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In piazza per l'Africa

In piazza per l'Africa, e non contro qualcuno. In piazza per dire che "Il destino dell'Africa dipende anche da noi", per chiedere ai governi l'embargo totale delle armi verso l'Africa e non solo...
16 aprile 2004
Emanuela Citterio
Fonte: Vita online -http://www.vita.it - 07 aprile 2004

In piazza per l'Africa, e non contro qualcuno. In piazza per dire che “Il destino dell'Africa dipende anche da noi”, per chiedere ai governi occidentali l'embargo totale delle armi verso l'Africa, una delle sei proposte di un manifestato che ha già coinvolto migliaia di sigle e di persone.
Italiafrica, dal 15 al 17 aprile a Roma, è una grande manifestazione nazionale che porterà in piazza i sogni dell'Africa, ma anche un convegno internazionale in campidoglio, e una miriade di mostre, convegni e approfondimenti culturali organizzati da associazioni non profit e organismi che lavorano per il continente.

Fortemente voluta dal sindaco di Roma Walter Veltroni e dal segretario generale della Cisl Savino Pezzotta, Italiafrica è insieme una scommessa e una assoluta novità: mettere un nuovo rapporto con l'Africa nell'agenda della nuova Europa.
La manifestazione è promossa dal Comune di Roma con Cgil. Cisl e Uil, Comunità di Sant'Egidio, Ong italiane, Forum del terzo settore, Istituti missionari, Wwf, Fao, Pam, Ifad, Unicef, Comitato cittadino per la cooperazione e la solidarietà.

VITA - media patner dell'inziativa - pubblicherà lo strumento informativo ufficiale di Italiafrica: un supplemento di 24 pagine interamente al continente africano e alla manifestazione di Roma, in distribuzione nel corso della manifestazione nazionale e in edicola con il settimanale da venerdì 16 aprile. Il settimanale Vita non profit già da tempo ha deciso di potenziare l'informazione e la mobiltazione intorno al destino dell'Africa. Perché, come recita lo slogan di Italiafrica, siamo convinti che “Il destino dell'Africa dipende anche da noi”. E perché siamo convinti che “ il nostro destino dipende da quello dell'Africa”.
Centoventanni fa un grande amante di questo continente, Daniele Comboni, propose un'idea completamente ribaltata di cooperazione, che condensò nella formula, ai suoi tempi assolutamente controcorrente, di “lasciare l'Africa agli africani”. Aveva capito che la questione non era di portare una civiltà ma di creare scuole, centri artigianali, addirittura università perché il continente potesse uscire dalla povertà puntando sulle proprie risorse umane. Un auspicio che oggi è di estrema attualità. Ma nel frattempo i problemi che assediano l'Africa hanno assunto dimensioni tali da lasciare nell'impotenza. E da annientare ogni possibilità di sviluppo. Per questo VITA ritiene prioritario inserire nell'agenda politica un nuovo rapporto di cooperazione fra Europa e Africa.

L'APPELLO. Perché le promesse non rimangano tali, Italiafrica punta su sei richieste mirate:
- cancellare il debito dei Paesi più poveri
- aumentare gli aiuti allo sviluppo
- consentire il libero accesso ai farmaci
- embargo totale della vendita di armi
- promozione della democrazia e tutela dei diritti umani
- prevenzione dei conflitti e costruzione della pace

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