Latina

Nicaragua: maestri in lotta

31 gennaio 2005
Giorgio Trucchi


Alla fine i principali sindacati dei maestri, tra cui la storica Asociaciòn Nacional de Educadores de Nicaragua (ANDEN), hanno incrociato le braccia e hanno boicottato l'inizio dell'anno scolastico in protesta per i rachitici aumenti salariali proposti dal governo.
A nulla sono valsi i tentennamenti dell'ultima ora del Ministro dell'educazione, Miguel Angel Garcìa, che da una parte ha invitato il settore dei maestri ad accettare il bono di 433 cordobas (26 dollari circa) in busta paga (che comunque non ha ancora avuto l'approvazione del Presidente della Repubblica Enrique Bolaños) e dall'altra negoziava con 18 piccoli sindacati affini al governo e che rappresentano una quantità minima dei maestri, affinché lo stesso bono non entrasse a far parte della busta paga, non incidendo così sulla futura pensione.
La richiesta dei sindacati, che rappresentano oltre l'80 per cento dei maestri, era l'adeguamento degli stipendi al valore reale del Paniere (che secondo l'Istituto di Censimento - INEC - è di 2.600 cordobas equivalente a 160 dollari).
Attualmente un maestro delle elementari guadagna 68 dollari e uno delle superiori circa 82 dollari, salari vergognosi anche per la stessa Regione centroamericana (in Salvador il salario minimo di un maestro è di 350 dollari).
Dopo varie discussioni, i maestri hanno accettato di diminuire la loro richiesta "accontentandosi" di ricevere un aumento pari a 706 cordobas (43 dollari) che si sarebbe formato con i 433 cordobas già approvati dalla Asamblea Nacional in dicembre all'interno del Bilancio Generale della Repubblica, in aggiunta al bono approvato lo scorso anno di 273 cordobas.
Entrambi, però, avrebbero dovuto entrare a far parte della busta paga in modo da incidere sulla futura pensione.
Nonostante la posizione conciliante di ANDEN e degli altri sindacati, il governo ha rifiutato la proposta e il Ministro dell'Economia, Mario Arana, ha dichiarato che la proposta è impossibile da accettare dato che indebiterebbe ancora di più lo Stato e rischierebbe di infrangere gli accordi con il Fondo Monetario Internazionale (FMI), con cui stanno negoziando un prestito milionario per il 2005.

Durante l'atto di inaugurazione dell'anno scolastico nella città di Diriamba, il Presidente Bolaños ha dichiarato che durante i tre anni del suo governo, il settore Educazione ha visto aumentato il proprio stipendio del 55 per cento e che attualmente un maestro delle elementari guadagna 1900 cordobas (120 dollari) e uno delle superiori circa 2300 cordobas (145 dollari). Ha inoltre aggiunto di essere l'unico presidente che negli ultimi decenni ha concesso così tanto ai maestri.
Tali dichiarazioni, totalmente rifiutate dal Segretario nazionale di ANDEN, Josè Antonio Zepeda, sono state contestate da una grossa manifestazione che si è svolta nella stessa città, mentre da tutto il paese arrivavano le notizie che oltre l'80 per cento delle scuole pubbliche avevano rimandato a casa gli studenti per l'inizio dello sciopero.
A Managua, intanto, la viceministra Leòn York doveva scappare in macchina per sfuggire alle proteste dei maestri in sciopero, a cui non era stata permessa l'entrata nel Colegio Luxemburgo dove veniva inaugurato l'anno scolastico nella capitale.
Ancora una volta in Nicaragua, l'Educazione viene relegata come ultima ruota del carro delle spese statali, in compagnia del settore Sanità, i cui lavoratori e lavoratrici sono già in fibrillazione attendendo la risposta del governo circa le loro richieste di aumento.
Come sempre è il FMI che detta legge nel paese e l'attuale governo, invece di privilegiare i settori più poveri della società, continua a permettere che le grandi imprese multinazionali, le banche e l'oligarchia nazionale siano i settori che meno pagano imposte e che maggiormente godono di sgravi fiscali ed esonerazioni.
Il Fronte Nazionale dei Lavoratori (FNT), attraverso il suo dirigente sindacate Luis Barbosa, ha già fatto sapere che tutti i settori associati a questa organizzazione inizieranno uno sciopero scaglionato in appoggio al settore magistrale.

Sembra che il Nicaragua si stia risvegliando dopo anni di torpore e che riassapori l'importanza dell'unità tra i vari settori dei lavoratori in opposizione all'ennesimo governo neoliberista.
Martedì, 1 febbraio, è probabile che si riallaccino le negoziazioni tra sindacati dei maestri e il governo, nella speranza di raggiungere un accordo.

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