Latina

Il Nicaragua verso la trasformazione della sua matrice energetica

Il Ministero dell'Energia e Miniere spiega il percorso che porterà il Nicaragua ad abbandonare i combustibili fossili
23 dicembre 2010
Giorgio Trucchi

Emilio Rappaccioli © (Foto G. Trucchi)

Il ministro dell'Energia e Miniere del Nicaragua, Emilio Rappaccioli, ha presentato gli importanti risultati ottenuti durante i quattro anni della sua gestione. 
Secondo il titolare del MEM, la politica energetica promossa dal governo sandinista si è basata su tre linee di lavoro strategico, che sono aumentare la capacità di generazione e cambiare la matrice energetica, incrementare la copertura del servizio di elettricità nel paese e migliorare l'efficienza e il risparmio di energia.

Attualmente, il Nicaragua ha una copertura del servizio di elettricità del 67 per cento (54 per cento nel 2007) e quasi il 50 per cento dell'energia consumata ha come fonte la biomassa, con un'efficienza energetica molto bassa. 
Inoltre, il paese centroamericano mantiene ancora un'Intensità Energetica (quantità di energia usata per ogni mille dollari prodotti) tra le più elevate del continente e sfrutta solo il 6 per cento del potenziale energetico da fonti rinnovabili che esiste nel suo territorio. "Sfruttiamo molto poco il nostro potenziale energetico. Abbiamo un potenziale, tra idroelettrico, geotermico ed eolico, di 4.500 MW e solamente stiamo sfruttando 250 MW, cioè meno del 6 per cento", ha spiegato Rappaccioli.

Secondo il ministro, in Nicaragua esiste un potenziale sufficiente per cambiare la matrice energetica, ma il 65 per cento dell'energia è ancora prodotta con combustibili fossili (74 per cento nel 2007), con una media del 70 per cento nei suoi quattro anni di gestione. "È ovvio che non possiamo risolvere il problema con una bacchetta magica, tuttavia il Nicaragua è avviato verso questo obiettivo e dobbiamo ringraziare paesi come il Venezuela, Cuba e Taiwan che ci hanno permesso di uscire dall'emergenza energetica, installando 280 MW in questi anni", ha ricordato Rappaccioli.

Il titolare del MEM ha inoltre evidenziato il grande sforzo fatto dal governo sandinista per installare 343 MW in quattro anni (2007-2010). "È una media di quasi 90 MW all'anno. È un risultato molto importante se lo paragoniamo con ciò che hanno fatto i governi nei 16 anni precedenti (1990-2006), installando solamente 240 MW, con una media di 16 MW all'anno". 

Secondo quanto esposto dal ministro, per l'anno 2016 più del 90 per cento dell'elettricità sarà prodotto con fonti rinnovabili. Durante il periodo 2011-2016 si genereranno infatti 600 MW, principalmente attraverso progetti geotermici (San Jacinto-Tizate) e idroelettrici (Tumarín, Larreynaga, Hidro-Pantasma, Ye-Ye). Nel periodo 2017-2025 si sommeranno altri 290 MW. 
 
Un'altro elemento che ha caratterizzato gli ultimi quattro anni è stato quello della copertura del servizio di elettricità nel paese. Durante questo periodo la copertura elettrica è passata dal 54 al 67 per cento a livello nazionale, soprattutto nella zona rurale, storicamente emarginata dai governi neoliberisti. L'elettricità è arrivata in 895 comunità, 44 mila abitazioni ed a 262 mila persone. Inoltre, si sono costruiti 2 mila Km di linee elettriche, installati 5.700 pannelli fotovoltaici e si sono costruite micro e piccole centrali idroelettriche in zone dove non poteva arrivare la rete elettrica. 
 
Sfide future 
 
Per il 2011, il Ministero dell'Energia e Miniere ha previsto di estendere la rete elettrica in altre 293 comunità, 16 mila abitazioni e favorendo in questo modo 92 mila persone, in stretta collaborazione con le amministrazioni comunali. Si svilupperà inoltre in 42 punti del paese il programma Eurosolar, finanziato dall'Unione Europea (1.7 milioni di euro) e con il 10 per cento di risorse nazionali. Continueranno infine i progetti geotermici e idroelettrici e inizierà il Programma Nazionale di Elettrificazione Sostenibile ed Energia Rinnovabile (PNESER), finanziato dal BID e da altre organizzazioni internazionali. 
 
Rispetto alla linea di lavoro per migliorare l'efficienza e il risparmio energetico, Rappaccioli ha spiegato che è stato promosso un fitto lavoro di formazione che ha coinvolto più di mille maestri e professori in tutto il paese. Questo importante tema è inoltre diventato una materia obbligatoria nella scuola primaria e sono stati realizzati studi all'interno del settore pubblico e privato, per migliorare l'uso dell'energia elettrica e ridurne gli sprechi. 

Per portare a termine questi progetti, il MEM prevede un investimento di circa 2 mila milioni di dollari durante i prossimi anni.

Note: © (Testo e foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )
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