all'Unione Europea di rivedere le sue norme sul diritto d'asilo.
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