Latina

SPECIALE Colpo di Stato in Honduras

7 settembre 2009
Giorgio Trucchi

Campagna internazionale UITA contro il colpo di Stato in Honduras

Sono passati oramai 70 giorni da quel 28 giugno, quando le truppe militari hanno fatto irruzione sparando nella casa del presidente dell'Honduras, Manuel Zelaya Rosales, l'hanno catturato e condotto alla base militare nordamericana di Palmerola, per poi "trasferirlo" in Costa Rica.

66 giorni in cui le organizzazioni popolari, i movimenti sociali, le centrali sindacali, i partiti e movimenti politici della sinistra honduregna si sono uniti nel Fronte Nazionale Contro il Colpo di Stato ed hanno resistito, manifestando tutti i giorni per le strade della capitale ed in centinaia di altre città e paesi.
Hanno sopportato la feroce repressione dell'esercito e della polizia, hanno visto cadere i corpi esanimi dei loro compagni, colpire e torturare chi ogni giorno continua a dire "No" al colpo di Stato, in mezzo ad una vera e propria dittatura mediatica dei principali mezzi di comunicazione (come hanno dettagliatamente riportato i resoconti della Commissione Interamericana dei Diritti Umani -CIDH- e varie organizzazioni nazionali ed internazionali che operano in questo delicato settore).

Per più di due mesi la comunità internazionale ha condannato il colpo di Stato, abbozzando alcune misure di pressione come il ritiro del personale diplomatico dalle ambasciate, la sospensione dei fondi destinati ad integrare la spesa pubblica ed altri programmi, l'esclusione dell'Honduras dall'Organizzazione degli Stati Americani, Osa, e dalle negoziazioni dell'Accordo di Associazione tra la Unione Europea ed il Centroamerica (AdA).

Troppo poco, pensano in molti. Ed in effetti si ha l'impressione che di fronte ad un fatto così grave, che ha avuto l'obiettivo non solo di bloccare il processo di cambiamento in atto in Honduras, ma soprattutto di dare un messaggio molto chiaro al resto dei paesi centroamericani e di frenare il processo di unione latinoamericana e l'espansione dell'ALBA, si sarebbe potuto e dovuto fare di più.
Un esempio su tutti il comportamento del governo nordamericano, che a 66 giorni da quel 28 giugno sta ancora analizzando se si sia tratattato o no di un colpo di Stato e si è limitato ad adottare alcune deboli misure di ritorsione contro il governo de facto di Roberto Micheletti.

Dopo il fallito tentativo di rientrare nel paese, il presidente Manuel Zelaya ha fatto base in Nicaragua ed ha alla fine accettato di sottoscrivere l'Accordo di San José.
Tale Accordo, minuziosamente preparato dall'attuale presidente del Costa Rica, Oscar Arias, e promosso dalla Segretaria di Stato statunitense Hillary Clinton, prevede un ritorno di Zelaya prima delle prossime elezioni del 29 novembre, ed una serie di punti che di fatto lo lascerebbero con le mani legate fino alla scadenza del suo mandato. Tra i principali punti, un processo di amnistia per i delitti politici, la rinuncia assoluta alla Consulta Popolare per creare una Assemblea Costituente, il passaggio del controllo dell'esercito nelle mani della Corte Suprema di Giustizia e l'accettazione del Bilancio Pubblico approvato dal Parlamento dopo il colpo di Stato.

Nonostante i contenuti del'Accordo di San Josè, che riflettono la chiara intenzione dell'amministrazione nordamericana di impedire il protrarsi del golpe, approfittando però dell'occasione per fare piazza pulita di qualsiasi influenza ALBA - leggi Chávez e Ortega - nel paese, il presidente de facto, Roberto Micheletti, e soprattutto i potenti gruppi economici nazionali ed internazionali che lo manovrano, si sono rifiutati di considerarlo come l'unica via d'uscita possibile alla crisi.
Per questi settori che controllano l'economia e la politica del paese l'obiettivo è resistere fino allo svolgimento delle elezioni e presentare nuove autorità, convinti che il silenzio mediatico sceso sul paese e sulla lotta quotidiana di migliaia di persone e il tempo trascorso, aiuteranno a convincere la comunità internazionale a voltare pagina.
In questo momento, il rischio della "normalizzazione" è forse il nemico più pericoloso per tutte quelle espressioni sociali che si oppongono strenuamente a questo colpo di Stato, che ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio progetto pilota per sperimentare nuove forme di abbattimento "democratico" di governi legittimamente eletti, ma troppo scomodi.

Il Fronte Nazionale Contro il Colpo di Stato e lo stesso presidente Zelaya hanno già annunciato che non riconosceranno i risultati delle elezioni se prima non si ristabilisce l'ordine democratico nel paese e nei prossimi giorni la comunità internazionale dovrà esprimersi su questo punto cruciale per il futuro dell'Honduras e di tutta l'America Latina. Qualsiasi nuovo tentennamento sarebbe una nuova ferita mortale dagli esiti imprevedibili.

Durante la giornata di martedì 1 settembre, il presidente Manuel Zelaya si riunirà con l'assemblea generale della Osa e chiederà una dichiarazione forte e precisa contro il processo elettorale.

Non potendo, per ovvi motivi, tradurre in italiano la grande quantità di informazioni prodotte durante il mese di agosto, vi lascio una serie di link per consultare ciò che più vi può interessare. Si tratta di articoli (in spagnolo), video e foto apparsi dopo l'ultimo articolo in italiano che trovate su www.itanica.org e che risale al 31 luglio.

Articoli:

- Il vero volto di una dittatura bestiale
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/el_verdadero_rostro.htm

- Questo popolo non ha più paura
http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/este-pueblo-perdio-el-miedo.html

- Sangue dei martiri, seme di libertà
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/sangre_de_martires.htm

- Vogliono chiudere Radio Globo, la voce del popolo http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/quieren-clausurar-radio-globo-la-voz.html

- Violenta repressione contro gli studenti http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/honduras-violenta-represion-contra.html

- Il paese rimane mobilitato e Tegucigalpa resiste
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/el_pais_permanece_movilizado.htm

- Il colpo di Stato ed i gruppi economici http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/el-golpe-de-estado-y-los-grupos.html

- Rel-UITA in prima linea nella lotta del popolo honduregno
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/rel_uita_comprometida.htm

- Il popolo che ha dimenticato il silenzio http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/el-pueblo-que-olvido-el-silencio.html

- I gorilla lanciano una scalata repressiva
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/escalada_represiva.htm

- Obama e il nido dei serpenti
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/obama_y_el_nido_de_la_serpiente.htm

- Una chiesa asserragliata nei sui templi
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/con_andres_tamayo.htm

- CIDH: "Chi ha violato i diritti umani deve essere processato e condannato" http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/cidh-quienes-violaron-los-derechos.html

- Il nostro progetto è del popolo
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/con_carlos_reyes-5.htm

- Nè campagna, nè elezioni se persiste il golpe
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/ni_campania_ni_elecciones.htm

- Zelaya rifuta le elezioni e la proposta di Micheletti
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/zelaya_rechaza_elecciones.htm


Video:

- La risposta dopo la repressione http://www.youtube.com/watch?v=5vSEPiTBvzA
- Roger Vallejo martire della libertà http://www.youtube.com/watch?v=6mhtOP9eZZ4
- Davanti alla Corte Suprema di Giustizia la gente chiede democrazia http://www.youtube.com/watch?v=0sjcDvPjeuQ
- La Rel-UITA a fianco della lotta del popolo honduregno http://www.youtube.com/watch?v=fw9fJ6Gynq8
- Fronte Nazionale Contro il Colpo di Stato: "Ni un paso atrás" http://www.youtube.com/watch?v=tmvmgNHFkLQ
- Padre José Andrés Tamayo alla testa della Marcia di Resistenza Popolare http://www.youtube.com/watch?v=tC2E-_vbMIQ
- Entrata a Tegucigalpa della Marcha di Resistenza Popolare http://www.youtube.com/watch?v=dpWfp_7KXbg
- Fronte a fronte con l'esercito e la polizia http://www.youtube.com/watch?v=tLEflmCTRS0
- Vergognosa intimidazione della polizia contro lo STIBYS http://www.youtube.com/watch?v=Yf4IoNDOu8M
- Dionisia Díaz la nonna antigolpista http://www.youtube.com/watch?v=hE7GrSpnaAo
- STIBYS resiste http://www.youtube.com/watch?v=KCMMRIqTOM0

Foto:

- Galleria di foto che raccoglie i momenti salienti del colpo di Stato dal 28 giugno al 20 agosto 2009
http://www.rel-uita.org/internacional/honduras/galeria.htm
- La Marcia della Resistenza Popolare http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/marcha-nacional-una-prueba-mas-del.html
- La repressione del 12 agosto http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/fotos-de-la-represion-del-12-de-agosto.html
- Giorno 55: la resistenza continua http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/la-movilizacion-continua.html
-Giorno 59 di resistenza http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/59-dias-de-resistencia.html
- Todos somos Honduras http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/08/todas-y-todos-somos-honduras-nicaragua.html

Radio e giornali:

- Radio Globo http://www.radioglobohonduras.com/
- Musica della Resistenza al golpe http://www.radioglobohonduras.com/musica.html
- El Libertador http://www.ellibertador.hn/

Link:

- Sito ufficiale del Frente Nacional Contra el Golpe de Estado http://www.contraelgolpedeestadohn.blogspot.com/
- Honduras Laboral http://www.honduraslaboral.org/
- Sito ufficiale del Governo in Resistenza http://www.guaymuras.net/
- Habla Honduras http://hablahonduras.com/
- Sito ufficiale della solidarietà con Honduras dal Nicaragua (Mov. Sociale Nicaraguense) http://porhonduraslibre.blogspot.com/
- Humor grafico sul golpe http://humorgraficonecesario.blogspot.com/
- Los Necios http://www.losnecios.net/
- Candidaturas Independientes Populares http://candidaturasindependienteshonduras.blogspot.com/

Dossier:

- Speciale Colpo di Stato in Honduras con articoli, foto ed analisi http://www.radiolaprimerisima.com/blogs/266


© (Testo e foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )

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