Quel giorno che esposi la bandiera della pace durante la parata militare
Un giorno esposi durante la parata militare del 4 novembre la bandiera della pace. Fu un irrefrenabile sentimento di ribellione contro la guerra anche contro quella prima guerra mondiale che tanti cattivi maestri ci avevano insegnato ad "amare" e che invece nascondeva una perversa carneficina. Studiando, documentandomi, ho potuto conoscere la verità e quel giorno esposi la bandiera della pace, in memoria di tutte le vittime dell'inutile strage.
Questa è la foto della bandiera della pace che esposi in Piazza della Vittoria a Taranto davanti alla parata militare.
Quell'azione inusuale fu notata dalla DIGOS. Avevo portato con me l'avvocato e in tasca avevo un foglio stampato con tutte le istruzioni nel caso mi avessero fermato.
Questo era il foglio con le istruzioni del mio avvocato https://www.peacelink.it/pace/a/7767.html
Mi ero immaginato una lunga trattativa con la DIGOS, e invece no.
Mi conoscevano. Sapevano che facevo parte di PeaceLink.
Salutarono e mi chiesero una sola cosa con una sola parola: "Nonviolenza?"
E io risposi: "Sì, certo, nonviolenza".
Ricambiai il saluto.
Dopo di che mi lasciarono esporre la bandiera della pace senza alcun problema durante la parata militare del 4 novembre.
Articoli correlati
- Ogni vittima ha il volto di Abele
4 novembre 2020: non festa ma lutto
Meno armi più salute, ridurre drasticamente le spese militari e devolvere i fondi a sanità, assistenza, ricerca e servizi pubblici.31 ottobre 2020 - PeaceLink - Centro di Ricerca per la Pace e i Diritti Umani di Viterbo - Movimento Nonviolento - Si faccia finalmente spazio all'impegno sociale nonviolento e non armato
La fine di tutte le guerre, crederci è il primo passo per realizzare il sogno
Ogni 4 novembre nel celebrare le Forze Armate e i caduti della Prima Guerra Mondiale poniamo l'accento sul lutto che ogni conflitto armato comporta. Dobbiamo in tutti i modi rafforzare la cultura non armata, i tempi sono maturi, ad esempio con la Campagna “Un’altra difesa è possibile”.6 ottobre 2020 - Maria Pastore 4 novembre 2019: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di decine e decine di milioni di euro al giorno e che i fondi pubblici siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.26 ottobre 2019 - Movimento Nonviolento, PeaceLink, Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo4 Novembre 2018: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele
Per questo chiediamo una politica di disarmo, poiche' le armi sempre e solo uccidono gli esseri umani.
Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che secondo autorevoli stime gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di settanta milioni di euro al giorno.29 ottobre 2018 - Movimento Nonviolento, PeaceLink, Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo
Sociale.network