Ecuador sull'orlo della guerra civile
Drammatici appelli arrivano dalle ONG italiane impegnate in Ecuador: la situazione sta precipitando verso un colpo di stato per ripristinare la presidenza di Gutièrrez o piuù probabilmtne una guerra cibile di cui non si intravedono chiari sviluppi. Il nuovo presidente ha revocato i lmandato al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e al capo della Polizia, ha formato un nuovo governo già riconosciuto dagli Stati Uniti;ma il nodo è la situazione economica: il nuovo ministro dll'economia, Rafael Correa, ha assicurato che il nuovo governo si propone di applicare "una politica economica etica, patriottica, con obiettivo il bene comune e la ripresa". Correa, un economista di 42 anni che non ha mai eavuto fino ad ora alcun incarico pubblico e non sembra legato ad alcun partito, ha specificato che cercherà di eliminare il fondo petrolifero (Feirep) a cui fanno capo le entrate del greggio e che è destinato a far fronte all'indebitamento pubblico, per usare invece tali proventi per coprire necessità fiscali e per finanziare programmi sociali. Questa sarebbe una svolta rispetto alla politica economica del precedente governo, ma ci sobo molti dubbi che il sistema finanziario internazionale e il FMI lo possa permettere. Intanto si hanno notizie dell'arrivo a Quito di persone armate facenti parti della fazione che appoggia ancora Gutièrrez, mentre le strade dlla capitale sono ancora teatro discontri tra manifestanti e polizia e l'aereoporto della capitale è ancora chiuso.
L'Associazione delle Ong Italiane ha diramato un comunicato che esprime "preoccupazione per la crisi politica e istituzionale in corso in Ecuador, paese che ormai da anni è immerso in una drammatica situazione economica e sociale". Le Ong italiane hanno chiesto al Governo e alle istituzioni ecuadoriane "di garantire il diritto alla piena libertà d'espressione per quanti, in maniera non violenta e propositiva, stanno dimostrando il proprio malcontento e richiedono la costituzione di uno Stato multietnico e multiculturale basato sull'equità economica e sul pieno sviluppo materiale, spirituale e culturale delle persone e dei popoli che costituiscono l'Ecuador"
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