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Sono 121 gli stranieri condannati alla pena capitale

Usa condannati dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aia

Violati i diritti di 47 messicani condannati a morte. La Corte internazionale di giustizia dell'Aia ha stabilito che gli Usa non li hanno avvertiti dei loro diritti di assistenza consolare.
1 aprile 2004
Corriere della Sera

L'AIA - La Corte internazionale di giustizia (Cig) ha stabilito che gli Stati Uniti hanno violato i diritti di 47 messicani che sono stati condannati a morte negli Usa. Secondo il giudice Shi Jiuyong della Cig, l'obbligo dell'informazione senza ritardi dei diritti dei detenuti ad avere assistenza dal proprio consolato è stata violata per 47 condannati messicani su 52. La Corte aveva rigettato quattro obiezioni americane sulla giurisdizione della Cig, che agirebbe come una corte d'appello senza averne il mandato. L'avvocato che rappresenta il Messico davanti alla Cig, Juan Manuel Gomez, ha affermato che il suo governo «non contesta il diritto degli Usa, come Stato sovrano, di imporre la pena di morte», ma vuole solo assicurare che i propri cittadini non siano ingannati da un sistema legale straniero che non sempre capiscono. Il legale degli Stati Uniti, William Taft, ha ribattuto che gli accusati avevano avuto un processo equo, e anche se non avevano avuto assistenza consolare, il modo per porre rimedio è sbagliato: «Dev'essere lasciato agli Stati Uniti e che la richiesta del Messico è una radicale intrusione» nell'ordine giudiziario americano.

CONVENZIONE DI VIENNA - Il ricorso alla Cig riguarda il fatto che gli Stati Uniti avevano ratificato nel 1969 la Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari (firmata nel 1963), in cui gli stranieri arrestati devono essere avvertiti «senza ritardi» del loro diritto di tenere la propria rappresentanza consolare informata della loro detenzione. Alla richiesta dello straniero, lo Stato che l'ha arrestato deve notificare il consolato, facilitare le comunicazioni con la rappresentanza diplomatica e garantire l'accesso del personale consolare al detenuto. Per la Corte interamericana di giustizia, «senza ritardi» va inteso come «al momento della detenzione» e prima di ogni interrogatorio, secondo il sito internet dell'americano Centro di informazione sulla pena di morte (Dpif). Il dipartimento di Stato Usa intende «senza ritardi» come «al più presto possibile».

PRECEDENTI - La Cig si occupò di un simile caso nel 2001 che riguardava due cittadini tedeschi. Uno venne giustiziato prima dell'inizio del caso alla corte dell'Aia, l'altro venne messo a morte in Arizona anche se la Cig aveva chiesto una sospensione per esaminare la questione. Le sentenze della Cig sono «vincolanti, definitive e senza appello» e quasi mai vengono ignorate, nel qual caso vengono portate davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
La Cig aveva ordinato di fermare le esecuzioni di tre messicani, due in Texas e uno in Oklahoma (la cui esecuzione è previta per il 18 maggio), in attesa della sentenza di oggi. Secondo il Dpif sono 121 gli stranieri condannati a morte negli Usa, di questi 55 sono messicani.

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