Telesur: La voce del Sudamerica
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Guadagnatasi presto l’appellativo di «Al Jazeera del sud», incubo degli Stati Uniti e simbolo di un pluralismo finora sconosciuto in un’America latina in cui finora si è sempre imposto il modello mediatico di Washington, Telesur raggiunge 370 milioni di ispanoamericani, di cui 180 sono brasiliani. Poco meno di metà delle sue trasmissioni, iniziate l`estate scorsa e ancora in fase sperimentale, sarà dedicata all’informazione e agli approfondimenti giornalistici, mentre il resto della programmazione verterà sulla produzione delle tv regionali latinoamericane, sulle attività delle organizzazioni sociali e sulla storia del continente.
Affidata la direzione al giornalista uruguayano Aram Arahonian, Telesur intende coprire il vuoto informativo che grava sul Sudamerica puntando sulla redazione centrale di Caracas e quelle di Buenos Aires, L’Avana, Città del Messico, Montevideo, Bogotà e Brasilia.
Il logo di Telesur
Proprio la redazione di Brasilia svolgerà un ruolo di primo piano sotto la direzione di Beto Almeida, rappresentante per il paese verdeoro (oltre che sindacalista del collegio dei giornalisti brasiliani) insieme a Walter Salles, Fernando Morais e Orlando Senna nel consiglio di consulenza di Telesur, formato da intellettuali latinoamericani del calibro di Perez Esquivel, Ernesto Cardenal e Galeano.
In un quadro in cui sono gli stessi stati a partecipare e a finanziare Telesur come azionisti (Venezuela nella misura del 51 per cento, Argentina del 20, Cuba 19 e Uruguay 10), spicca la posizione più anomala del Brasile che, pur avendo una propria redazione a Brasilia, non partecipa a livello governativo e sembra restare, forse anche per motivi linguistici, più defilato. L’intenzione della redazione diretta da Almeida è comunque quella di dare ampio spazio alle vicende brasiliane, soprattutto quelle di carattere sociale a partire dagli aggiornamenti sulle lotte del più forte movimento di campesinos dell’America latina, quello dei Sem terra, passando per le problematiche ambientali dell’Amazzonia saccheggiata dalle grandi multinazionali.
In un paese dalle enormi differenze sociali quale è il Brasile nel quale l’85 per cento delle produzioni audiovisive è nordamericano, scopo di Telesur sarà anche di gettare le basi per una informazione a carattere antiliberista che punti a stimolare il governo Lula, finora costretto a rimanere legato ai dettami del Fondo monetario internazionale e degli Stati Uniti.
L`inaugurazione di Telesur dallo studio di Caracas, in Venezuela
i. L’attendismo del Brasile, che al momento non ha deciso una piena integrazione all’interno di Telesur, si spiega inoltre con il progetto, da tempo in atto, di veicolare la propria immagine e i prodotti informativi all’esterno del paese tramite il canale “Tv Brasil Internacional”. Ma da Brasilia tengono a precisare che la presenza defilata non impedisce una collaborazione con i principali paesi promotori della nuova emittente tv come il Venezuela di Hugo Chavez, cui gli Stati Uniti stanno cercando in tutti i modi di far tagliare i ponti con il presidente Inácio Lula.
L’obiettivo principale che si è posto Beto Almeida in questi primi mesi di programmazione di Telesur è di far sì che il segnale dell’emittente sia ritrasmesso gratuitamente dalle tv comunitarie in modo tale che la «Cnn dell’America latina» possa raggiungere il maggior numero possibile di brasiliani e aggiungersi così alla Tv Educativa del Paranà, che già ne trasmette la programmazione. All’opera di diffusione di Telesur si sono immediatamente adoperati i principali movimenti brasiliani, tra cui Via Campesina e il sindacato dei giornalisti del Rio Grande do Sul, con lo scopo di controbattere a eventuali tentativi del governo degli Stati Uniti di metterla sotto silenzio, mentre la sezione di Attac di Porto Alegre sta lavorando per fare sì che almeno i suoi notiziari siano ritrasmessi dal canale comunitario di Porto Alegre.
«Il debito informativo e culturale che i mezzi di comunicazione hanno contratto in questi anni con le popolazioni latinoamericane diventerà, secondo le intenzioni della redazione brasiliana, un progetto di giornalismo di controinformazione in cui gli indigeni avranno spazio e voce propri ma anche i neri, i senza terra e tutti coloro che racconteranno le loro storie con dignità e intelligenza», ha dichiarato Beto Almeida. Gli sviluppi di Telesur, impensabili solo fino a pochi anni fa, permetteranno di raggiungere non soltanto la popolazione latinoamericana, ma anche i quasi 50 milioni di latinos che risiedono negli Stati Uniti.
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